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Nelle acque di Capri una presenza rara: la foca monaca

Nelle acque di Capri una presenza rara: la foca monaca
Foca monaca @Gianluca da Milano

E’ il più recente avvistamento nel Golfo di Napoli dopo quelli di Punta Campanella e al largo dell’Isola Azzurra

Nuotava tranquillamente al largo dell’isola di Capri, a pochi metri dalla costa.
Non un mammifero qualsiasi ma un esemplare di foca monaca, la cui presenza ha sorpreso due skipper della compagnia di noleggio barche Zaccheo Boat Rental del posto, che l’hanno immediatamente ripresa anche mentre si nutriva, catturando un pesce.
Il video è stato postato in Instagram dall’associazione per la conservazione della specie “Gruppo Foca Monaca” e ha catturato l’interesse di molti. Si tratta di un avvistamento raro se si considera che la foca monaca è tra i mammiferi marini più minacciati al mondo.
Basti pensare che secondo il WWF si stima ne restino in natura meno di 700 esemplari.

foca monaca

E’ piuttosto difficile avvistarla nel Mediterraneo. Un tempo veniva cacciata anche per le pelli e il grasso, che veniva trasformato in olio e il declino numerico si deve anche a causa del disturbo da parte del turismo nei siti di riproduzione, soprattutto con le imbarcazioni da diporto e dei pescatori con le catture accidentali che l’hanno fatta diventare un animale schivo e diffidente. Per questo il recente avvistamento è un evento straordinario quanto suggestivo.

Un indicatore della qualità ambientale da tutelare

La presenza documentata della foca monaca nel Mediterraneo non è solo uno spettacolo piacevole per chi incontra questo buffo mammifero con il caratteristico muso e le vibrisse che hanno la medesima funzione di quelle dei felini, ovvero servono loro per orientarsi. Poichè la specie necessita di acqua pulite, coste poco frequentate e habitat naturali per potersi alimentare e riprodurre, il suo avvistamento è indicativo della salute degli ecosistemi marini. In altre parole la foca monaca è un vero e proprio indicatore della qualità ambientale.

In Italia è stata vista anche in Sicilia, in Basilicata, nell’arcipelago toscano all’isola del Giglio, Capraia e Pianosa e in prossimità delle isole del Tirreno. Si può incontrarla anche nel Mar Egeo, nel Mediterraneo orientale, lungo le coste della Mauritania, delle isole Canarie e del mar Nero. Sono stati registrati avvistamenti anche in Alto Adriatico tra Istria e la Laguna di Venezia, mentre in Sardegna fino al 1980 esisteva nel Golfo di Orosei un nucleo stabile di 10-20 foche, diminuite negli anni. Oggi nel nostro Paese si vedono soprattutto esemplari singoli, rari gruppi solo lungo le coste dell’Africa atlantica. L’interesse del WWF per la conservazione della specie parte dal 1976 quando fu fondato il Gruppo Foca Monaca proprio con l’intento di promuovere la tutela degli ultimi nuclei di foche ancora presenti in alcune località italiane. La raccolta di segnalazioni e il monitoraggio anche con webcam permette di seguire attentamente l’evolversi della sua presenza.

Caratteristiche e curiosità della foca monaca

L’indole della foca monaca è tranquilla e giocosa. Quando è a terra si muove lentamente e in modo impacciato perché come per tutte le foche la conformazione del bacino non le consente di alzare il ventre da terra. per contro in mare diventa agile e veloce, specialmente quando caccia le prede a 10, 20 metri di profondità, ma può arrivare anche a 100 e restare in apnea per diversi minuti.
Si nutre di pesci come anguille, sardine, triglie, piccoli tonni come anche aragoste e polpi, tra il suo cibo preferito, alimentandosi sia di giorno, sia di notte.

E’ facilmente riconoscibile dalla sua colorazione brunastra uniforme, con una grossa macchia bianca irregolare sul ventre.
Ha un corpo cilindrico, la testa tonda, il muso schiacciato e due lunghi baffi.
La lunghezza va da 80 cm alla nascita e può arrivare da adulta fino a 240. Le foche sono sicuramente buffe da vedere, ma anche molto intelligenti e hanno sviluppato un perfetto meccanismo per sopravvivere in acqua che consente loro di capire esattamente quando è il momento di risalire. La vita media di una foca monaca è di 30-35 anni per i maschi e 20-25 per le femmine. I piccoli nascono neri e mutano la pelliccia solo dopo diverse settimane. La gestazione della foca monaca dura undici mesi e partorisce un unico cucciolo, in prossimità di coste sabbiose e rocciose. I neonati vengono allattati per 16-17 settimane e solo dopo lo svezzamento fanno il primo ingresso in acqua. Oggi la principale area di presenza della foca monaca è nel Mar Egeo e Mediterraneo orientale

Silvia Bolognini

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