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Ritrovato un Giudizio Universale olio su tela di Michelangelo

Ritrovato un Giudizio Universale olio su tela di Michelangelo

Dell’opera si erano perse le tracce da oltre cento anni, è l’unico dipinto dell’artista realizzato con questa tecnica

Tutti noi conosciamo il Giudizio Universale, prestigioso affresco di Michelangelo Buonarroti realizzato tra il 1536 e il 1541 su commissione di Papa Clemente VII per decorare la parete dietro l’altare della Cappella Sistina, a Roma.
Ammirata da milioni di visitatori, l’opera è una delle più grandiose rappresentazioni dell’avvento del Regno di Dio.
Ora, accanto a uno dei più grandi capolavori dell’arte occidentale, si affianca un altro Giudizio Universale, per la precisione il Giudizio Universale di Ginevra, dipinto ritrovato dopo un secolo durante il quale si erano perse le sue tracce.

Il Giudizio Universale di Ginevra ritrovato dopo 100 anni

Michelangelo, artista geniale e personalità dall’eccezionale ingegno creativo soprannominato il Divin Artista, fu protagonista del Rinascimento italiano.
Lo studio delle sue opere segnò le generazioni artistiche successive dando un forte impulso alla corrente del manierismo.
Il suo nome è legato ad alcune delle più maestose eccellenze dell’arte occidentale quali David, Mosè, la Pietà del vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina.


A dare notizia del ritrovamento di un secondo Giudizio Universale è la specialista in arte rinascimentale Amel Olivares in seguito a una ricerca durata più di otto anni.
Un lavoro minuzioso, fatto in collaborazione con Monsignor José Manuel del Rio Carrasco, lo studioso di storia dell’arte e conservazione che ha portato alla luce l’unica opera di Michelangelo realizzata con la tecnica olio su tela. Nell’Archivio di Stato di Firenze del 1792 è stata trovata una descrizione dettagliata di questo dipinto.
Il Giudizio Universale di Ginevra compariva infatti nei documenti d’inventario dei mobili e delle opere d’arte di proprietà del Marchese Fiorentino Donato Guadagni.
Nel corso dei secoli ha cambiato diverse proprietà e fu restaurato nel 2015 da Antonio Casciani. Ma solo ora è stato attribuito con certezza al Divin Artista.

Il Giudizio Universale ritrovato

Il dipinto oggi è in ottimo stato

Il dipinto è stato realizzato su finissima tela di lino e misura 96,52 cm per 81,28. Secondo Olivares, l’opera, con il Cristo Giudice e altre figure del celebre affresco nella Cappella Sistina, in totale 33, presenta alcune interessanti peculiarità. Come in quello, la figura del Cristo Giudice spicca audacemente senza barba e sono presenti personaggi incompleti o solo abbozzati. Particolare la tecnica del movimento nelle figure rappresentate e l’inserimento di angeli apteri, ovvero senza ali.

Tra i “salvati” si può ammirare quello che è considerato un autoritratto di Michelangelo Buonarroti dall’apparenza più giovane rispetto a quello conosciuto. Da quanto è stato possibile ricostruire, il Giudizio Universale di Ginevra fu un dono del Divin Artista al pittore Alessandro Allori che lo utilizzò come modello per realizzare una Pala d’Altare nella basilica Santissima Annunziata di Firenze. Allo stato attuale, come riferiscono gli studiosi, il dipinto è in ottimo stato ed è oggetto di ricerche e studi stilistici, storici e analisi scientifiche. Sul volto della figura che rappresenterebbe lo stesso Michelangelo sono stati eseguiti studi di ricostruzione facciale, la comparazione fisiognomica e antroposomatica.

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