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Acque di balneazione: l'Italia in top position tra i Paesi europei

Acque di balneazione: l'Italia in top position tra i Paesi europei
Capo Testa Sardegna

Ben l’87,9% dei siti monitorati è di qualità eccellente, il 97,5% raggiunge gli standard minimi

L’Europa promuove l’Italia per le acque di balneazione, confermando una tendenza che dura almeno dal 2017 e che la vede sopra la media tra i Paesi che ne fanno parte.
Secondo il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente e la Commissione europea, negli ultimi anni la situazione della Penisola è rimasta stabile con un lieve calo dei siti con qualità eccellente che sono passati dall’89,9% nel 2017 all’87,9% del 2021 ma un consistente aumento di quelli in stato buono che sono passati da 5,1% nel 2017 a 6,8 nel 2021.
Sono di più anche quelli che raggiungono lo standard sufficiente che dall’ 1,9% del 2017 sono arrivati lo scorso anno a 2,8%.

La relazione sulle acque di balneazione In Europa

Dalla relazione emerge che la qualità dei siti costieri, che rappresentano i due terzi delle zone di balneazione, è generalmente migliore di quella dei siti interni.
Nel 2021, infatti, l’88% dei siti di balneazione costieri ha ottenuto la classificazione “eccellente” contro il 78,2% dei siti interni.

balneazione

Oltre che in Italia sono a Cipro, in Croazia, Grecia, Malta, Austria, Danimarca e Germania le acque di qualità migliore dell’Unione europea. L’eccellenza va al 90% di queste.
Il 95,2% dei siti rispetta comunque gli standard minimi. Secondo il direttore esecutivo dell’AEA (Agenzia Europe dell’Ambiente) «I risultati di quest’anno dimostrano che il lavoro fatto finora per migliorare la qualità delle acque di balneazione in tutta Europa ha giovato alla nostra salute e all’ambiente. Il piano d’azione dell’Ue per l’inquinamento zero e la revisione della direttiva sulle acque di balneazione consolideranno ulteriormente il nostro impegno anche per i prossimi decenni»

In diminuzione i siti con qualità “scarsa” delle acque

Dal 2013 inoltre, secondo il rapporto presentato in occasione della Green Week Ue, la percentuale di siti di qualità “scarsa” è diminuita.
In quell’anno era pari al 2% mentre nel 2021 è scesa all’1,5%. La scarsa qualitàè spesso attribuita a inquinamento di breve durata. Per questo è importante una migliore valutazione delle fonti inquinanti e l’attuazione di misure di gestione integrata delle risorse idriche. Oltre alla relazione sulle acque di balneazione l’AEA ha realizzato anche una mappa interattiva aggiornata che mostra il livello di qualità di ciascun sito di balneazione.

I criteri di valutazione della qualità di balneazione

Come viene valutata la qualità delle acque di balneazione?
A seconda dei livelli di batteri fecali riscontrati,possono risultare “eccellenti”, “buone”, “sufficienti” o “scarse”.
Qualora un sito rientri in quest’ultimo caso, gli Stati membri devono prendere provvedimenti quali, ad esempio, vietare o sconsigliare la balneazione informando il pubblico e adottando misure correttive adeguate. E’ proprio grazie a queste norme che la quantità di acque reflue urbane e industriali non trattate o trattate parzialmente, che finiscono nelle acque di balneazione , è drasticamente diminuita. Questo permette che la balneazione sia possibile anche in molte acque superficiali situate in zone urbane che in precedenza erano altamente inquinate.
La Commissione europea attualmente sta riesaminando la direttiva sulle acque di balneazione con l’obiettivo di valutare se le norme vigenti siano ancora idonee a tutelare la salute pubblica e a migliorare la qualità dell’acqua o se sia necessario adeguarla prendendo in considerazione nuovi parametri. Tutti gli Stati membri Ue comprese Albania e Svizzera monitorano i propri siti balneabili in conformità alle disposizioni della direttiva Ue.

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