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Venezia. Vaccini: il Moderna è arrivato. Presto le nuove somministrazioni

Venezia. Vaccini: il Moderna è arrivato. Presto le nuove somministrazioni

Si rafforza il fronte della vaccinazione nel veneziano. Un primo carico di 7.800 vaccini Moderna, il secondo vaccino dopo Pfizer approvato per contrastare il contagio da Covid-19, si trova da oggi a disposizione all’Ospedale dell’Angelo di Mestre. Prosegue dunque a ritmo sostenuto la campagna di vaccinazione sul nostro territorio che può ora contare sulle nuove fialette, anch’esse di produzione statunitense.

L’arrivo di Moderna

Scortate dai Carabinieri, le nuove scorte sono arrivate nel pomeriggio di ieri (13 gennaio ndr) .
I 7800 flaconcini, contenenti dieci dosi ciascuno al loro interno sono custoditi nel freezer dedicato della farmacia ospedaliera del nosocomio di Mestre. Le fialette sono conservate a una temperatura di meno 20 gradi centigradi. A differenza di Pfizer, che deve essere conservato a – 80 gradi, questo vaccino necessita di una catena del freddo inferiore. Questo potrebbe portare vantaggi nella fruizione.

Il vaccino Moderna presso l’Ospedale dell’Angelo a Mestre

La campagna di vaccinazione

Moderna si affianca a Pfizer, la prima risposta certificata alla pandemia da Coronavirus. «Le dosi finora somministrate – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Giuseppe Dal Ben, stanno dando esiti soddisfacenti. Abbiamo già somministrato 13.107 dosi, di cui 10 mila circa a operatori sanitari e socio sanitari e circa 1.500 a ospiti di strutture residenziali». Numeri in rapida ed elevata crescita che fanno prevedere di poter portare al più presto il vaccino anche agli ultraottantenni e anziani non ospiti delle case di riposo.

Secondo il report della Regione Veneto, che quotidianamente, alle 18.30, aggiorna i dati relativi alla somministrazione dei vaccini, nella giornata del 13 gennaio, l’Ulss 3 Serenissima risultava essere l’Azienda Sanitaria più virtuosa. Alla stessa data l’intera regione ha vaccinato 85.715 persone.

Le dosi di vaccino Moderna all’Ospedale dell’Angelo a Mestre

Le altre tipologie di vaccino

Dopo Pfizer e Moderna si attende ora l’arrivo in Italia di AstraZeneca la cui somministrazione è iniziata in Inghilterra il 4 gennaio.
Quest’ultimo vaccino, che è tra l’altro quello sul quale maggiormente ha puntato l’Italia, si differenzia dai due già in uso perché si basa sui cosiddetti “vettori virali” e opera quindi a livello di dna e non di Rna messaggero.

Vaccino AstraZeneca

Se nei casi di Pfizer e Moderna, quindi, la sequenza che codifica la proteina del virus entra nella cellula e la spinge ad attivarsi per proteggersi grazie all’Rna messaggero, che esiste in natura, con AstraZeneca ciò che viene immesso nell’organismo è un virus inattivato e non replicabile.

 

 

 

 

 

 

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Tag:  covid-19, vaccini