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Coronavirus. Veneto: scuole superiori chiuse fino a febbraio

Coronavirus. Veneto: scuole superiori chiuse fino a febbraio
Il presidente della regione Veneto Luca Zaia conferenza stampa 04 gennaio 2021

Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha firmato un’ordinanza con cui proroga la chiusura delle scuole superiori per la didattica in presenza fino a fine mese.
Fino al 31 gennaio per gli studenti delle secondarie di secondo grado la formazione continuerà dunque con la didattica a distanza al 100%.
Riapriranno invece regolarmente, dal 7 gennaio, le scuole primarie e secondarie di primo grado del Veneto.
“C’è una preoccupazione importante -ha detto il Zaia – I ragazzi dovrebbero convivere per ore in ambienti confinati, le aule, spesso ci sono problemi di assembramenti e la situazione epidemiologica, in questo momento, impone questa scelta per il bene della comunità. Tutti gli esperti scientifici, a partire dal professor Palù, convengono che non sia prudente aprire in questo momento. Abbiamo quindi deciso di firmare l’ordinanza oggi prima di tutto per avvisare le famiglie per tempo. E poi perché, in caso di riapertura, ci sarebbe stato il rischio di richiudere subito dopo”.

Ecco il testo ufficiale della nuova ordinanza veneta

Un’ordinanza sanitaria

Nonostante la scuola sia una competenza non regionale, ha poi precisato il presidente, in questi casi “la Regione può intervenire con un’ordinanza, viste le condizioni di rischio sanitario. Nel caso delle superiori del Veneto si tratta di un contingente di 117.000 studenti e 18.000 componenti tra corpo docente e amministrativo.

studenti scuola superiore
studenti scuola superiore

Le conseguenze sui trasporti

Prima di firmare l’ordinanza, il governatore si è confrontato con gli assessori regionali competenti e con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Carmela Palumbo, trasmettendo poi il testo alla Prefettura.
L’ordinanza, ha chiarito Zaia, dà infatti anche mandato alle aziende di trasporto pubblico di adeguare la programmazione alle nuove condizioni previste. “Deve però essere chiaro – ha sottolineato il presidente – che non abbiamo nessun problema, con i trasporti pubblici. E che, qualora servisse, siamo pronti a riportare subito il servizio al 75%”.

Vaccini: già somministrate il 43% delle dosi

Quello del 4 gennaio, oltre che il primo punto stampa del nuovo anno, è stato il primo incontro ufficiale della Regione con i giornalisti dopo l’avvio della vaccinazione. Alle consuete cifre del bollettino, così, si è aggiunto il dato dell’avanzamento della campagna vaccinale. “Alle ore 12 di oggi – ha detto Zaia – abbiamo somministrato, in due giorni, 16.748 vaccini, pari al 43% del magazzino. La nostra macchina vaccinale è dunque partita con efficienza e una buona velocità di crociera, visto che le somministrazioni vengono effettuate fino alle 22.30. E oggi dovrebbe arrivare la nuova quota di 38.000 dosi settimanali. Al momento, stiamo spingendo particolarmente sulla vaccinazione in massa nelle case di riposo”.

I dati

I positivi, nelle ultime 24 ore, sono aumentati intanto ancora di 1.682 unità, “ma con un’incidenza del 12,79% sui tamponi effettuati, mentre in Italia la media è passata da 12,48% a 17%”, ha rimarcato Zaia.
I ricoveri sono attualmente 3.459: 400 in terapia intensiva (+4) e 3.059 (+27) in area non critica.
Aumentano purtroppo di 50 unità anche i decessi, che hanno raggiunto nelle ultime 24 ore un totale di 6.813.

Veneto in zona arancione?

Nelle prossime ore si capiranno intanto meglio le decisioni del Governo sui criteri per la classificazione delle Regioni secondo il rischio contagio. E se, come anticipato, ci fosse un abbassamento della soglia dell’Rt a 1 per il passaggio in zona arancione, il Veneto rischia di lasciare la fascia gialla fin qui sempre mantenuta. “Ma sono una decina, comprese quelle che hanno osservato più restrizioni di noi, le regioni che ricadono in questo parametro”, ha precisato il presidente. “Aspettiamo che il Governo decida.

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