Salute +

Scoperto un farmaco che potrebbe aiutare i polmoni a rigenerarsi

Scoperto un farmaco che potrebbe aiutare i polmoni a rigenerarsi
Tac ai polmoni

Nei topi ha funzionato: polmoni protetti, meno danni, più capacità di rigenerarsi. Se dovesse funzionare anche negli esseri umani, potrebbe diventare una svolta. Forse anche per il pancreas

C’è una minuscola sentinella nascosta nel rivestimento dei nostri polmoni.
È una cellula solitaria, talmente rara che costituisce meno dell’1% di tutto l’epitelio respiratorio.
Ma quando qualcosa va storto – un’infezione da influenza, un’esposizione a fumo tossico o virus come il SARS-CoV-2 – è lei a suonare l’allarme e innescare un processo di rigenerazione che può salvare l’intero tessuto.

Un team di Stanford ha scoperto che questa cellula produce una proteina, Desert hedgehog (Dhh), in grado di attivare una risposta di riparazione rapidissima. E ha fatto di più: ha sperimentato un farmaco capace di potenziare questo meccanismo naturale. Nei topi ha funzionato: polmoni protetti, meno danni, più capacità di rigenerarsi. Se dovesse funzionare anche negli esseri umani, potrebbe diventare una svolta per chi è esposto cronicamente a tossine o lotta con malattie respiratorie.
Ma gli effetti vanno ben oltre l’apparato respiratorio: il meccanismo sembra essere attivo anche nel pancreas, aprendo la porta a una possibile protezione contro lo sviluppo del diabete.

Desert hedgehog, Riccio del deserto

Il nome può far sorridere – Desert hedgehog– ma il ruolo di questa proteina è tutt’altro che marginale.
Fa parte di una famiglia biologicamente fondamentale, le Hedgehog, note da anni per regolare lo sviluppo embrionale.
Ma ora emerge che questa proteina continua a giocare un ruolo chiave anche negli adulti, specie nei momenti di crisi.
Quando le vie respiratorie subiscono un danno, le cellule neuroendocrine solitarie rilasciano Desert hedgehog.
Questa molecola diffonde un segnale che, nel giro di poche ore, coinvolge tutte le cellule vicine, le prepara a resistere e le spinge a rigenerarsi. È un allarme biologico che amplifica la risposta a ogni stadio, fino a estendersi lungo tutta la trachea. La protezione avviene su due fronti: impedisce la morte cellulare e attiva la riparazione dei tessuti.
Quando questo segnale viene a mancare, i danni si moltiplicano.

Cosa è successo nei topi

Nel corso degli esperimenti, i ricercatori hanno trattato le vie aeree dei topi con un farmaco sperimentale in grado di attivare il segnale di Desert hedgehog.

polmoni
Dopo averli esposti a virus respiratori come l’influenza o il Covid-19, i polmoni degli animali trattati hanno mostrato molti meno danni rispetto a quelli di controllo.
Al contrario, i topi in cui il meccanismo era stato bloccato hanno subito lesioni molto più gravi, confermando il ruolo cruciale del segnale nella rigenerazione e nella protezione del tessuto polmonare.

Stesso principio, tessuti diversi: funziona anche nel pancreas

In un effetto specchio, lo stesso tipo di cellula e lo stesso meccanismo sembrano presenti anche nel pancreas.
Lì, le cellule neuroendocrine avviano una risposta protettiva che tutela le isole pancreatiche, cioè le strutture che producono insulina. Nei topi, il potenziamento di questo segnale ha impedito la distruzione delle cellule beta, che nei soggetti predisposti rappresenta il primo passo verso il diabete.
La conferma che qualcosa di simile accade anche negli esseri umani arriva da un dato che i ricercatori definiscono “allettante”: le persone sottoposte a trattamenti antitumorali che bloccano il segnale Hedgehog hanno il doppio delle probabilità di sviluppare diabete.
Una correlazione epidemiologica che rafforza l’ipotesi che la segnalazione di Desert hedgehog abbia un ruolo reale nella protezione dei tessuti anche nell’uomo.

pancreas

Una medicina che ripara, non solo protegge

La scoperta è molto importante e cambia l’approccio perché se è vero che il corpo ha un sistema di autodifesa rigenerativa integrato, ora potremmo sapere anche come attivarlo.
Se i risultati della ricerca saranno confermati anche negli studi clinici, potrebbe esser rivoluzionato il modo in cui vengono trattate le condizioni polmonari croniche, i danni da esposizione a inquinanti e le infezioni respiratorie.
I benefici potenziali si estendono a chi lavora in ambienti ad alto rischio come vigili del fuoco o operai industriali, ma anche a chi vive con una sindrome metabolica che può evolvere in diabete.
Lo studio è stato condotto su modelli animali, ma le basi per la ricerca clinica ci sono e i ricercatori stanno lavorando per capire come attivare questa via anche negli esseri umani, in modo selettivo e sicuro. Se Desert hedgehog si confermerà efficace anche nell’uomo, potremmo trovarci all’inizio di una nuova era della medicina rigenerativa.

Lo studio originale

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell il 9 giugno 2025, con il titolo “Neuroendocrine cells orchestrate regeneration through Desert hedgehog signaling”.
Gli autori principali sono William Kong e Philip Beachy, professore di urologia e biologia dello sviluppo a Stanford.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.