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Ustica: l'INGV all'opera per risolvere il Mistero del Villaggio dei Faraglioni

Ustica: l'INGV all'opera per risolvere il Mistero del Villaggio dei Faraglioni

Disposto su due terrazzamenti, è una delle principali attrazioni dell’isola. Ma c’è una risposta che ancora non ha fornito: perché è stato abbandonato?

Quel complesso di capanne di oltre 3000 anni fa rappresenta uno dei più importanti complessi preistorici del bacino Mediterraneo e consente di ricostruire la storia e la vita di un protovillaggio.
Ma continua a mantenere il mistero su quelle che furono le sue sorti.
Il Villaggio dei Faraglioni è di fatto una delle attrazioni più importanti dell’isola.

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Il Villaggio dei Faraglioni

Si estende per oltre 7 mila mq, ha un muro fortificato lungo 250 metri e alto 5, rafforzato da 13 torrioni.
I resti delle capanne e soprattutto l’assenza di buchi per i pali a sostenere il tetto, portano a ipotizzare che sui due terrazzamenti ci fossero costruzioni innovative, con delle coperture che scaricavano il peso direttamente sulle pareti.
Di pianta per lo più circolare, alternavano legno e frasche e in alcuni casi, come dimostrano i resti, all’interno avevano anche una sorta di banchina.
Ma perché, a un certo punto della storia, quel villaggio “moderno” e probabilmente “ricco” sia stato abbandonato, non lo sa ancora nessuno.
E’ per questo che, agli archeologi che hanno condotto gli scavi e la classificazione dei manufatti ritrovati, si sono aggiunti ora i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

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L’esplorazione del sottosuolo

Il loro compito, avviato oggi (9 settembre ndr), sarà quello di esplorare il sottosuolo alla ricerca di una ragione.
Un evento naturale catastrofico? Una deportazione? Una fuga?
Quella comunità che 3300 anni fa viveva di pesca e di agricoltura, dal proprio villaggio dev’esser scappata senza aver avuto il tempo di organizzare alcunché.
Alcune suppelletili sono infatti rimaste nella loro posizione d’uso, senza che qualcuno abbia avuto modo di riordinare.
Insieme agli esperti della Sezione ‘Osservatorio Vesuviano’ di Napoli e della Sezione di Roma 1, INGV ha iniziato una campagna di prospezioni geofisiche sulle fortificazioni.
I prelievi e i rilievi georadar e geoelettrici effettuati sul terreno sottostante gli scavi potrebbero risolvere il mistero che da decenni attanagli l’isola: perché se ne sono andati?

 

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