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Coronavirus: il Veneto supera 10 mila morti

Coronavirus: il Veneto supera 10 mila morti

Con 29 nuovi decessi nelle ultime 24 ore, i morti in Veneto per il Covid sono arrivati a 10.009 da inizio pandemia.
Un dato che conferma come, pur con numeri inferiori a molte altre zone d’Italia, anche in questa regione il momento sia estremamente delicato.

L’ospedalizzazione

Anche i dati sui ricoveri hanno ripreso una curva di costante crescita. I pazienti malati di coronavirus attualmente negli ospedali del Veneto sono adesso 1.456, 56 in più di ieri.
Di questi, in area non critica sono 1.290 (+53) e quelli in terapia intensiva 160 (+3).
«La situazione – ha commentato il presidente Luca Zaia – non è rosea, perché l’incremento è più che proporzionale di giorno in giorno. E siamo quindi preoccupati perché, se dovesse arrivare una nuova ondata, non partiremmo da zero, ma da 1.500 ricoverati»..

Micro zone rosse? Non ancora

Tra le indicazioni date dal Comitato tecnico scientifico al Governo, per un possibile inasprimento delle misure di contenimento del contagio, c’è anche l’eventualità di prevedere, nel testo del Dpcm modificato, l’istituzione di micro zone rosse locali.
«Al momento – ha rassicurato Zaia – la prevenzione non ci ha segnalato situazioni che richiedano questa misura».
Nel frattempo, però, anche nel distretto sanitario di Belluno si è superata la soglia di incidenza settimanale di 250 nuovi casi su 100.000 abitanti, per cui le scuole andranno in didattica a distanza da venerdì.

Vaccini: arrivate 53.300 dosi di Pfizer

La notizia positiva del giorno riguarda il fronte vaccinale, con l’avvenuta consegna al Veneto di 53.300 dosi di siero Pfizer-BioNTech.
Le Ulss stanno dunque continuando la riorganizzazione, anche in vista dell’implemento degli attuali 58 punti vaccinali, per essere pronti all’annunciato arrivo, nelle prossime settimane, di un contingente crescente di dosi. Zaia ha lanciato la proposta di autorizzare l’utilizzo anche di sieri approvati negli Stati Uniti dall’Fda, senza necessitò di un vaglio di Ema e Aifa. E sta pensando ad aggiornare il piano di sanità pubblica, inserendovi anche le vaccinazioni per consentire ad ognuno di regolarsi sulla data prevista di somministrazione.

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