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Von der Leyen: “Europa in lotta per il proprio futuro”

Von der Leyen: “Europa in lotta per il proprio futuro”

Il discorso sullo stato dell’Unione della presidente della Commissione Europea: “Questo deve essere il momento dell’indipendenza”

In un momento tutt’altro che semplice sul fronte internazionale come quello che stiamo vivendo, l’Unione Europea intende ribadire il proprio ruolo sullo scacchiere mondiale. E lo fa attraverso le parole della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che non ha usato mezzi termini nel suo atteso discorso sullo stato dell’Unione 2025.
“L’Europa – ha esordito di fronte all’aula di Strasburgo – è in lotta. Una lotta per un continente unito e in pace. Per un’Europa libera e indipendente. Una lotta per i nostri valori e le nostre democrazie. Una lotta per la nostra libertà e la nostra capacità di determinare il nostro destino. Non illudiamoci: questa è una lotta per il nostro futuro”.

Un’Europa indipendente e unita

Tra oltre 15 minuti di applausi e 2 standing ovation, ma anche contestazioni, proteste e banchi vuoti, von der Leyen ha parlato per oltre un’ora.
“Questo – ha subito aggiunto – deve essere il momento dell’indipendenza dell’Europa. L’indipendenza dell’Europa consiste nel proteggere le nostre libertà. La nostra democrazia e lo Stato di diritto sono i garanti di tali libertà. Credo che questa sia la missione della nostra Unione. E sappiamo di poterlo fare. Perché insieme abbiamo dimostrato cosa è possibile realizzare quando abbiamo la stessa ambizione, la stessa unità e la stessa urgenza”. Indipendenza e unità, insomma, sono i fari che indicano la rotta.
“La questione centrale per noi oggi è semplice – ha però rimarcato la presidente -: L’Europa ha il coraggio di affrontare questa battaglia? Abbiamo l’unità e il senso di urgenza necessari? La volontà politica e l’abilità politica per raggiungere un compromesso? Ai miei occhi – ha concluso sul tema – la scelta è chiara. Quindi il mio appello oggi è un appello all’unità“.

Russia-Ucraina: la posizione della presidente

Allargando la prospettiva oltre i confini dell’Ue, ovviamente Ursula von der Leyen si è lungamente soffermata anche sui due grandi conflitti in atto. Riguardo al quello tra Russia e Ucraina, la presidente ha ribadito che “la guerra deve finire con una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Perché la libertà dell’Ucraina è la libertà dell’Europa”, aggiungendo che “questa è una guerra della Russia. Ed è la Russia che deve pagare”. Posizione che si traduce in concreto nella necessità, espressa da von der Leyen, di “ lavorare con urgenza a una nuova soluzione per finanziare lo sforzo bellico dell’Ucraina sulla base dei beni russi immobilizzati”, definendo l’operazione “un prestito di riparazione” e annunciando che “l‘Europa anticiperà 6 miliardi di euro dal prestito G7 e stipulerà un’alleanza sui droni con l’Ucraina”.

Sul fronte umanitario, invece, la notizia è che la Commissione Europea ospiterà “un vertice della Coalizione internazionale per il ritorno dei bambini ucraini”, sulla base dell’idea che “ogni bambino rapito deve essere restituito alla sua famiglia”. Il tutto ricordando che “l’economia di guerra di Putin non si fermerà, anche se la guerra dovesse finire. Ciò significa che l’Europa deve essere pronta ad assumersi la responsabilità della propria sicurezza: solo una posizione di difesa europea forte e credibile sarà in grado di garantire la nostra sicurezza”. Un obiettivo da perseguire investendo su “un sistema di sorveglianza del fianco orientale”.

Un passo indietro nei confronti di Israele

Ben diverse le riflessioni della presidente della Commissione, invece, relativamente alla guerra tra Israele e Palestina.
Ciò che sta accadendo a Gaza – ha affermato von der Leyen – è inaccettabile. Ma la situazione è bloccata senza una maggioranza. Dobbiamo superare questa situazione. Non possiamo permetterci di rimanere paralizzati. Per questo proporremo di sospende il nostro sostegno bilaterale a Israele, di interrompere tutti i pagamenti in questi settori, senza compromettere il nostro lavoro con la società civile israeliana o con Yad Vashem. Proporremo sanzioni contro i ministri estremisti e contro i coloni violenti. Proporremo anche una sospensione parziale dell’Accordo di Associazione sulle questioni commerciali”. “Ciò che sta accadendo a Gaza – ha proseguito – ha scosso la coscienza del mondo. Persone uccise mentre mendicavano cibo. Madri che tengono in braccio bambini senza vita. Queste immagini sono semplicemente devastanti. Quindi voglio iniziare con un messaggio molto chiaro: la carestia provocata dall’uomo non potrà mai essere un’arma di guerra. Per il bene dei bambini, per il bene dell’umanità, questa atrocità deve finire“. E, pur ricordando l’amicizia di lunga data con il popolo israeliano e affermando che “non ci sarà mai posto per Hamas, né ora né in futuro”, von der Leyen ha concluso: “nel lungo termine, l’unico piano di pace realistico è basato su due Stati. Che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza. Questo è ciò che l’Europa ha sempre sostenuto. Ed è tempo di unirsi e contribuire a realizzare questo obiettivo”.

I dazi Usa e gli altri temi economici

Prima di concludere il proprio discorso auspicando un passaggio dall’unanimità alla maggioranza qualificata nelle decisioni del Parlamento europeo in alcuni settori, tra cui la politica estera, la presidente della Commissione si è soffermata su alcune importanti questioni di carattere economico. In primis, l’intesa con gli Stati Uniti sui dazi, ritenuti un accordo che “garantisce una stabilità fondamentale nelle nostre relazioni con gli Usa in un momento di grave insicurezza globale”. “In un momento in cui il sistema commerciale globale sta crollando, stiamo garantendo le regole globali attraverso accordi bilaterali”, ha aggiunto individuando 2 imperativi per la spinta all’indipendenza dell’Europa: “raddoppiare gli sforzi in materia di diversificazione e partenariati” e intervenire “laddove altri si sono ritirati, come la ricerca“. “Il commercio ci consente di rafforzare le nostre catene di approvvigionamento, di aprire i mercati, di ridurre le dipendenze. In definitiva, si tratta di migliorare la nostra sicurezza economica. Il mondo vuole scegliere l’Europa. E noi dobbiamo fare affari con il mondo”, ha spiegato von der Leyen. La Commissione proporrà anche “un nuovo strumento commerciale a lungo termine che sostituisca le misure di salvaguardia sull’acciaio, ora in scadenza. L’Europa rimarrà sempre aperta. Ci piace la concorrenza. Ma proteggeremo sempre la nostra industria dalla concorrenza sleale”. Quanto al mercato unico, per la presidente “rimane incompleto, soprattutto in tre settori: finanza, energia e telecomunicazioni. Per questo presenteremo una Roadmap fino al 2028”. Infine, sul mercato dell’auto, per Ursula von der Leyen “il futuro, in ogni caso, è elettrico. E l’Europa ne farà parte. Il futuro delle auto e le auto del futuro devono essere realizzati in Europa. Stiamo preparando la revisione del 2035”. E, in campo energetico, “siamo sulla strada dell’indipendenza. E sappiamo cosa fa scendere i prezzi: energia pulita prodotta localmente”.

Alberto Minazzi

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