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A piedi, sulle orme delle storie d'Italia

A piedi, sulle orme delle storie d'Italia
Toscana @ Nico Di Paolo

Il viaggio a piedi risale alle origini dell’uomo e se prima poteva essere una necessità dovuta allo spostamento, oggi si compie per fare un’esperienza.
Ecco, dunque, una carrellata di cammini sulle orme delle tante storie d’Italia da fare con lo zaino in spalla da soli, in compagnia o accompagnati da associazioni come la Compagnia dei Cammini, da sempre dedita all’organizzazione di viaggi a passo lento che promuovono il turismo responsabile.

Il Sentiero del Viandante

Denominato Via Regia, o Via Ducale nei documenti storici, il tracciato dell’attuale Sentiero del Viandante in Lombardia unisce Lecco alla Valtellina, forse addirittura dall’epoca romana lungo un percorso di 44 chilometri di difficoltà medio/bassa da fare anche in 4 giorni. L’itinerario, ricco di vestigia storiche come il Castello di Vezio e il borgo di Corenno Plinio, offre un panorama lacustre che invita alla lentezza.

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Castello di Vezio – Lago di Como

 

All’acqua sono legate anche le tracce di una storia meno antica, ma non meno importante: gli opifici tessili a energia idraulica, ormai in disuso, testimoni della seconda rivoluzione industriale e di un grande passato operaio e manifatturiero.
Il cammino classico inizia ad Abbadia Lariana (LC) e consiste in quattro tappe che si inoltrano nell’entroterra in ripida salita per poi tornare, con conseguenti discese, sulle rive lariane a Lierna, Varenna, Dervio e, infine, Colico.

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Lombardia, Sentiero del Viandante

La Via del Tratturo

Centodieci chilometri alla scoperta dei tratturi, le grandi strade d’erba, che collegavano l’Appennino abruzzese e il Tavoliere delle Puglie e venivano percorse dai pastori e dalle loro greggi per portare gli animali in terre meno fredde.
Alfonso D’Aragona nel 1447 rivitalizzò quelle strade su cui si muovevano le pecore e creò una grande rete tratturale.
Tra queste, Pescasseroli-Candela e il Castel di Sangro-Lucera.
La riscoperta dei tratturi è una esperienza unica che si articola in un cammino di media/alta difficoltà da fare in 8 giorni.
Si ripercorrono, fino al Molise, gli stessi tracciati usati dai Sanniti, dai Romani, ma soprattutto, dal 1200 in poi, da centinaia di pastori e milioni di pecore.

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Abruzzo-Molise Via del Tratturo Transumanza

Il cammino dei Sanniti

Cosa sarebbe successo a tutti noi se nel 91 a.C. la confederazione dei popoli italici guidata dai Sanniti avesse sconfitto Roma?
Questo cammino, in Molise, va alla scoperta proprio di una storia inedita, quella di un popolo misterioso che stava per sconfiggere i Romani, ma fu spazzato via 2000 anni fa, al punto che poco se ne sa.
L’itinerario segue le orme di un romanzo, “Viteliù“, che significa Italia, nel linguaggio antico dei popoli italici, perché l’Italia nacque proprio lì e nacque per difendersi dai Romani.
Seguendo le tracce rimaste, tante, questo viaggio di media/alta difficoltà si struttura in 81 chilometri da fare in 8 giorni nella regione meno conosciuta d’Italia, il Molise.
Nella prima parte del viaggio, l’ambiente è più montano e si saliranno alcuni monti panoramici, tra cui il Monte Kaprum e il Monte Campo, entrambi di circa 1.750 metri e poi sul tratturo Celano-Foggia, uno dei tratturi principali che collegavano Abruzzo, Molise e Puglia per il trasferimento stagionale delle greggi.

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Il cammino dei Sanniti

Lucania, dalle gravine ai calanchi

Questo cammino di difficoltà medio alta percorre per circa 144 chilometri gli antichi tratturi di una terra aspra e accogliente, piena di sfumature.
L’incontro con le narrazioni di questa parte del territorio lucano (poeti, teatranti, musici e custodi di antiche storie), è uno dei punti forti del cammino che si svolge prevalentemente su vecchi tratturi, strade bianche, sentieri e asfalto.
Si parte dalle gravine di Matera, meravigliosa capitale della Lucania e si attraversano borghi e luoghi storici come il Castello del Malconsiglio, teatro di congiura contro Ferdinando I e Ferrandina, uno dei principali epicentri del brigantaggio postunitario, per poi proseguire in direzione di Craco, vero e proprio borgo fantasma.
Attraverso numerose tappe fatte di piccoli borghi fuori dal tempo, si giunge ad Alianoterra di esilio di Carlo Levi, che descrisse l’isolamento spaziale e temporale di questi luoghi.

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Castello di Malconsiglio, Basilicata

La Regina Viarum: l’Appia

Questo cammino di media alta difficoltà ripercorre 119 chilometri da fare in 7 giorni sui tratturi, le carrarecce e i sentieri tra Basilicata e Campania fino ad arrivare a Gravina, in Puglia, ultima statio romana lungo l’Appia per il rifornimento di grano e di vino.
Nel mezzo, si incontra la Lucania, Venosa, luogo simbolo e città che diede ai natali al poeta Quinto Orazio Flacco e Melfi con il Monte Vulture.

Via Lauretana Senese

Camminare lungo i 115 chilometri che da Siena portano a Cortona significa percorrere con i propri passi una delle più antiche vie di collegamento e di commercio della Toscana che, sin da epoca Etrusca, ha segnato la fortuna e lo sviluppo di questo territorio: la Valdichiana.
Nel tempo questa via ha assunto sempre più un carattere di pellegrinaggio per coloro che da Siena, da sempre importante riferimento dei percorsi di fede, si portavano verso la Santa Casa di Loreto, da cui il nome di Via Lauretana Senese.
Si parte da Siena e si cammina per 6 giorni in un cammino di media difficoltà che passa attraverso le Crete senesi, che conferiscono al paesaggio l’aspetto lunare conosciuto anticamente come Deserto di Accona, per giungere fino a Cortona, punto finale della Via Lauretana Senese.

Via Lauretana Senese

La via delle vigne di confine

C’era una volta la cortina di ferro: divideva Gorizia in due.
Fu eretta molti anni prima del muro di Berlino e ha cessato di esistere appena nel 2004.
Il cammino sulle orme di questa storia si sviluppa dal Collio ai Colli Orientali del Friuli Venezia Giulia in un percorso di media difficoltà che richiede in media 5 giorni. Si cammina sulle tracce di molte memorie, pensando a chi, come Scipio Slataper e i suoi compagni di trincea hanno perso la vita combattendo, o ai pellegrini diretti a Castelmonte o ancora più a nord, verso il Monte Lussari.
Nata nel 2010 l’Associazione Compagnia dei Cammini promuove il turismo responsabile attraverso esperienze di cammino in Italia e all’estero con guide professioniste.
“Il nostro obiettivo è diffondere la cultura del camminare. Camminare è salute, aiuta a vivere più in contatto con noi stessi, con la natura e con il mondo – spiega Luca Gianotti, coordinatore Compagnia dei Cammini -.L’incontro con chi vive in modo semplice, persone speciali che hanno avuto il coraggio di scelte di vita controcorrente e hanno tanto da insegnarci, rappresenta il sale dei nostri cammini”, puntualizza Gianotti”.

Claudia Meschini

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