I risultati di uno studio inglese: le coppie di cinciallegre si separano in primavera, ma la crisi inizia già in inverno, davanti alla mangiatoia
È agosto, e la saggezza popolare suggerisce che questo è il mese in cui “moglie mia non ti conosco”.
Diffuso in molte zone d’Italia ed Europa, il proverbio, ripreso anche da Achille Campanile nel 1930 per titolare un suo romanzo umoristico, è l’evoluzione di quelli diffusi fin dall’antica Grecia, dove per esempio Esiodo ed Alceo sottolineavano che al culmine dell’estate le donne sono piene di desiderio, mentre gli uomini sono fiacchi.
In realtà, la stagione in cui avverrebbero più rotture sarebbe la primavera, come testimonierebbe anche una ricerca del 2010 sui cambi di “status sentimentale” nei profili Facebook. E le radici delle separazioni affonderebbero addirittura nelle stagioni fredde. Una considerazione che, dice ora uno studio condotto da ricercatori delle Università inglesi di Oxford e Leeds pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B, non riguarderebbe solo gli esseri umani, ma anche alcuni animali.
Nello specifico, le cinciallegre selvatiche.
La separazione: un processo che matura nel tempo
Così come avviene nell’uomo, la decisione di lasciarsi, che negli animali si concretizza in vista della stagione riproduttiva, non verrebbe presa di punto in bianco dagli uccelli, che invece la maturerebbero un po’ alla volta.
“Il divorzio – sottolinea Adelaide Daisy Abraham, ricercatrice principale dello studio – sembra essere un processo socialmente guidato, che si svolge nel tempo. E i nostri risultati mostrano che le relazioni tra gli uccelli sono tutt’altro che statiche”.
Sfruttando i dati raccolti all’interno del progetto dedicato da oltre 75 anni alle cinciallegre nel sito biologico di Wytham Woods e le tecnologie avanzate basate sulla radiofrequenza, gli studiosi hanno così provato a capire se fosse possibile evidenziare già durante l’inverno, all’interno dei legami sociali quotidiani, i primi segnali di una crisi all’interno delle coppie di uccelli selvatici. È emersa così una “chiara firma comportamentale”: il tempo di socializzazione e condivisione. In particolare, quello trascorso davanti a una mangiatoia.
La separazione di coppia inizia a tavola
Grazie ai segnali elettronici registrati è stato infatti possibile mappare l’associazione tra i singoli uccelli e le diverse mangiatoie, confrontandoli poi con le informazioni sulle coppie formate nelle stagioni riproduttive precedenti e successive. Ne è emerso con chiarezza il fatto che le cinciallegre selvatiche fedeli visitavano le mangiatoie insieme ai loro partner riproduttivi molto più spesso rispetto alle 26 coppie (delle 287 analizzate in 3 anni) che in seguito si sarebbero separate.
Queste ultime, invece, hanno trascorso molto meno tempo insieme durante l’inverno, scegliendo raramente di socializzare con il proprio partner riproduttivo e aumentando in tal modo via via sempre di più la distanza da questo.
Un comportamento che, anche in questo caso, assomiglia a quelli degli esseri umani. Già da anni la Marriage Foundation inglese ha infatti sottolineato che mangiare insieme aiuta a migliorare il rapporto con il proprio compagno, quantificando nel 67% delle coppie che condividono la tavola la percentuale che si è dichiarata molto soddisfatta della relazione.
Alberto Minazzi