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Venezia, contributo d'accesso : i cittadini chiamati a interagire

Venezia, contributo d'accesso : i cittadini chiamati a interagire

Aperta per un mese una piattaforma che consentirà a chiunque di proporre eventuali migliorie. Brugnaro: le riforme fondamentali della città vogliamo farle assieme, in modo che siano quanto più condivise e funzionali

Era stato preannunciato in partenza: il “Regolamento  per l’istituzione e la disciplina del contributo di accesso, con o senza vettore, alla Città Antica del Comune di Venezia e alle altre isole minori della laguna, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1 comma 1129 della legge n. 145 del 30/12/2018” sarà inizialmente sperimentale e aperto alle modifiche che si renderanno necessarie strada facendo.
Ora, l’amministrazione comunale di Venezia, fa un passo in più, aprendo ai cittadini la possibilità di interagire e di proporre eventuali contributi migliorativi.
A partire dalle ore 12 di martedì 6 dicembre 2022 e fino a sabato 7 gennaio 2023  sul sito del Comune sarà così aperta una piattaforma pubblica sul contributo d’accesso al link : http://dime.comune.venezia.it

Brugnaro: le riforme fondamentali per il futuro della città vogliamo farle assieme

“Con questa piattaforma – commenta il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro – voglio dare a tutti i cittadini e ad altri stakeholder, la possibilità di presentare eventuali proposte e osservazioni che possano essere utili a perfezionare il sistema di istituzione e disciplina del Contributo di accesso. Un’occasione per dimostrare, ancora una volta, che le riforme fondamentali per il futuro della Città vogliamo farle assieme, così da essere quanto più condivise e funzionali. Le osservazioni e i suggerimenti che arriveranno – precisa Brugnaro – saranno oggetto di una prima valutazione tecnico-amministrativa da parte dei dirigenti competenti, così da fornire poi alla Giunta e agli organi consiliari gli strumenti utili alla deliberazione finale del Regolamento”.

Le esenzioni e le tariffe per i giorni sold out

Lo slittamento del ticket sperimentale per una miglior gestione dei flussi , che avrebbe dovuto essere attivato a partire dal 16 gennaio 2023, era già stato deciso il mese scorso in vista di un allargamento delle esenzioni previste.
Al momento queste riguardano i residenti a Venezia e nella Città Metropolitana, che potranno superare i controlli a campione ed evitare la sanzione (da 50 a 300 euro) esibendo semplicemente un documento d’identità, i domiciliati e i nati a Venezia e i proprietari di immobili in città con rispettivi familiari.
Ancora, sono esenti lavoratori, studenti, disabili e chi si reca a Venezia per prestazioni sanitarie (con relativi accompagnatori), volontari, forze dell’ordine e forze armate, i partecipanti alle competizioni sportive, chi visita detenuti o deve partecipare a processi, gli affittuari per motivi non turistici,  chi essendo ospite di alberghi e strutture ricettive  già paga la tassa di soggiorno e coloro che, arrivando in città con autobus turistici pagano già la Ztl.
Per tutti gli altri, è previsto l’obbligo di prenotazione e un ticket che va da un minimo di 3 a un massimo di 10 euro, a seconda che si tratti di giorni da bollino rosso già in sold out o meno. In ogni caso, a nessuno sarà impedito di entrare a Venezia: l’aumento del costo, però potrebbe dissuadere dal farlo nei giorni di calca.

Bambini, amici e parenti

Anche in questo caso, tuttavia, sono in corso di valutazione le esenzioni dal ticket per i bambini (la soglia dei 6 anni potrebbe essere portata a 12 o 14) e per i veneti tutti.
Non saranno esenti coloro che arriveranno in città con le navi, in auto e in treno.
Ma se si tratta di parenti e amici in visita a una famiglia non pagheranno per accedere: dovranno comunque essere registrati sulla piattaforma del comune da chi li ospita.

3 commenti su “Venezia, contributo d’accesso : i cittadini chiamati a interagire

  1. Leggo anche oggi una serie di articoli sul gazzettino riguardo la famigerata tassa di accesso ed il suo rinvio
    Volevo esporti un po’ la mia idea e lo faccio senza nessuno scopo se non quello di rendere più vivibile la mia città.
    Provate a vedere la cosa da un punto di vista diverso, cioè quello dell’utente.
    Dovreste a mio parere creare una serie di “bisogni” per cui le persone che vogliono venire a Venezia e sono miliardi in tutto il mondo, abbiano il piacere, dovere di pagare questo contributo per avere la possibilità di usufruire dei servizi della città senza essere massacrati dall’overtourism.
    Durante la pandemia se non avevi il qr code non potevi fare nulla, non potevi andare al bar al ristorante al cinema in battello, per cui lo stato aveva creato una situazione per la quale la gente si vaccinava per avere il codice non per paura del virus.
    Bene, si potrebbe pensare di fare lo stesso con il contributo di accesso nel senso che se lo paghi ed hai il qrcode puoi fare delle cose e se non ce l’hai puoi solo venire in città liberamente perché deve restare una città e non diventare un parco divertimenti ma non puoi usufruire di tanti servizi.
    Faccio un esempio
    Vuoi prenotare o entrare in un garage con la tua macchina? Devi avere il codice altrimenti la lasci a Mestre
    Puoi saltare la coda al vaporetto entrando dagli accessi privilegiati e acquistando il biglietto con un piccolo sconto allo sportello preposto
    Vuoi entrare in un museo
    Devi avere il qr code per acquistare il biglietto
    Vuoi andare gratuitamente nei bagni pubblici, devi avere il qrcode ecc ecc
    Ovviamente bisogna mettere in rete tutte queste cose e decidere il numero massimo di codici emettibili per ogni singola giornata un modo da creare un numero massimo di utenti.
    Poi si può anche fare una cosa furba per far capire ai media e alla pubblica opinione che l’operazione è fatta per controllare i flussi e non solo per fare cassa.
    Si decide un certo numero iniziale di codici che si possono scaricare gratuitamente e poi progressivamente avvicinandosi al numero massimo il prezzo può aumentare in modo che gli ultimi siano più costosi inducendo le persone ad acquistarlo con largo anticipo
    Per i residenti i veneti e tutti coloro che hanno esigenze di venire spesso in città per visitare i parenti o per lavoro si può pensare all’emissione di un codice senza scadenza previa sccettaxione di una domanda in comune.
    Come ti ho detto è solo un abbozzo di un’idea e di un approccio diverso per raggiungere lo stesso risultato
    Bisogna far sì che sia l’utente che voglia acquistare il contributo e non obbligarlo


  2. Dato che si devono registrare bisognerebbe usufruire di questa opportunità x non far entrare borseggiatrici venditori abusivi che dopo esssere stati presi in fragranza x due volte messi al bando da Venezia


  3. Pur ritenendo valida la richiesta di un contributo, non vedo il perché io , da Veneto , devo versare una gabella per andare nel MIO capoluogo di Regione dove pago le mie tasse . Questo mi sembra semplicemente assurdo .


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