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I PRIMI SCATTI DI FULVIO ROITER ALLA “GONDOLA”

I PRIMI SCATTI DI FULVIO ROITER ALLA “GONDOLA”

Il “Circolo fotografico La Gondola” di Venezia fucina di grandi nomi e “scuola” di fotografia dal 1948


Scatti d’altri tempi che raccontano la città delle calli e campielli, luoghi conosciuti o più nascosti, momenti di vita quotidiana. Venezia con i suoi caratteristici paesaggi lagunari, con i suoi colori ed i suoi ritmi. E Venezia con il suo tessuto culturale, fatto di tante significative realtà, alcune delle quali diventate negli anni parte integrante dello stesso e conosciute ben oltre Laguna. È il caso del Circolo fotografico La Gondola (www.cflagondola.it), una fucina da dove hanno preso il volo grandi talenti della fotografia: Fulvio Roiter, per citarne uno su tutti. Un grande Maestro, scomparso nell’aprile di quest’anno, che lascia un’eredità culturale, storica ed artistica di valore inestimabile. I suoi passi decisivi, il giovane Roiter, allora ventitreenne, inizia a farli proprio frequentando il Circolo La Gondola, dove arriva nel 1949 con la sua Voigtlander Bessa 6×9 a soffietto, dotata di un buon obiettivo anastigmatico e della possibilità, ruotandolo per regolare la messa a fuoco, di realizzare ritratti in primo piano come anche fotografie di gruppi e paesaggi. Da allora è stato un continuo crescendo di successi, che lo hanno portato a diventare uno dei più grandi fotografi italiani, conosciuto nel mondo, autore di autentici capolavori. Le sue immagini parlano da sole: bianchi trasparenti che si fondono naturalmente con i neri profondi al punto da assumere toni ed effetti quasi grafici, nitidi dettagli, ritratti ed attimi di verità e di vita colti all’istante per fermarli nel tempo, paesaggi e luoghi mozzafiato, reportages. Attraverso le sue fotografie, realizzate con una dirompente forza espressiva, Roiter ha descritto, raccontato, comunicato, ma soprattutto trasmesso emozioni. Guardando oggi le sue immagini o sfogliando i suoi innumerevoli e famosissimi libri (il suo volume più celebre, “Essere Venezia” del 1977, ha venduto quasi un milione di copie), non ci sono dubbi che continuerà a farlo anche ora che non è più tra noi. Perché i suoi scatti, il suo “occhio” attento, curioso e sensibile sono immortali. Con la sua arte, Roiter continuerà ad esserci: nella sua amata Venezia, al Lido dove abitava, in Veneto, nel Mondo.
«Ci ha lasciati – commenta, avendolo conosciuto bene, Manfredo Manfroi, oggi presidente onorario dopo 21 anni alla guida del Circolo – un grande della fotografia. Fulvio Roiter degli inizi della Gondola è stato un autore tra i più originali ed innovativi, capace di fissare nelle sue foto, che hanno fatto storia, il gusto della semplicità. Una semplicità che sapeva trasformare spesso in sublime per arrivare a cogliere il fantastico della realtà, soprattutto in alcune inquadrature emblematiche della “sua” Venezia, fonte e spazio privilegiato per la straordinaria essenzialità che, con i suoi obiettivi e la sua sensibilità, riusciva a cogliere ed interpretare in molteplici aspetti».

