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Voto disgiunto in Veneto: come non sbagliare annullando la scheda

Voto disgiunto in Veneto: come non sbagliare annullando la scheda

Veneto, Campania e Puglia prevedono la possibilità di scegliere un presidente e una lista non collegata. Un utile vademecum (con le risposte ai possibili dubbi) su come esprimersi al seggio

Il “voto disgiunto” è sicuramente uno degli aspetti meno chiari (anche perché logicamente meno enfatizzati nel corso della campagna elettorale da partiti e coalizioni) per chi si recherà alle urne, domenica 23 e lunedì 24 novembre, per eleggere il nuovo presidente della Regione e il nuovo Consiglio regionale.
A differenza di quanto accade in altre realtà (tra cui Marche, Umbria e Basilicata) le leggi elettorali di tutte e 3 le regioni al voto, Veneto, Campania e Puglia,  in questa tornata prevedono questa possibilità.
Ed è dunque fondamentale presentarsi al seggio con le idee chiare, evitando così di invalidare la propria scheda, per chi intendesse scegliere un aspirante presidente ma, al tempo stesso, dei consiglieri collegati a una lista diversa rispetto a quella/e a lui collegata/e.

Come si esprime il voto disgiunto

Il voto disgiunto è una delle 5 possibilità per esprimere validamente il proprio voto.
La prima precisazione da fare riguarda proprio le categorie interessate da questa modalità di votazione.
I candidati presidenti, infatti, si presentano sostenuti da una o più liste, che a loro volta propongono un elenco di candidati consiglieri regionali.

voto disgiunto

Per essere valido, il voto disgiunto, se lo si vuole esprimere, richiede una doppia croce: la prima sul contrassegno del candidato presidente, la seconda sul simbolo della lista a lui non collegata.
A questo punto, si può anche scrivere, sulle righe a fianco del simbolo di lista, il nome di uno o due candidati consiglieri, facendo attenzione che siano un uomo e una donna (o il contrario), pena l’annullamento della seconda preferenza.

voto disgiunto
Non è invece ammesso un voto totalmente disgiunto: la combinazione tra un presidente, una lista non collegata e uno o due consiglieri di una o due liste diverse.

Le altre modalità di voto valide

La scheda che verrà consegnata agli elettori è una sola, suddivisa a metà.
A destra è riportato, in altrettanti spazi delimitati ma di dimensioni diverse a seconda delle liste collegate, il nome di tutti i candidati presidenti, affiancato dal proprio contrassegno.
A sinistra, in corrispondenza dello spazio riservato al candidato presidente collegato a ciascuna di esse, trovano invece posto tutte le liste, in riquadri di eguali dimensioni.

voto disgiunto
All’interno di questi si trovano il simbolo e 2 linee, sulle quali è possibile (ma non obbligatorio) scrivere i nomi dei candidati consiglieri prescelti dall’elettore.
Non è possibile, nemmeno rispettando l’alternanza di genere, votare consiglieri di 2 liste diverse, anche nel caso le rispettive liste sostengano lo stesso candidato presidente.
Per votare il presidente, si può invece sbarrare sia il solo nome, sia il suo contrassegno, che entrambi.
Se si vota solo il presidente, il voto va a tutta la coalizione o al partito che lo sostiene.
Il voto è infine valido sia nel caso in cui si sbarri solo una lista (in questo caso il voto va anche al presidente collegato), sia scrivendo soltanto il nome di 1 o 2 consiglieri della stessa lista. In questa ultima ipotesi, la preferenza si estende sia alla loro lista che al presidente collegato.

Alberto Minazzi

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