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Venezia green: associazioni unite per la nautica sostenibile

Venezia green: associazioni unite per la nautica sostenibile
Barche elettriche ormeggiate nella darsena di Sant'Elena, a Venezia

Non è difficile immaginarla. Oggi non è neppure impossibile realizzarla.
Una laguna davvero sostenibile, con emissioni inquinanti estremamente abbattute.
Un sogno, direte voi. In effetti è il sogno di molti.
C’è però chi per questo sogno lavora da anni.
Persone, associazioni, categorie di sognatori che sono riuscite a dar concretezza alle loro idee e che oggi, soddisfatti dei risultati, dicono convinti che “i tempi sono maturi, che si può fare“.
Allora immaginiamola questa laguna sostenibile.
Immaginiamo le sue acque solcate da imbarcazioni elettriche, molte darsene dotate di punti di ricarica,velocità contenute ma una mobilità non per questo più lenta.
Immaginiamo le bricole trasformate per magia di una start upp in “contenitori” di centraline alle quali approvvigionarsi di energia, delicati equilibri rispettati, una migliore qualità dell’aria, fondali in salute  per una diminuzione del moto ondoso  e barene che ritornano ad essere efficaci filtri di assorbimento di CO2, quali di fatto sono.

Una cultura nautica sostenibile

Mirano a questo le proposte lanciate da Assonautica, CCM PAEA,  Venice Resilience Lab e Il sestante di Venezia, riunite in Venice Go Green, incubatore di energie e di aziende impegnate nel compito di favorire il passaggio da motori inquinanti a motori elettrici e a una cultura della nautica sostenibile.
A fare da collante tra associazioni e categorie che stanno abbracciando la nuova filosofia è il comandante Pietro Tosi, insignito in un recente passato anche del titolo di Ambasciatore di Venezia per la nautica ecosostenibile.
Ma Pietro Tosi non è un sognatore.
Lui le sue imbarcazioni elettriche le ha costruite e messe in uso già una ventina di anni fa.
Ci ha fatto anche per due volte il giro dell’Italia per presentare un suo  prototipo di imbarcazione costruita da un polo di imprese veneziane.

 

Pietro Tosi, comandante, Ambasciatore di Venezia per la nautica ecosostenibile

Era il 2006 quando il comandante veneziano iniziava la sua opera di sensibilizzazione promuovendo un innovativo progetto per una mobilità nautica sostenibile dimostrando che già si poteva fare, che il sogno poteva diventare realtà.

 


Niente inquinamento acustico e atmosferico, un ciclo continuo di sole-energia e movimento che i pannelli solari garantivano senza la necessità di una ricarica notturna.

“I tempi sono maturi”

“L’era della propulsione elettrica è finalmente arrivata -dice ora- La tecnologia offre le soluzioni che cercavamo agli ultimi problemi.  Si possono cambiare non solo i motori ma anche gli scafi delle barche. Le batterie, che costavano molto e rendevano poco, ora hanno costi molto più abbordabili e consentono di navigare per molte ore senza sosta. Oggi è cambiato tutto. Si può fare tutto. Basta avere la buona volontà”.
Non è l’unico a esserne convinto. Non a caso la prima “tavola rotonda” organizzata nella sede di Ascom Venezia ha dovuto aggiungere posti su posti per far spazio alle tante persone che sono intervenute.
Ingegneri, architetti, giovani inventori di start up, rappresentanti della Capitaneria di Porto, amanti della nautica e di Venezia.

 

Gli organizzatori del primo incontro per la nautica sostenibile. Tra loro l’assessore ai lavori pubblici Francesca Zaccariotto.

Tra loro, anche l’assessore ai lavori pubblici Francesca Zaccariotto con i tecnici del comune. “L’amministrazione comunale sta lavorando a dei progetti relativi a nuove darsene e nuovi posti barca con una logica diversa da quello che era il posto barca del passato, che offra ai veneziani la possibilità di usare la barca come mezzo di spostamento senza avere il problema di dove ormeggiarla -ha premesso Zaccariotto- Poter adeguare eventualmente le darsene con delle colonnine elettriche potrebbe risultare molto interessante e in linea di continuità con quello che si sta facendo anche in terraferma e al Lido, dove il concetto di mobilità sostenibile si sta affermando”.

