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Padova capitale del fotogiornalismo internazionale

Padova capitale del fotogiornalismo internazionale
Tony Gentile

Padova, capitale internazionale del Fotogiornalismo: dopo la fortunata edizione del 2019, torna dal 4 al 27 giugno l’International month of Photojournalism Festival.
Per 23 giorni la città padovana diventerà una galleria di testimonianze e di storie fotografiche provenienti da tutto il mondo.
Con “un’apertura internazionale che farà della città il centro di un dibattito culturale al quale parteciperannole massime eccellenze – spiega il direttore artistico dell’evento Riccardo Bonomi – Padova sarà una tavola rotonda a cielo aperto sui temi caldi della contemporaneità e del giornalismo etico“.
Promosso e organizzato da Irfoss Aps – Istituto di ricerca e formazione nelle scienze sociali, International month of Photojournalism Festival propone infatti un fitto calendario di eventi.

Gli appuntamenti

Sono 17 le mostre fotografiche principali a cui seguono, nei quattro fine settimana che comprenderanno l’evento, incontri con i fotografi e visite guidate alle loro esposizioni. A questi si aggiungono i dieci fotoreporter della sezione IMP Talents, che premia dieci lavori meritevoli per qualità e originalità.
Oltre alle mostre sarà possibile partecipare a tre workshop organizzati da IMP Festival: foto editing, una lezione sul fotogiornalismo e l’ultima incentrata sul reportage street photography (gli ultimi due già sold-out). Ultimo ma non ultimo, le letture portfolio di photoeditor delle maggiori testate italiane.

Tutte le storie del mondo

IMP Festival viaggerà nelle storie dal mondo intero: dall’America centrale raccontata da Fulvio Bugani (Soul y Sombra, reportage su Cuba e l’oppressione subita dagli Usa per 60 anni), Nadia Shira Cohen (Yo No Dia a Luz, spaccato delle difficoltà femminili nella gravidanza a El Salvador) e Annalisa Natali Murri (The Black Line, un conflitto di confine tra Haiti e la Repubblica Dominicana) fino a giungere all’estremo oriente: dal racconto di Laura Liverani e del movimento che combatte gli stereotipi d’età in Japan Pom Pom  a Marta Bortoli, le cui foto raccontano di una piccola comunità cristiana nell’isola meridionale della Nuova Zelanda (Blue is the color of the sky). Anche la Siberia viene raccontata nelle foto di Raffaele Petralla (Cosmodrome).

Festival fotogiornalismo
Japan Pom Pom © Laura LiveraniProspekt Photographers

Tra le esposizioni principali vi sono la straordinaria mostra targata Magnum Photos che racconta l’Afghanistan di Lorenzo Meloni (We don’t say goodbye) e l’inedita galleria sui lager libici del vincitore del premio Pulitzer Lorenzo Tugnoli (Collateral damage).
A queste si aggiungono le narrazioni visive delle ultime proteste a Hong Kong ad opera di Miguel Candela (Hong Kong Never Surrender). Anche Giulio Piscitelli ha raccontato l’Afghanistan dai centri chirurgici gestiti da Emergency, fotografando i feriti di guerra della regione (Zakhem).

 

Festival fotogiornalismo
Zakhem © Giulio PiscitelliEmergency

Testimonianze

Fortissimi i temi sociali dell’IMP Festival: il reportage di Diego Ibarra Sanchez, corrispondente del New York Times a Beirut, riporta la situazione educativa dei bambini nel mondo (Hijacked Education); Fausto Podavini pone l’attenzione sull’invasione capitalista e il cambiamento climatico della Valle dell’Omo, in Etiopìa (Omo changed), mentre Antonio Faccilongo racconta una storia d’amore in uno stato difficile come la Cisgiordania (Habibi). Verrà ricordato inoltre il polacco Krzysztof Miller, scomparso nel 2016, nelle Fotografie che non hanno cambiato il mondo.

Anche l’Italia trova spazio in questa narrazione mondiale, in primis attraverso la lente di Tony Gentile e della sua celeberrima foto che ritrae Falcone e Borsellino, nel contesto de La Guerra: una storia siciliana e poi grazie alla coppia Valentina Piccinni e Jean-Marc Caimi con This is my land, dove raccontano la Puglia che combatte contro la xylella, in difesa dei suoi uliveti.

I luoghi del Festival

Le sedi espositive dell’IMP Festival copriranno più luoghi del centro padovano: dal palazzo della Gran Guardia in Piazza dei Signori a Palazzo Moroni, passando per la Galleria Cavour e Palazzo Angeli fino alla cattedrale dell’Ex Macello. I biglietti sono acquistabili online al prezzo di 15 euro (intero) e 12 euro ridotto (che comprende tra gli altri studenti e comitive con più di 10 persone). L’evento è organizzato in collaborazione con l’Università di Padova e il Comune.
“Siamo orgogliosi di riaffermare, anche nel 2021, Padova come la capitale internazionale del fotogiornalismo d’autore – ha detto l’assessore alla Cultura Andrea Colasio – Questo festival  già alle sue prime edizioni è diventato un punto di riferimento imprescindibile per professionisti e appassionati”.

Damiano Martin

 

 

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