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COME NASCE LA CITTA METROPOLITANA?

COME NASCE LA CITTA METROPOLITANA?


Abbiamo chiesto ad alcuni imprenditori del territorio di spiegare in poche parole qual è, secondo loro, il punto di partenza per uno sviluppo metropolitano
Venezia, Padova e Treviso possono essere un’unica città? Il dibattito sul futuro metropolitano continua. Dieci imprenditori che vivono professionalmente a contatto diretto con il nostro territorio sono stati interpellati da Reyerzine per dar voce anche a chi comunemente ha poche occasioni di esprimere un parere attraverso i media. A loro è stato chiesto di spiegare in poche parole quale potrebbe essere il punto di partenza della città metropolitana e di raccontare qual è la sensazione della gente quando si parla di questo argomento.
ROBERTO TOSETTO (Galvanomec srl)
A mio avviso il territorio può essere unito anche da interventi sottili, non solo da mega progetti. Serve però un grande senso civico da parte di tutti. Inoltre credo che per fare un salto di qualità in senso metropolitano serva un centro di ricerca che sia legato all’industria, lo sviluppo di servizi di comunicazione e sicuramente anche una viabilità che riduca i tempi di percorrenza all’interno dell’area.
MASSIMO PASQUAL
(Pasqual Zemiro srl) Uno sviluppo metropolitano è auspicabile in quanto porterebbe vantaggi a tutti: sia al cittadino che all’imprenditore. Ritengo che la riconversione di Porto Marghera quale front line e nuovo centro nodale della città sia fondamentale. Inoltre credo che sviluppare un grande centro di ricerca a Venezia potrebbe rivelarsi, grazie al nome della città, un polo di attrazione per investimenti di provenienza esterna. Non ultimo potrebbe essere proprio lo sport l’elemento unificante in grado di creare una nuova identità in cui la gente si può riconoscere.
ROBERTO CECCON
(Dolcerie Veneziane srl) Credo che il pensiero comune ritenga lo sviluppo metropolitano del nostro territorio una cosa positiva. Per me è addirittura necessaria. Sono convinto che lo sviluppo della viabilità sia di primaria importanza, come pure lo sarebbe avere un unico polo universitario che sia di riferimento per tutto il Veneto.
ALBERTO CAPUZZO
(Venezia Opportunità) Sicuramente la concentrazione abitativa e lavorativa tra Padova, Venezia e Treviso dà già uniformità al nostro tessuto socio-economico. Credo che velocizzare i trasporti sarebbe fondamentale per uno sviluppo metropolitano del nostro territorio. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un’area che è ben inferiore a quella della città di Parigi. Un esempio che ci può dare l’idea della sua realizzabilità.
PAOLO BRUNETTA
(Rm Ponterosso spa) A mio avviso lo sviluppo metropolitano del nostro territorio è assolutamente auspicabile e mi auguro che questa sia anche l’idea della gente. In base alla mia esperienza professionale, inoltre, ritengo che la conversione di Porto Marghera quale fulcro della nuova città possa essere quanto meno un punto di partenza importante per far compiere un salto di qualità al nostro territorio.
GIUSEPPE ORLER
(Gallerie d’arte Orler snc) Sarebbe bello se si riuscisse ad avere un futuro metropolitano ma la mia opinione è che qui da noi sia di difficile realizzazione perchè siamo ancora una realtà troppo piccola e frastagliata. Ciò che potrebbe fare la differenza potrebbe essere quella di proporre alla gente un’idea ben precisa e strutturata di cosa si intenda per città metropolitana. Il tutto sfruttando il grande richiamo che comunque il nome di Venezia ha in Italia e all’estero.
PAOLO LUCCHETTA
(Retail Design srl) Ritengo che ci siano due atteggiamenti distinti: chi interpreta la prospettiva di “mettere in rete” un territorio come una grande opportunità e chi teme che questo equivalga a perdere il presidio della gestione delle problematiche locali. Io propendo per il primo punto di vista. Quanto ai punti dai quali partire per uno sviluppo metropolitano cito alcuni elementi che qualificano la qualità della vita: l’attenzione per l’ambiente, la realizzazione di un grande giornale indipendente che sia autorevole ed espressione del territorio come per tutte le grandi città, la tutela del patrimonio delle tradizioni eno-gastronomiche e la tutela del retail locale.
ROBERTO GHEZZO
(AlgheSped srl) A mio avviso lo sviluppo in chiave metropolitana del nostro territorio è una cosa positiva anche se mi sembra che la gente in generale sia poco interessata e poco informata. Direi inoltre, che ciò che potrebbe far compiere un salto di qualità al nostro territorio potrebbe essere lo sviluppo di un turismo organizzato su scala regionale. Un turismo che preveda quindi dei percorsi in grado di portare il turista a visitare l’intero territorio, sfruttando l’attrattività di Venezia.
LUCA LIMENA
(Vetorix Engineering srl) Lo sviluppo metropolitano della città credo sia una cosa auspicabile anche se penso che si dovrà superare un certo campanilismo diffuso. Fattivamente sposerei subito la trasformazione di Porto Marghera come nuovo centro nodale metropolitano anche se la ritengo una ipotesi utopistica. D’accordissimo invece con la creazione di un unico polo universitario perché attualmente la situazione è troppo frammentata. Inoltre credo che potrebbe aiutare la prospettiva di uno snellimento burocratico sia per il cittadino che per chi fa impresa.
DANIELE ARE
(Selc soc. coop.) Credo che l’opinione comune ritenga lo sviluppo metropolitanto del nostro territorio una cosa di difficile realizzazione. Io comunque lo ritengo auspicabile. In questo senso credo, che bisognerebbe puntare sullo sviluppo della viabilità, sulla realizzazione di una metropolitana leggera in grado di collegare rapidamente Venezia, Padova e Treviso, e sulla realizzazione della translagunare. Un ulteriore salto di qualità potrebbe inoltre essere rappresentato dallo sviluppo dei servizi al cittadino.

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