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PALLA A SPICCHI E RHYTHM & BLUES

PALLA A SPICCHI E RHYTHM & BLUES


Artista di fama internazionale e moglie del play della Reyer Kiwane Garris. Questa è Syleena Johnson, star Usa dell’R&B
Probabilmente non in molti lo sanno, ma l’altra metà di Kiwane Garris è tutta R&B. Nel senso che la moglie del play reyerino, Syleena Johnson, è un nome di tutto rispetto nel panorama della musica black statunitense. Ha già realizzato quattro album, il suo myspace vanta infatti oltre un milione di contatti e ha collaborato con artisti del calibro di R. Kelly, Busta Rhymes, Kayne West. Proprio una collaborazione con quest’ultimo nel brano “All Falls Down” le ha dato grande visibilità internazione. Il singolo infatti ha raggiunto la top ten delle classifiche di vendita di mezzo mondo, compresi gli Stati Uniti, è stato candidato ad un Grammy Award ed il videoclip è stato candidato in quattro categorie agli MTV Music Awards nel 2004. Syleena è figlia d’arte, suo padre Syl è stato un cantante soul di grande successo negli anni sessanta, ed è cresciuta ascoltando i grandi classici dell’R&B e del soul, che sicuramente riecheggiano nelle sue canzoni: “Vengo da una famiglia di musicisti – spiega la Johnson – anche mio zio, oltre a mio padre, faceva il cantante. Ma in realtà non volevo fare questo tipo di carriera e nemmeno mio padre lo voleva, ma era destino. Praticamente non ho avuto possibilità di scelta. Ero nella banda della scuola, poi nel coro e i miei insegnanti insistevano che avrei dovuto iniziare a cantare.
Non è una cosa che è nata guardando le star in tv dicendo “da grande voglio essere anch’io come loro”, era già scritta. I quattro album pubblicati sinora sono rigorosamente divisi in capitoli, che in qualche modo hanno cadenzato la sua vita: “Chapter 1 – Love Pain & Forgiveness”, “Chapter 2 – The Voice”, “Chapter 3 – The Flesh” “Chapter 4 – Labor Pains”. Anche se ha deciso di stare più a lungo possibile con il marito e con il figlio Kiwane junior e anche se attualmente si trova a Venezia, la sua carriera non si è fermata, anche se certamente ha dovuto fare dei cambiamenti. “Ho creato una mia etichetta indipendente – spiega – la Aneelys Records (che è il nome Syleena letto al contrario ndr) e questo sicuramente mi da più libertà. Ma non è ovviamente facile muoversi nel mercato discografico in questo modo. Ed avendo io sia il ruolo di musicista che di direttore della casa discografica, sopporto lo stress sia dell’una che dell’altra incombenza. Però è una cosa in cui credo molto, che mi permette di lavorare con persone che amo, come mia sorella che è presidente dell’etichetta e sono senz’altro molto fiduciosa. Per ora stiamo lavorando sul mio progetto, perché prima di coinvolgere altri artisti voglio che l’etichetta sia in grado di seguirli realmente. Anche se “Chapter 4 – Labor Pains” è uscito quest’anno sto già lavorando ad un nuovo album e questa volta non sarà un altro “capitolo”.
Sarà sicuramente un disco più ballabile del precedente, più ritmato e divertente, più dance. Entro fine anno dovrei tornare a New York per continuare le registrazioni ed in particolare il demo del nuovo singolo e andrò avanti così, alternando dei periodo di lavoro negli States a periodi dedicati alla famiglia qui in Italia”. Nelle sue canzoni Syleena parla spesso d’amore, ma non disdegna di affrontare altre tematiche legate al suo essere donna, prendendo spesso spunto dalle sue vicende personali. Se “Love Pain & Forgiveness” era interamente dedicato alla fine di una storia d’amore fallimentare e “The Voice” traeva spunto da un momento di crisi artistica e personale, trovando nella propria voce la sua grande forza, “Labor Pains (i dolori del parto)” ha implicazioni metaforiche che vanno ben al di là del fatto che la nascita di Kiwane junior sia arrivata dopo oltre 40 ore di travaglio: “Naturalmente c’è un riferimento alla nascita di mio figlio – conferma Syleena – e al grande dolore che ho dovuto sopportare, però la ricompensa è stata enorme, perché mio figlio è tutto per me. Qualsiasi sia il tuo obiettivo ci sarà tanto da lavorare, da soffrire, per raggiungerlo.
Le doglie sono la punizione data da Dio ad Eva, come donne al giorno d’oggi dobbiamo quotidianamente affrontare tali dolori. Non è solamente legato al fare bambini, nel mondo industrializzato è difficile essere donne. Ci si aspetta che alleviamo i figli, badiamo alla casa, ci prendiamo cura dei nostri mariti e facciamo bene il nostro lavoro in ufficio. Sono un sacco di responsabilità, di pressioni, di stress per una donna. Anche di questo parla il mio disco”. Una persona con una spiccata sensibilità come la sua non poteva non rimanere affascinata dalla magia di Venezia: “Era la prima volta che la vedevo dal vero – sottolinea Syleena – la vedi in tv, la vedi nelle foto, ma dal vero Venezia è proprio un’altra cosa, fantastica, piena di romanticismo, di cultura. Sicuramente mi servirà come fonte di ispirazione per le prossime canzoni”. Una volta scoperte le sue qualità di cantante ai tifosi della Reyer probabilmente piacerebbe poterla vedere in azione, magari con un bel concerto al Taliercio: “Non credo sarà facile – spiega la Johnson – proprio per la scelta che ho fatto, quando sono in America mi dedico al lavoro, mentre quando sono in Italia voglio interamente dedicarmi alla mia famiglia, a mio marito e a mio figlio. Avere un bambino è una cosa che ha cambiato radicalmente la mia esistenza. Quando sei un artista tendi ad avere una visione egoistica della vita, tutto ruota attorno a te, alla tua musica, ai tuoi dischi, ma quando hai un marito ed un figlio tutto tende a cambiare e non sei più solo tu”.
DI ANDREA MANZO
 

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