Proseguono con buoni risultati le sperimentazioni di farmaci terapeutici sulla base di due strategie: oncolitica e a mRna
Non ci sono solo Stati Uniti, Germania e Regno Unito in prima fila nella corsa mondiale allo sviluppo di vaccini terapeutici per il trattamento dei tumori. Anche dalla Russia continuano a rimbalzare notizie positive in tal senso, con le sperimentazioni che proseguono facendo registrare risultati incoraggianti, per quanto serviranno ancora anni di studi e conferme cliniche prima di poter parlare di terapie effettivamente disponibili.
Il Centro nazionale di ricerca medica radiologica del Ministero della Salute della Federazione Russa, del resto, dichiara espressamente che “lo sviluppo di tecnologie nella lotta contro il cancro è la nostra priorità strategica”. E conclude: “Siamo fiduciosi che questi vaccini, che simboleggiano la transizione dai metodi di trattamento tradizionale a soluzioni biotecnologiche avanzate, apriranno nuovi orizzonti nella lotta contro il cancro e salveranno migliaia di vite”.
Il vaccino EnteroMix
“Il lavoro sulla creazione di farmaci di nuova generazione che dimostrino la loro elevata efficacia nella fase di sperimentazione animale – continua il Centro sul suo sito ufficiale – rappresenta una vera svolta in oncologia”.
E l’intensa attività scientifica sta dunque proseguendo contemporaneamente in 2 aree. La prima è quella che riguarda il vaccino oncolitico EnteroMix, balzato agli onori delle cronache lo scorso giugno, quando i ricercatori ne hanno comunicato durante il Forum economico internazionale di San Pietroburgo l’efficacia del 100% dimostrata in determinati modelli animali. I risultati preclinici, ovvero frutto degli studi svolti su cellule e animali, si sono infatti rivelati incoraggianti, giustificando l’avvio della prima delle tre fasi di sperimentazione sull’uomo, per verificare innanzitutto la sicurezza del trattamento su un piccolo gruppo di volontari. È stata cioè avviata una lunga fase di test, per determinare gli effetti reali del farmaco sulla nostra specie, che, in caso di superamento con esito positivo, consentirà di ottenere l’approvazione delle autorità sanitarie necessaria per renderlo disponibile sul mercato.
L’approccio oncolitico
L’approccio oncolitico rappresenta una interessante prospettiva terapeutica nella lotta contro il cancro.
Il meccanismo di azione di EnteroMix utilizza una combinazione di 4 virus non patogeni, ovvero innocui per l’uomo, in grado di svolgere una doppia funzione: distruggere direttamente le cellule maligne e attivare contemporaneamente l’immunità antitumorale innata del paziente.
“Negli ultimi anni – fa il punto il sito del Centro russo – è stato completato un ciclo completo di studi preclinici, che hanno confermato l’efficacia e la sicurezza del farmaco. L’effetto antitumorale varia dal rallentamento della crescita del tumore alla sua completa distruzione”. Sono diversi gli studi che hanno osservato come il vaccino oncolitico russo produca una riduzione delle masse tumorali tra il 60% e l’80%, con effetti tossici e danni agli organi molto contenuti. In prospettiva, il farmaco, che si spera confermi la capacità di ridurre significativamente il tumore, ritardare la progressione della malattia e migliorare i tassi di sopravvivenza, potrebbe quindi essere usato in combinazione con le tradizionali chemio e immunoterapia.
I vaccini a mRna personalizzati
La seconda direzione che stanno seguendo i ricercatori russi è quella dello sviluppo di vaccini a Rna messaggero che puntano su un approccio individuale nel trattamento del tumore.
Questo tipo di farmaci agisce a livello molecolare, con l’obiettivo di programmare il sistema immunitario antitumorale specifico a combattere tumori altrettanto specifici, partendo dal “ritratto” molecolare del cancro in questione ottenuto sulla base dell’analisi genetica. Il vaccino creato in questo modo, cioè, insegna al sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali e il Centro russo, a questo scopo, ha creato una piattaforma software unica per determinare il profilo mutazionale individuale, composto dai cosiddetti “neoantigeni”, e la successiva programmazione di un vaccino personalizzato che si adatti alle caratteristiche specifiche del tumore. L’obiettivo finale, in questo caso, è quello di sviluppare un vaccino universale a mRna per colpire tutti i tipi di cancro. Intanto, come ha riportato a inizio agosto l’agenzia di stampa internazionale Kazinform citando le dichiarazioni rilasciate all’agenzia russa Tass da Alexander Gintsburg, direttore del Centro nazionale di epidemiologia e microbiologia Gamaleya, il Ministero della Salute russo ha registrato Imuron-vac. Ovvero un vaccino per l’immunoterapia del cancro alla vescica, da utilizzare nel trattamento post-operatorio dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico per la rimozione del tumore.
Alberto Minazzi