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Terre rare e materiali critici: l’alternativa arriva a Venezia

Terre rare e materiali critici: l’alternativa arriva a Venezia
VENEZIA 15/07/25 - Rara Factory-Vega

Nel capoluogo lagunare è stato inaugurato il primo laboratorio italiano capace di garantire l’indipendenza tecnologica e la transizione green dei materiali critici

Secondo il Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea, approvato nel 2023, l’Europa importa oggi dalla Cina il 98% delle terre rare: un gruppo di 17 elementi chimici, non sempre “rari” nel senso stretto del termine, ma con giacimenti economicamente sfruttabili che sono relativamente scarsi. Si tratta di elementi indispensabili per batterie e motori elettrici, turbine eoliche, componenti elettronici avanzati, strumentazione biomedicale ad alta precisione, applicazioni aerospaziali. In altre parole, sono fondamentali per molte tecnologie moderne e per la transizione verso energie rinnovabili. Tuttavia la loro estrazione e lavorazione può aver impatti ambientali significativi. Ecco perché assume particolare significato l’inaugurazione della prima realtà italiana interamente dedicata alla ricerca, sviluppo e prototipazione di materiali sostenibili alternativi alle terre rare e ai materiali critici.

L’alternativa può esserci

L’obiettivo del nuovo laboratorio RARA Factory spin-off dell’Università Ca’ Foscari, con sede al Parco Scientifico Tecnologico Vega, tra Venezia e Mestre, è dunque di sviluppare tecnologie che permettano di ridurre la dipendenza da terre rare e materiali critici dei quali non si può fare a meno per la transizione energetica, la mobilità elettrica, l’aerospazio e i dispositivi medicali avanzati.

Il cuore della tecnologia è un algoritmo brevettato che permette di identificare materiali alternativi, combinando elementi facilmente reperibili in natura e mantenendo proprietà equivalenti o superiori rispetto alle leghe tradizionali. Contando su un insieme di competenze, dalla fisica della materia alla fisica teorica e all’intelligenza artificiale, a oggi l’algoritmo è stato testato con successo su oltre 45 mila materiali dimostrando la capacità di rivoluzionare l’approvvigionamento di materie prime critiche in settori strategici.

La tecnologia al servizio della ricerca

RARA Factory è dotato di sistemi di calcolo avanzato per la progettazione di nuovi materiali mediante un modello di intelligenza artificiale proprietario, strumenti per la sintesi di nuove leghe, impianti di caratterizzazione per misurare proprietà magnetiche, termiche ed ottiche dei materiali generati in grado di produrre circa 150 campioni al giorno, oltre 10 mila entro fine anno.

Venezia, Rara Factory-Vega

“In pratica – spiega Stefano Bonetti, fondatore e direttore scientifico di RARA Factory, nonché professore ordinario di Fisica sperimentale della materia e applicazioni a Ca’ Foscari – andiamo a prendere l’abbondanza: grandi quantità di elementi facilmente reperibili come ad esempio silicio, alluminio, ferro e calcio. Il primo obiettivo sarà di trovare dei magneti alternativi a quelli al neodimio per applicazioni nell’automotive e delle energie rinnovabili. Ma il nostro metodo è molto più generale ed è valido per qualsiasi materiale critico che vuole essere sostituito, come litio, coltan o cobalto”. Nel solo campo di applicazione dei magneti, che oggi vale 54 miliardi a livello globale e si stima oltre 90 miliardi nel 2030, le applicazioni della tecnologia RARA Factory, guardano in direzione di un risparmio sui costi dei materiali del 30-40%.

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