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Trasporto pubblico: presto a regime

Trasporto pubblico: presto a regime

L’obiettivo è fissato: lunedì 1 giugno. E’ questa la data dalla quale, probabilmente, vaporetti e autobus torneranno a riproporre tutte le corse previste dall’orario ordinario.
Incontri e trattative sono in corso: la méta è comune, si tratta di individuare la strada migliore per raggiungerla.
Potrebbe quindi presto risolversi quello che, non appena si è cominciata ad allentare la morsa del lockdown, è stato uno degli aspetti più problematici per i Veneziani: la riduzione del numero di mezzi pubblici in servizio.

Un vaporetto di ACTV

Circa 1.400 lavoratori pronti a ripartire

Il primo segnale è arrivato dal sindaco Luigi Brugnaro che, nell’incontro con i sindacati all’Auditorium della Città Metropolitana in via Forte Marghera, ha comunicato la disponibilità a far rientrare dalla cassa integrazione tutti i lavoratori di Avm, Actv e Vela.
Si tratta, calcolano dall’azienda, di circa 1.400 persone che torneranno a percepire lo stipendio pieno visto che il gruppo conta su circa 3.200 dipendenti, 2.700 dei quali in Actv e circa 2.000 impiegati nel settore movimento dei due esercizi (navigazione e terrestre).
Questo si tradurrà in ovvi benefici anche per l’utenza, che tornerà a poter contare sull’orario pieno.
Per poter ufficializzare la ripartenza a pieno regime, è fondamentale la firma di tutte le parti sul relativo accordo.  L’incontro è fissato per giovedì 28 maggio.

Actv: 39 milioni di perdita

A rendere possibile la ripresa è una riconsiderazione delle strategie per coprire le spese a fronte delle mancate entrate nel periodo di lockdown e di buona parte dei turisti anche nell’imminente futuro.
Il “buco” potrebbe essere infatti per Actv meno pesante del centinaio di milioni ipotizzato in un primo tempo.
“Noi – spiega Luca Scalabrin, presidente di Actv – abbiamo rifatto i conteggi e presentato un bilancio in cui ipotizziamo a fine anno una perdita di 39 milioni. Già adesso, avendo dimezzato il numero di persone trasportate, ne abbiamo accumulati una ventina. E i calcoli possono essere solo teorici, non sapendo oggi quello che accadrà nel prossimo futuro. Torneranno i turisti? Si ripresenterà una recrudescenza del Covid? In questo contesto, possiamo solo cercare di fare il meglio possibile, salvaguardando l’azienda attraverso le doverose verifiche economiche”.

Serve la collaborazione di tutti

Le partite da far quadrare restano dunque molte. “Noi – riprende il presidente Actv – abbiamo fatto uno sforzo importante al fine di dare una risposta concreta alla città. Mi aspetto altrettanta forza di volontà e voglia di collaborare da parte di tutti. Gli stessi lavoratori ci dovranno dare una mano a riorganizzare la gestione dei servizi, ma anche ad esempio a concordare le stesse ferie. È richiesto uno sforzo diverso, perché la situazione non sarà più come prima”.

Questioni economiche da risolvere

Per far fronte al “buco” il comune rinuncerà quest’anno alla cosiddetta “quota Zappalorto” (il contributo che l’azienda è tenuta a trasferire al bilancio del Comune, ndr), che si prevede nel 2020 ammonterà a 3 milioni di euro.
“Noi dovremo trovare altre soluzioni, tra risorse proprie e finanziamenti”, dice Scalabrin.
Già dopo la caduta delle Torri gemelle, nel 2001, Actv ha comunque passato un periodo faticoso, portandosi dietro una perdita che, anno dopo anno, si stava progressivamente riducendo, attraverso il risanamento dei conti.

Abbonamenti annuali: si va verso un bonus per il 2021

Una questione che si proporrà nei prossimi mesi è anche quella relativa a coloro che hanno sottoscritto con Actv un abbonamento annuale. “Nell’ultimo decreto – rimarca Scalabrin – è prevista l’idea di un rimborso, anche se non è ancora chiaro come potremo gestirlo. Se potessi scegliere, io vorrei prevedere, un po’ come accade per le crociere, una sorta di bonus di 2 mesi da sfruttare nel 2021. Il cosiddetto voucher mi sembra la soluzione migliore, in particolare in una fase storica di poca liquidità come quella attuale. Noi, comunque, ci uniformeremo alle indicazioni del Governo”.

Un commento su “Trasporto pubblico: presto a regime

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