La Gondola è stato ed è un circolo, come a dire un sodalizio di amici che coltivano la medesima passione, ma insieme un trampolino di lancio per grandi nomi della fotografia: oltre a Fulvio Roiter, nel circolo si sono formati Paolo Monti, Gianni Berengo Gardin, Sergio Del Pero solo per ricordarne alcuni. Un laboratorio, un centro espositivo, un promotore di performances artistiche, una autentica e valorosa istituzione culturale per Venezia.
La storia del Circolo fotografico La Gondola parte da lontano quando, nel 1946, giunsero a Venezia, dalla natia Smirne, due esuli armeni, Vasken e Hrant Pambakian, che aprirono in Piazza San Marco, ai piedi del Ponte dei Dai, il negozio “Fotorecord” per la vendita di materiale fotografico. Nel locale, grazie alla loro disponibilità, arrivarono subito molti appassionati di fotografia, tra i quali Paolo Monti, Gino Bolognini, Alfredo Giorgio Bresciani, Luciano Scattola, che fondarono ufficialmente La Gondola il 2 gennaio 1948. In breve Il Circolo assunse meritata fama in campo nazionale ed anche in Europa, dove fu riconosciuto come “l’école de Venise” esprimendo straordinari talenti: oltre ai nomi più illustri già citati, vi sono Bolognini, Rosso, Giacobbi, Ferroni, Bruno. Negli anni, La Gondola, pur attraversando spesso momenti difficili (com’è inevitabile per un organismo senza supporto da parte delle istituzioni), riuscì sempre a mantenersi attiva e costituire un significativo riferimento per il movimento fotografico italiano come lo è nei giorni nostri.
Oggi il Circolo fotografico La Gondola conta quaranta soci e la sua attività è in continua crescita: ogni venerdì sera, presso il centro culturale CZ95 alla Giudecca, si svolgono le riunioni dei soci, dove si discute di fotografia, si presentano le foto per le mostre e si invitano spesso autori di grande valore; c’è poi la complessa gestione dell’archivio per la catalogazione degli ingressi fotografici e librari e l’allestimento di importanti mostre, almeno quattro all’anno.
Quali sono stati i passaggi fondamentali dell’attività del Circolo dalla nascita ad oggi? «La storia della Gondola – spiega il presidente Massimo Stefanutti – è assai articolata, ma può essere divisa in tre periodi più significativi: quello iniziale, dalla fondazione al 1961, sotto la guida di Paolo Monti, durante il quale nacquero talenti come il grande Fulvio Roiter; il secondo, fino al 1994, data di creazione dell’Archivio Storico; ed il terzo, da tale data ad oggi, con un continuo crescendo di intensa attività ed iniziative. Un passaggio rilevante è stata la costituzione del Circolo in associazione di promozione sociale, avvenuto nel 2002».
La storia più recente è caratterizzata dalla necessità di raccogliere e catalogare l’ingente quantità di materiale fotografico arrivato nella sede del Circolo. Nei primi anni Novanta, viene creato l’Archivio Storico, la cui attività è gestita dal responsabile Aldo Brandolisio, diviso tra le sedi di Palazzo Fortuny (biblioteca e documentazione) e dei Tre Oci (materiale fotografico e laboratorio per la catalogazione e conservazione): oggi conta ventiduemila stampe originali, molte delle quali realizzate dai più prestigiosi fotografi italiani del dopoguerra.
«Un aspetto fondamentale – sottolinea Stefanutti – è proprio quello della conservazione delle immagini. Prerogativa della fotografia è anche quella di essere memoria. Mentre, però, oggi la stampa cartacea proveniente dal procedimento fotografico analogico sta diventando reperto e la sua conservazione è relativamente facile, la produzione digitale, spesso neanche trasferita su carta, pretende dei criteri di catalogazione infinitamente più complessi e sofisticati. Ci si chiede tra l’altro: chi si prenderà l’onere di selezionare le attuali immagini a futura memoria e con quali criteri? E fra qualche anno saremo ancora in grado di recuperare le immagini digitali e di “leggerle”? ».
L’Archivio Storico del Circolo Fotografico La Gondola ha anche un’esauriente sezione documentaria sulla storia del Circolo e quella personale dei soci, nonché una fornita biblioteca con rari volumi e riviste d’epoca ed è oggi considerato uno dei più completi in Italia per qualità e quantità di materiale conservato. Mediamente vengono acquisite ogni anno circa 400 nuove immagini oltre a libri, riviste e documenti ed è frequentato da studiosi, appassionati e soprattutto studenti per le loro ricerche di laurea, anche all’estero, su autori o attività della Gondola.
Proprio la tesi di laurea della studentessa mestrina Giulia Clera sull’attività del Circolo ha dato il via ad una forma sistematica di riordino dell’Archivio Storico, ora in gran parte informatizzato, al quale è stato dedicato il libro “Circolo Fotografico La Gondola – L’ Archivio Storico, Attività e Collezioni 1948-2010”.
Dal 1 gennaio 2011, una parte delle fotografie dell’Archivio è stata dichiarata bene d’interesse culturale da parte della Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico/artistico della Città di Venezia. (S.B.)