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Si cambia: dal “Bonus Renzi” da 80 euro al mese al “Bonus Irpef” da 100

Si cambia: dal “Bonus Renzi” da 80 euro al mese al “Bonus Irpef” da 100
Bonus irpef

Dal 23 febbraio, le misure per ridurre la tassazione sul lavoro cambiano. Si parlerà sempre di “Bonus Irpef”, perché anche quello meglio conosciuto come “Bonus Renzi” (dall’allora premier che lo introdusse nel 2014) ufficialmente si chiama così. Ma si introducono alcune novità, a partire dall’importo, che passa da 80 a 100 euro. E gli si affiancherà un’ulteriore misura fiscale, destinata a chi ha un reddito superiore a 28 mila euro.

Il nuovo Bonus Irpef

L’Agenzia delle entrate ha pubblicato a metà dicembre una circolare con i primi chiarimenti di carattere interpretativo e le indicazioni operative per i propri uffici.
La nuova disciplina, prossima all’entrata in vigore, si riferisce all’anno di imposta 2020 e abroga le precedenti norme a partire dal 1 luglio dello scorso anno.
La nuova misura rimodula il Bonus Renzi per i titolari di reddito da lavoro dipendente e assimilati.
Il trattamento integrativo si basa sui giorni lavorativi effettuati ed ammonta a 600 euro per il 2020 e 1.200 per il 2021.

Chi ha diritto al bonus Irpef

I beneficiari del Bonus Irpef devono avere un reddito complessivo non superiore a 28 mila euro annui. E l’imposta lorda deve essere superiore alle detrazioni spettanti.
Hanno diritto al bonus, che viene riconosciuto in modo automatico dai sostituti d’imposta direttamente in busta paga, circa 4,3 milioni di persone, appartenenti a varie categorie.
Tra gli altri vi rientrano infatti anche i soci lavoratori delle cooperative, chi percepisce borse di studio, i co.co.co., i sacerdoti, i pensionati, i lavoratori socialmente utili.

Gli incapienti

In materia, il decreto Rilancio ha introdotto una novità legata alla pandemia e valida una tantum per il solo anno d’imposta 2020.
Il Bonus Irpef, come ha precisato la circolare, viene riconosciuto anche a coloro che risultino incapienti per effetto della perdita di reddito da lavoro dipendente prodotto lo scorso anno dovuta alle conseguenze dell’emergenza-Covid. Ovvero, non esclude il trattamento il fatto che si sia percepita l’indennità della cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, o si sia beneficiato di un congedo parentale legato al coronavirus.

La determinazione del reddito

Tra i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, una serie di precisazioni sono relative al calcolo del reddito complessivo ai fini dell’effettiva ammissione al beneficio. In primo luogo, va escluso quello derivante dall’immobile utilizzato come abitazione principale e dalle relative pertinenze, così come i premi di risultato soggetti all’imposta sostitutiva del 10%.
Vi rientrano invece i redditi per cui si paga la cedolare secca sugli affitti e quelli da lavoro autonomo in regime forfettario.

L’ulteriore detrazione fiscale

La seconda misura è quella chiamata “ulteriore detrazione fiscale”. A differenza del Bonus Irpef, ha carattere non strutturale ma temporaneo.
Viene infatti riconosciuta solo per le prestazioni rese tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2020. E riguarda i titolari di reddito di lavoro dipendente, o redditi assimilati, tra i 28 mila e i 40 mila euro annui. Rapportata anche in questo caso al periodo di lavoro effettivamente svolto, decresce progressivamente all’aumentare del reddito. Le condizioni per l’accesso alla detrazione, con tetto massimo di 80 €, sono le stesse del Bonus Irpef.

Bonus figli in attesa dei decreti

Confermato dall’ormai ex premier Conte nel discorso alla Camera, l’assegno unico per i figli sostituirà invece dal 1 luglio 2021 tutti i contributi attualmente in vigore per le famiglie con figli a carico. Il provvedimento, allo stato attuale, è sempre in attesa dei decreti attuativi per rendere effettiva la misura.
Il relativo assegno mensile, che verrà erogato dall’Inps o attribuito direttamente in busta paga, avrà un importo variabile tra i 50 e i 250 euro, a seconda del reddito familiare, e verrà attribuito per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza al ventunesimo anno di età.

Alberto Minazzi

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