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Abolita la censura cinematografica in Italia. A vigilare ci sarà una commissione

Abolita la censura cinematografica in Italia. A vigilare ci sarà una commissione

È ufficiale: l’Italia ha abolito la censura cinematografica. Un fatto storico, che apre ancor più alla libertà di espressione.
Ora i film per poter uscire nelle sale non subiranno più tagli o modifiche.
“E’ stato definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”, ha confermato il ministro della Cultura Dario Franceschini.
Un intervento, quello del Ministero dei beni culturali che introduce invece invece un sistema di classificazione.
Un’apposita Commissione avrà infatti ora “il compito di verificare la corretta classificazione delle opere cinematografiche da parte degli operatori”.
“Ne fanno parte quarantanove componenti – ha spiegato Franceschini – scelti tra esperti di comprovata professionalità e competenza nel settore cinematografico e negli aspetti pedagogico-educativi connessi alla tutela dei minori o nella comunicazione sociale, nonché designati dalle associazioni dei genitori e dalle associazioni per la protezione degli animali”.
Ci sono ben 300 lungometraggi, 80 cinegiornali, ma anche 100 tra pubblicità e cortometraggi e 28 manifesti censurati nel novero della censura italiana.
Una mostra virtuale realizzata dal Mibact ne ripercorre la storia.
Tra i film realizzati dal regista Federico Fellini, a subire la censura sono stati 34. Tra questi anche “Roma“, “Amarcord” e “La dolce vita“.
Di Luchino Visconti, tagli e modifiche hanno riguardato 20 lungometraggi, tra cui “Senso“, “Rocco e i suoi fratelli“, “Il Gattopardo” e “Morte a Venezia“. Tra i film maggiormente “oscurati”, quelli interpretati da Brigitte Bardot: 46.

 

 

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