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Scarlattina: raddoppio dei casi, nuova circolare del Ministero

Scarlattina: raddoppio dei casi, nuova circolare del Ministero

Dal Veneto i primi dati statistici che, dopo il picco di marzo, evidenziano una frenata ad aprile. La scarlattina al mal di gola accompagna l’eruzione cutanea: macchie rosse diffuse su tutto il corpo

Da fine 2022, in tutta Europa, è emergenza-scarlattina.
In Italia, il boom della diffusione dell’unica malattia esantematica provocata da un batterio è iniziato a gennaio e ha toccato nelle scorse settimane il picco, soprattutto tra i bambini sotto i 15 anni, anche se la Società italiana di pediatria sottolinea che fortunatamente non sono aumentati significativamente i casi più gravi.
Da Milano (dove nei primi 3 mesi dell’anno si sono registrati 1.634 casi, più di quanti se ne contassero in un intero anno prima del Covid), a Roma (dove si stima che l’aumento dei casi di positività allo streptococco sia stato in media del 30%, con punte del 50%), fino a Bari (dove i pediatri ammettono di non aver mai visto tanti casi), il fenomeno ha riguardato l’intera penisola.
Tant’è che, dopo la prima circolare dello scorso 15 dicembre, in seguito alla segnalazione all’Oms di un aumento dei casi di malattia invasiva da streptococco di gruppo A (iGAS) da parte di Francia, Irlanda, Olanda, Svezia e Regno Unito, il Ministero della Salute ha emesso ora una nuova circolare specifica.

La circolare ministeriale

“È probabile – premette la circolare ministeriale, firmata dal direttore generale della Prevenzione sanitaria, Giovanni Rezza – che l’aumento dei casi di iGAS nei bambini sia anche associato al recente aumento della circolazione di virus respiratori”.
Riportando quindi i dati dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione delle malattie, si aggiunge quindi che “i gruppi di età più colpiti sono i bambini di età inferiore ai 10 anni e le persone di età superiore ai 65 anni”.

scarlattina

“A livello nazionale – prosegue la circolare – si sta registrando un aumento dei casi di scarlattina a partire da gennaio 2023”.
“L’Oms e l’Ecdc – rassicura comunque il Ministero – attualmente stimano come basso il rischio di iGAS per la popolazione generale, considerando che l’attuale aumento dei casi di iGAS segnalati in alcuni paesi europei è moderato, che i casi segnalati non sono causati da un nuovo ceppo e che la malattia è facilmente curabile con antibiotici”. È comunque fondamentale la diagnosi precoce.

Vengono dunque implementate le attività di sorveglianza e si informano “la popolazione generale e gli operatori sanitari al fine di migliorare il riconoscimento precoce, la segnalazione e l’inizio tempestivo del trattamento dei casi di GAS”.
“È importante che le infezioni correlate a GAS quali faringotonsilliti e scarlattina – conclude la circolare – siano identificate e trattate tempestivamente con antibiotici per ridurre il rischio di potenziali complicanze, come iGAS, e ridurre la trasmissione successiva.

 

Il report veneto: 1506 casi in 4 mesi

In occasione della trasmissione del testo ministeriale alle Ulss, la Direzione prevenzione della Regione Veneto ha pubblicato un primo report statistico specifico dedicato alla scarlattina. Da cui emerge che, dopo il picco di marzo, ad aprile sembrerebbe essere iniziata una frenata nel numero di nuovi casi di scarlattina.
Tra gennaio e aprile del 2023, sottolinea il report, in Veneto si sono registrati 1506 casi di scarlattina.
“Un numero significativamente più alto rispetto alla media del periodo 2017-2019”, sottolinea la Direzione prevenzione regionale, che aggiunge come “si sta assistendo ad un aumento della casistica, in linea a valori simili a quelli riscontrati comunque durante alcuni anni pre-pandemici”.
Il maggior numero di segnalazioni si è registrato a marzo, con 617 contro i 442 di febbraio e i 130 di gennaio, ma ad aprile si è scesi a 317.
“La situazione – conferma il rapporto – è attentamente sorvegliata e i dati del mese di aprile sembrano mostrare un graduale calo”.
Le forme più gravi di infezione, con lo sviluppo della “malattia invasiva da streptococco di gruppo A”, sono state fino a oggi 11, soprattutto in soggetti adulti, con un’età media di 42 anni.

La tendenza a un aumento di casi tra l’inverno e l’inizio della primavera, conclude il report, è comunque in linea con le rilevazioni storiche, in particolare con gli anni 2012 e 21013, quando si erano registrati i valori più alti nelle segnalazioni (rispettivamente 1.943 e 1.733 nell’intero anno), mentre il minimo, anche per le restrizioni legate al Covid-19, si è toccato nel 2021, con soli 37 casi in 12 mesi.

Streptococco di gruppo A e scarlattina: cosa c’è da sapere

L’infezione da GAS, o streptococco di gruppo A, considerato la causa più comune di faringotonsillite batterica nei bambini in età scolare, causa comunemente forme lievi di malattia come tonsillite, faringite e scarlattina.
In rari casi i batteri GAS possono causare un’infezione grave nota come malattia invasiva da GAS (iGAS).
Importanti misure di protezione sono un’adeguata igiene delle mani e delle vie respiratorie, l’areazione degli ambienti interni e l’eliminazione di possibili comportamenti promiscui.
Alcune infezioni respiratorie, come influenza e varicella, possono aumentare il rischio di sviluppare iGAS, che inizialmente può presentarsi con sintomi aspecifici.
Tra le misure di sorveglianza, il Ministero indica quindi l’esecuzione di tamponi faringei nei soggetti sintomatici.
La trasmissione del batterio può avvenire sia per via aerea che per contatto diretto, anche con oggetti contaminati, che per via alimentare, con un’incubazione da 2 a 5 giorni. Non essendo prevenibile per via vaccinale, la malattia si cura con antibiotici, con prognosi da 4-5 giorni a una settimana.

Quando l’infezione si traduce nella scarlattina, al mal di gola si accompagna l’eruzione cutanea: macchie rosse diffuse su tutto il corpo che appaiono solitamente dopo 1 o 2 giorni dalla comparsa dei sintomi. Pur essendo più comune nei bambini (circa l’80% dei casi riguarda le fasce d’età sotto i 10 anni), può interessare anche gli adulti, con fattori come età avanzata, stress, scarso riposo notturno o presenza di una malattia cronica (come il diabete) che possono favorirla. In rari casi, è possibile che la malattia si ripresenti in chi l’ha già avuta.

Alberto Minazzi

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Tag:  sanità