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Tecnologie e formazione: come cambia il Corpo di Polizia locale

Tecnologie e formazione: come cambia il Corpo di Polizia locale
Le nuove auto della Polizia locale

L’obiettivo è ambizioso: creare un corpo di polizia locale metropolitano.
Ma le condizioni ci sono tutte, a partire dalla collaborazione già in atto tra i vari comuni, che con varie convenzioni hanno già avviato azioni di presidio del territorio condivise inviando squadre di supporto in occasione di diversi eventi.
Alla base di tutto, però, sta una rivoluzione del modo di pensare al vigile urbano.
Nasce per questo la nuova scuola di formazione che impegnerà 27 giovani per due anni nel percorso verso il titolo di ufficiale di polizia urbana.
Una sorta di accademia, che quest’anno per la prima volta sarà avviata in via sperimentale mirando a una formazione concreta e supportata da figure altamente specializzate.
La maggior parte delle attività si svolgerà in strada ma molte delle 600 ore previste saranno dedicate alle attività previste da ufficiali della Marina Militare, magistrati della Procura di Venezia e funzionari dei Vigili del Fuoco.
“Il vigile urbano non è più solo colui che controlla il traffico e che interviene in situazioni di illeciti amministrativi. E’ un ufficiale di polizia locale che sempre più si trova a operare in strada, alla stregua dei colleghi di altri Corpi – spiega l’assessore alla Sicurezza Urbana Giorgio D’Este –  Ci stiamo battendo perché gli venga riconosciuta la stessa dignità e indennità delle altre forze di polizia”

Una moderna Polizia locale per Venezia

A Venezia il vigile urbano ha una storia lunga due secoli. Il suo ruolo è mutato nel tempo.
Assecondando le necessità dei vari periodi storici, attivando anche  funzioni di controllo su illeciti penali e azioni di lotta alla criminalità.

La polizia locale esegue un arresto a Venezia

In origine erano solo in 5.
Nel 2019 sono 200 e presto arriveranno nuove assunzioni.
In attesa che anche a livello nazionale il loro ruolo conosca un’attribuzione diversa, in città si procede nella riorganizzazione del Corpo. Dopo la definizione del nuovo regolamento arrivano ora l’accademia e le tecnologie che consentiranno alla polizia locale di operare al meglio anche nelle funzioni di polizia giudiziaria.

Tecnologie e intelligenza artificiale

Non solo quindi gli agenti della Polizia locale saranno operativi nella Smart Control Room, la nuova centrale operativa condivisa che avrà sede al Tronchetto e che consentirà di visionare le immagini di tutte le 160 telecamere attive nel territorio ma saranno dotati di un software di ultima generazione che sarà d’ausilio in sede operativa.
Sono infatti sempre più le situazioni in cui al comando dei vigili urbani si fanno interrogatori e si eseguono indagini investigative.
Spesso riguardano persone straniere o di Paesi UE. Una comprensione perfetta di quanto dichiarano e, viceversa, di quanto viene chiesto, risulta fondamentale.
Chiaramente i numeri delle attività portate a termine non riguardano solo le persone straniere ma forniscono un’idea di quali siano oggi le funzioni di una moderna polizia locale. Quanto meno nel nostro territorio.

 

“Abbiamo aderito a un Progetto europeo per la realizzazione di un software che sarà uno strumento operativo a tutti gli effetti –racconta l’assessore Giorgio D’Este – E’ in sostanza un programma di implementazione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per il riconoscimento vocale automatico di 36 lingue e dialetti. Ill Laboratorio Analisi Documentale del Corpo di Polizia Locale di Venezia partecipa al progetto con Fondazione Agenfor International e il personale della Polizia penitenziaria in servizio nel Triveneto”.
Uno strumento utile non solo agli inquirenti ma alle stesse persone fermate o sottoposte a indagini, per le quali è certo in questo modo il rispetto delle garanzie costituzionali.

 

 

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