Le proposte delle Associazioni

Le proposte avanzate in questa prima fase vanno per step, con una prima conversione dei motori delle grosse imbarcazioni da trasporto, pubblico e privato e di Veritas da diesel a motori a gas naturale (cosa che già consentirebbe un abbattimento dell’inquinamento) e un successivo passaggio alla diportistica.
Per favorire chi aderisce al cambiamento è stata ipotizzata anche una sorta di Ztl in Canal Grande, in modo tale che la principale arteria navigabile resti aperta solo alla circolazione di imbarcazioni green.
Alla base di tutto, secondo le associazioni, dovrebbe però esserci un regolamento della navigazione interna e la sollecitazione a un intervento sulla normativa nazionale, che ancora non contempla le nuove imbarcazioni elettriche.

“Noi siamo pronti, le aziende sono pronte -ha detto Walter Rosada, coordinatore di Venice Go Green- Abbiamo progetti, tecnologie appropriate, energie e competenze a disposizione. Stiamo coinvolgendo un po’ tutte le categorie in questo progetto, perché il tessuto sociale veneziano ha mostrato sensibilità verso questo tema“.  Una “cultura nautica sostenibile è ciò per cui dobbiamo lavorare -ha sottolineato il presidente di Assonautica Roberto Magliocco- Le sanzioni non bastano. Bisogna insegnare alla gente ad andare per mare e soprattutto a navigare la laguna, che ha equilibri molto delicati”. A lavorare sulla formazione di una sensibilità nautica legata al rispetto dell’ambiente è Il Sestante di Venezia, cooperativa che da un ventennio opera nel territorio “soprattutto con i giovani -ha spiegato Fabio Cavalletto-Li aiutiamo a scoprire il loro territorio in modo sostenibile: abbiamo reso ibrida la nostra imbarcazione, navighiamo con loro nelle zone naturalistiche in modo sostenibile ed è fantastica la reazione dei ragazzi. Gli adulti fanno fatica ad adattarsi ai cambiamenti. Per loro una nuova cultura nautica sostenibile è già viva“.

 

8 commenti su “Venezia green: associazioni unite per la nautica sostenibile

  1. “Si puo’ fare”


  2. Grazie, Pietro, per essere Ambasciatore di una Nautica Ecostenibile.
    Sei un esempio per tutti noi


  3. Alessandro Lamberti

    Rimango sempre affascinato da proposte e operatività tese a migliorare l’ambiente.
    Purtroppo sono certo che a livello mondiale non si farà niente, salvo qualche operazione di facciata, perchè significherebbe diminuire i consumi e quindi ridurre posti di lavoro e PIL.
    Lo trovate voi un politico, di qualsiasi parte del mondo o di colore politico che si batta per questo? Le grandi lobbies lasciano fare fin che si tratta di parole, ma ove si passasse massicciamente ai fatti ci distruggerebbero.
    Mi augurerei di sbagliare, naturalmente, ma siamo arrivati troppo tardi.
    Nonostante ciò, io tento di fare a livello personale qualunque cosa perchè il mio apporto di inquinamento sia il minore possibile, ma assieme a me ci sono poche centinaia di milioni di abitanti: e gli altri miliardi? Alessandro


  4. Alessandro Lamberti

    E non venitemi a dire che sono pessimista oppure che bisogna pur cominciare a fare qualcosa. Io faccio attivamente qualcosa ma ho scarsa visibilità e scarso seguito. Sono un appassionato di barca a vela ma anche attorno al mondo della vela vedo incuria, spregio ambientale, consumismo fine a se stesso.Alessandro


  5. Giuseppina Piccolo

    Qualche volta i sogni si avverano. Ma, bisogna metterci tanta buona volontà e impegno.


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