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Persi nella rete: un quarto delle nostre giornate online

Persi nella rete: un quarto delle nostre giornate online

L’attività di “scrollare” per parecchie ore sullo schermo, dicono gli esperti, altera la percezione del tempo

Siamo sempre più in rete. Per cercare informazioni in internet, per passare del tempo sui social, per lavoro e per divertimento.
Il Global Digital Report del 2022 rivela che ormai, su una popolazione di circa 60 milioni di persone, ben 51 sono connessi a internet con una crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente.
E se è vero che ormai è difficile fare a meno della tecnologia a portata di mano e ancor più degli smartphone, per le nostre esigenze quotidiane il rapporto Estado Movil 2022 si è soffermato a analizzare un altro aspetto legato a internet. Secondo le ultime ricerche neuroscientifiche, infatti, l’azione di “scrollare” sullo schermo per diverse ore al giorno “altera la nostra percezione del tempo, che sentiamo sfuggirci dalle mani”.

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La percezione temporale che si basa sulla memoria

I numeri del rapporto dicono che in media trascorriamo ben 5 ore della nostra giornata incollati allo schermo del telefono, nella maggior parte dei casi impegnati nell’attività di trascinare il dito sul display magari senza un qualcosa ben preciso da cercare. Il fatto è che, quando navighiamo in rete, le ore passano in modo diverso.
Come spiega il professore di Neuroscienze Cognitive del Dartmouth College Peter Tse, la ricerca ha dimostrato che gli eventi sembrano durare più a lungo quando prestiamo loro molta attenzione. Questo accade perché il cervello non ha un orologio per misurare il tempo e giudica dalle informazioni che ha elaborato.

«Quando prestiamo attenzione – precisa il docente – elaboriamo più informazioni per unità di tempo perché c’è una percezione temporale che si basa sulla memoria. In altre parole, quando facciamo qualcosa di nuovo la tendenza è di accumulare più informazioni e sentiamo che il tempo passa più lentamente.

Lo scroll che fa perdere tempo

Un esempio può chiarire quale meccanismo scatti.
Se ci troviamo molto coinvolti in un videogioco possiamo percepire che il tempo passi lentamente ma poiché non stiamo guardando l’orologio e stiamo compiendo molte azioni ripetitive, la nostra memoria ci dirà retrospettivamente che il gioco è passato molto velocemente.
Se prendiamo i social network come Instagram e Twitter, questi ci bombardano con una quantità infinita di informazioni e passiamo da una all’altra senza quasi accorgersene perché si assomigliano.
Alla fine ricordiamo poco o nulla, ma l’esperienza dello scroll rimane la stessa e, a conti fatti, in rete perdiamo una quantità di tempo incredibile. Proprio per questo, lo studio invita a staccarsi di più dalla rete e a riprendere il controllo della propria vita e di internet più consapevolmente.

Qualche dato sull’utilizzo della rete

L’Italia è sempre più connessa a internet anche se rimane il divario con l’Europa.
L’Istat, nell’ultimo rapporto SDGs 2022, Rapporto sugli Obiettivi di sviluppo sostenibili dell’Agenda 2030 dell’ONU, dice che internet è utilizzato regolarmente dall’80,2% della popolazione italiana di età compresa tra 16 e 74 anni. Il livello di diffusione è comunque inferiore a quello della media europea pari all’87% secondo dati Eurostat. A utilizzare maggiormente internet risultano gli uomini, 81,7%, rispetto al 78,7% delle donne anche se negli anni la differenza si sta facendo meno evidente.

Silvia Bolognini

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