Il virus corre più veloce del previsto, cambia sintomi e manda in tilt feste e ospedali. Il nuovo bollettino del 29 dicembre fotografa una stagione influenzale intensa, ma il picco vero è ancora davanti a noi
Natale a letto, febbre alta e — novità di quest’anno — pancia ko. L’influenza 2025 si è presa le feste e non ha fatto sconti, trasformando pranzi e cenoni in ritrovi disertati da migliaia di italiani. E ora, con la pubblicazione del bollettino dell’Istituto superiore di sanità del 29 dicembre 2025, il quadro è più chiaro: la stagione influenzale è entrata nel vivo ed è più dura del previsto.
Come temevano gli esperti, il periodo natalizio ha portato con sé una situazione sanitaria delicata.
A dominare la scena è la variante K del virus A/H3N2, che sta spingendo in alto contagi e ricoveri.
Secondo l’ultimo report ISS della sorveglianza RespiVirNet, nella settimana di Natale si stimano circa 950 mila nuovi casi di infezioni respiratorie acute, con un’incidenza di 17,1 casi ogni mille assistiti, un dato in netto aumento rispetto alle settimane precedenti. La positività per influenza è elevata e conferma che il virus sta circolando in modo intenso in gran parte del Paese, con diverse regioni già in fascia alta.
Non è più “solo” influenza
Quest’anno il virus non si accontenta dei sintomi classici.
Accanto a febbre oltre i 38 gradi, dolori muscolari, mal di gola e tosse, sempre più persone segnalano disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea e crampi addominali.

Una influenza mista, insomma, che prende anche la pancia, come viene raccontata sui social e negli ambulatori, che spiazza chi si aspetta il solito decorso. Gli specialisti spiegano che la variante K sembra in grado di dare un quadro clinico più complesso e prolungato, con una durata media che può arrivare anche a 8-9 giorni.
Il risultato è una malattia più fastidiosa, spesso più lunga, che può tenere a letto anche 8-9 giorni e lasciare addosso una spossatezza persistente.
Il cocktail di virus
A rendere il quadro ancora più complesso contribuisce la presenza simultanea di più virus.
Oltre all’influenza vera e propria, circolano agenti respiratori e intestinali che possono sovrapporsi nei sintomi.
Non tutto ciò che colpisce lo stomaco è influenza, ma il mix di infezioni stagionali — complice anche qualche eccesso alimentare — amplifica la percezione di un’ondata di malessere generale.
Verso il picco di gennaio
La fase attuale è considerata ancora di crescita.
Gli effetti completi delle feste, dei viaggi e della riapertura delle scuole si vedranno nelle prossime settimane.
Le previsioni parlano di numeri destinati a salire, con il picco atteso a gennaio.
Nel complesso della stagione, si stima che fino a 20 milioni di italiani potrebbero essere colpiti dall’influenza, rendendo questa una delle annate più impegnative degli ultimi tempi.

Prevenzione, parola chiave
Di fronte a un virus che corre e cambia volto, la prevenzione resta l’arma principale.
Vaccinazione, attenzione ai contatti, igiene e buon senso nei comportamenti quotidiani diventano fondamentali per limitare i contagi e proteggere le persone più fragili.
Che per influenza possono morire. Secondo quanto riportato da Oggi Treviso, nella Marca, in Veneto, “un picco improvviso di decessi legati e a influenza e a broncopolmoniti”, a Montebelluna e Castelfranco avrebbe messo in difficoltà gli obitori degli ospedali, che in questi giorni di Natale avrebbero limitato l’accoglienza delle salme, con famiglie costrette ad allestire camere ardenti in casa.





