Inizia un mese ricco di appuntamenti per gli astrofili, con anche la prima SuperLuna del 2025 e una serie di congiunzioni astrali
L’estate è finita, ma le occasioni speciali per chi ama ammirare il cielo notturno non si fermano.
Il calendario di ottobre si preannuncia infatti pieno di opportunità per alzare lo sguardo e assistere a una serie di particolari situazioni celesti di grande interesse.
Protagonista delle notti d’ottobre sarà soprattutto la Luna, che si mostrerà per la prima volta nel 2025 in versione “Super” e si porrà nel corso del mese più volte in congiunzione con i pianeti del Sistema solare.
Il nostro satellite naturale, inoltre, vivrà sabato 4 la notte annuale dedicata da Nasa e altre istituzioni scientifiche all’unione ideale dei suoi osservatori che vivono in ogni angolo della Terra.
Non mancano però anche altri altri suggestivi appuntamenti, che vedranno protagonisti comete e sciami meteorici.

La SuperLuna e la Notte della Luna
La cosiddetta “SuperLuna”, termine coniato non dagli astronomi ma dai giornalisti, si riferisce alla situazione in cui la fase di Luna piena coincide con il perigeo, ovvero il punto in cui il satellite si trova più vicino alla Terra, facendolo apparire più grande e luminoso. Nel 2024, questa condizione si è verificata più volte, mentre quella del 7 ottobre alle 5.47, con la Luna a “soli” 362 mila km da noi, sarà la prima dell’anno in corso, ribattezzata “SuperLuna del cacciatore”, con riferimento alla Luna piena che segnava l’inizio del periodo di caccia autunnale.
La data, come detto, sarà preceduta, sabato 4, dall’iniziativa mondiale della “Notte della Luna”, in cui saranno proposte osservazioni al telescopio dedicate alla Luna e ci sarà l’occasione di approfondire temi quali la genesi e le caratteristiche fisiche, le missioni spaziali passate e in programmazione, la mitologia, la poesia, la musica e le diverse espressioni artistiche ispirate al nostro satellite naturale.

In Italia, grazie al coinvolgimento delle Delegazioni territoriali dell’Unione Astrofili Italiani, saranno dunque allestite postazioni divulgative e osservative lungo tutta la penisola.
La scelta della data (che nel 2026 cadrà il 19 settembre) si lega alla posizione del satellite intorno al primo trimestre, fase particolarmente favorevole all’osservazione serale, offrendo eccellenti opportunità di visione lungo il terminatore (cioè la linea tra notte e giorno), dove le ombre migliorano il paesaggio craterizzato della Luna.
I baci della luna
Un’altra serie di date da segnarsi in calendario per gli amanti della Luna è quella delle numerose congiunzioni, ovvero gli incontri ravvicinati che il satellite avrà in particolare con alcuni pianeti del Sistema solare, ma non solo.
In queste combinazioni astrali, la distanza angolare tra i corpi celesti si riduce a pochi gradi, rendendo possibile, attraverso l’utilizzo di un binocolo o di un piccolo telescopio, l’osservazione degli stessi all’interno di un unico campo visuale. La prima congiunzione, che raggiungerà il massimo avvicinamento alle 2.30 del 6 ottobre, coinvolgerà Saturno e sarà visibile in direzione Sud-Ovest, a circa 30° sull’orizzonte. Il 10 ottobre, nella stessa direzione geografica, protagonista sarà invece l’ammasso stellare delle Pleiadi, che si troverà a meno di mezzo grado dalla Luna alle 5 di mattina.
Nel mese di ottobre, vi saranno quindi altre 3 congiunzioni tra Luna e pianeti. Il 14 ottobre (massimo avvcinamento all’1.49, visibile in direzione Est) sarà la volta di Giove; il 19 toccherà a Venere, anche se il punto massimo, alle 20.26, non sarà effettivamente visibile a causa del tramonto della Luna che precederà di poco quello del Sole. Infine, il 23 ottobre, la Luna crescente sarà in congiunzione con Mercurio, con la possibilità di osservare l’evento solo subito dopo il tramonto, verso le 18, anche se il massimo avvicinamento si verificherà alle 17.
Swan, Lemmon e le stelle cadenti d’ottobre
A proposito di avvicinamenti, a ottobre vi sono due comete che ridurranno al minimo la distanza con la Terra.
Chiamate dagli astrofili C/2025 R2 (Swan) e C/2025 A6 (Lemmon), saranno presenti nel cielo per tutto il mese, anche se in generale si manterranno poco al di sotto della soglia di visibilità a occhio nudo, rendendo necessario l’uso di un binocolo. Soprattutto Lemmon, che toccherà il punto di massimo avvicinamento il 21 ottobre (per Swan, posizionata in direzione Sud-Ovest, la condizione si verificherà il giorno precedente), si stima però che verso la fine di ottobre ci saranno buone possibilità di raggiungere una magnitudine di circa 3,1, sufficiente per la visione a occhio nudo per un periodo di circa 3 ore dopo il tramonto del Sole, in direzione Ovest/Nord-Ovest. Infine, due mesi dopo la notte di San Lorenzo, grazie al raggiungimento del picco degli sciami meteorici delle Draconidi e delle Orionidi si verificheranno le condizioni anche per nuove notti illuminate dalle stelle cadenti. Per il primo sciame, il periodo di attività andrà dal 6 al 10 ottobre, con il massimo toccato l’8, quando saranno visibili ogni ora fino a 5 meteore generate dai detriti della cometa 21P/Giacobini-Zinner.
Il picco di attività meteorica delle Orionidi, legate alla cometa di Halley, è invece previsto attorno al 20-23 ottobre, con un massimo di una ventina di meteore visibili nel nostro emisfero nel cuore della notte.
Alberto Minazzi