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Posata la prima pietra del nuovo stadio di Venezia: nasce il cuore sportivo del Nordest

Posata la prima pietra del nuovo stadio di Venezia: nasce il cuore sportivo del Nordest

Nell’area di Tessera in cui sta prendendo forma il Bosco dello Sport, si concretizza un sogno atteso da decenni

Alle porte di Venezia, uno dei sogni che la città rincorre da quasi un secolo, si sta realizzando.
Concretamente.
Alla cerimonia per la posa della prima pietra del nuovo stadio, con il Sindaco, il Ministro per lo Sport e i giovani e numerosi rappresentanti civili e militari, si è respirata infatti l’emozione delle grandi occasioni: quella che segna l’inizio di una nuova storia.
Da oggi prende ufficialmente vita il nuovo stadio del Bosco dello Sport, il progetto che promette di ridisegnare il volto dell’area metropolitana veneziana e di diventare un riferimento per tutto il Nordest, da Padova a Treviso.

Vent’anni di promesse, ora la svolta

Ci sono voluti decenni di tentativi, progetti rimasti sulla carta, annunci e ripensamenti.
Oggi, la promessa diventa cantiere. I lavori dureranno circa 20 mesi e porteranno all’inaugurazione, nella primavera del 2027, di un impianto moderno, sostenibile e interamente coperto, capace di ospitare 18.500 spettatori.
Accanto, la grande arena indoor da 10 mila posti — già in costruzione e con fine lavori prevista per luglio 2026 — completerà un ecosistema sportivo unico nel suo genere.

Da Tessera a Venezia. E viceversa

Il progetto veneziano unisce tecnologia e memoria: la facciata, fatta di elementi verticali, richiama le bricole — i pali che guidano le imbarcazioni nei canali della laguna — e l’eleganza dell’architettura storica veneziana.
Un grande podio a mezzaluna ospiterà servizi e parcheggi, mentre le tribune si svilupperanno su tre lati, garantendo un’atmosfera immersiva e visuali perfette.
Per i tifosi di casa, una galleria panoramica offrirà spazi esclusivi con vista sul paesaggio naturale che circonda lo stadio.

stadio

L’arena

Poco distante, la nuova arena indoor da 10 mila posti dove in poche ore, il parquet di una finale scudetto potrà trasformarsi nel palco di un grande concerto internazionale.
Le tribune retrattili e le pareti modulari garantiranno una flessibilità totale per questo impianto pensato non solo per lo sport ma anche per la vita culturale e sociale dell’intero territorio.

Un bosco che respira sport

Il nome “Bosco dello Sport” non è una suggestione, ma una promessa.
Il complesso si estenderà su oltre 100 ettari di verde, con 60mila alberi — metà ad alto fusto — e 25 ettari di aree attrezzate per sport, tempo libero e socialità.
Ci saranno sei chilometri di piste ciclabili, aree per la musica, la medicina sportiva, la formazione, il relax. Tutto immerso in un paesaggio sostenibile, alimentato da pannelli fotovoltaici, illuminato da impianti a led e pensato per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
Un parco aperto sette giorni su sette, accessibile a scuole, famiglie e centri sportivi. Nessun centro commerciale, nessuna speculazione edilizia: solo sport, natura e comunità.

Un investimento per il futuro

Il Bosco dello Sport è anche una grande operazione infrastrutturale, sostenuta in parte dal PNRR, con un investimento complessivo di 309 milioni di euro.
Solo lo stadio costerà 92,3 milioni, finanziati tra risorse comunali e mutui.
Il Comune di Venezia investirà 65 milioni di euro di debito per completare un’opera che cambierà la geografia sportiva e urbana della città.
E per garantire una gestione solida e trasparente, entro novembre verrà pubblicato il bando per affidare lo stadio e l’arena, con diritto di prelazione per Venezia Calcio e Reyer.

Il Nordest trova la sua casa dello sport

A due passi dall’aeroporto Marco Polo, collegato da una nuova viabilità e da una futura stazione ferroviaria, il Bosco dello Sport si prepara a diventare il nuovo polo sportivo e culturale del Nordest.
Venezia, Padova e Treviso soprattutto, troveranno qui un punto d’incontro: un luogo dove lo sport non sarà solo spettacolo, ma anche ambiente, innovazione e identità condivisa.

Da un sogno a una pietra

Dallo stadio degli Agnelli al progetto americano di Joe Tacopina, passando per le promesse di sindaci e imprenditori, ogni generazione veneziana ha sognato questo momento.
Oggi, con la posa della prima pietra, il sogno prende forma.
Là dove fino a ieri c’era solo un campo, a breve ci sarà una cittadella verde che parla di sport e futuro.

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