Salute +

Apnee notturne: basterà una pillola per ridurle

Apnee notturne: basterà una pillola per ridurle

Il farmaco sperimentale ha dimostrando la sua efficacia riducendo del 56% gli episodi di mancanza di respiro e migliorando l’ossigenazione

Secondo le più recenti statistiche della Sda Bocconi, in Italia ci sono oltre 24 milioni di persone in età compresa tra 15 e 74 anni, vale a dire il 54% della popolazione adulta, che soffrono di apnee notturne. Definite anche “Osas” (dall’inglese Obstructive sleep apnea syndrome, cioè sindrome delle apnee ostruttive del sonno), sono un disturbo in cui la respirazione si interrompe o diventa insufficiente ripetutamente mentre dormiamo, stravolgendo la qualità del sonno. Questa situazione può tradursi in una lunga serie di disturbi: risvegli frequenti, sonnolenza diurna, russamento forte, mal di testa risveglio, secchezza alla gola, difficoltà di concentrazione, irritabilità e calo della libido. Ora, però, una nuova scoperta potrebbe cambiare tutto: una semplice pillola, da prendere prima di andare a letto, sta dimostrando la sua efficacia.

La pillola Ad109

La buona notizia arriva da Apnimed, azienda farmaceutica statunitense che ha sviluppato il farmaco attualmente in fase di sperimentazione clinica avanzata.

La pillola si chiama Ad109 e i risultati finora sono promettenti. In uno studio clinico di fase 3 durato 6 mesi, che ha coinvolto 646 adulti con apnea ostruttiva del sonno da lieve a grave, chi ha assunto il farmaco ha avuto in media il 56% di episodi in meno in cui la respirazione si è fermata o è diventata troppo superficiale durante la notte. Addirittura il 22% dei partecipanti ha raggiunto un controllo quasi completo della sindrome, con meno di 5 episodi di apnea all’ora. Sempre secondo le statistiche Sda Bocconi, sui 24 milioni totali di individui che soffrono di questo disturbo 12 milioni sono colpiti in maniera medio-grave, il 27% della popolazione adulta, per il 65% maschi. Tra i fattori di rischio che portano a soffrire di apnee notturne si segnalano l’obesità, l’età avanzata, fumo e familiarità.

Come funziona il nuovo farmaco

Ad109 è una combinazione di 2 principi attivi conosciuti: l’atomoxetina che si usa per trattare l’Adhl, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, e l’aroxybutinyn, la nuova versione di un farmaco utilizzato contro la vescica iperattiva. Il primo aumenta i livelli del neurotrasmettitore noradrenalina, che aiuta a mantenere attivi i muscoli della gola durante il sonno prevenendone il collasso. Il secondo, invece, blocca un meccanismo inibitorio e permette al muscolo che si trova alla base della lingua, fondamentale per mantenere le vie aeree aperte, di restare tonico mentre si riposa. L’azione unita dei 2 principi agisce sulla causa neuromuscolare del collasso delle vie aeree, alla base dell’apnea ostruttiva. Il farmaco va assunto per via orale, una volta al giorno. Potrebbe dunque rappresentare una vera e propria rivoluzione se si considera la differenza con Cpap, la maschera, collegata a una macchina, che aiuta a respirare spingendo aria nei polmoni, finora utilizzata per il trattamento della sindrome.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Tag:  ricerca, sonno