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Mobilità veneziana: in arrivo gli autobus a idrogeno

Mobilità veneziana: in arrivo gli autobus a idrogeno
foto di repertorio

Dal 2026 la flotta di Avm si arricchirà con l’arrivo di 90 autobus alimentati a idrogeno che si aggiungeranno ai 4 mezzi già in circolazione dal 2023

Al Lido di Venezia e a Pellestrina già da alcuni anni il trasporto pubblico su strada è effettuato esclusivamente con autobus elettrici mentre in terraferma, a Mestre, in via Orlanda, nel 2022 è stata aperta la prima stazione in ambito urbano di rifornimento a idrogeno, gestita da Eni. Un anno dopo sono arrivati i primi 4 mezzi pionieri di una nuova era, appunto quella a idrogeno. La sfida green continua per arrivare a una mobilità sempre più sostenibile. E’ questo l’obiettivo che da tempo si pone il Comune di Venezia dove dal 2026 il parco mezzi dell’azienda di trasporto pubblico locale si arricchirà di ben 90 autobus alimentati a idrogeno.

La rivoluzione della mobilità pubblica

I nuovi autobus a idrogeno vantano significative caratteristiche: sono estremamente silenziosi, dotati di telecamere di sicurezza, sistema di avviso angolo cieco, rilevamento degli utenti della strada vulnerabili, avviso di presenza oltre a un software di monitoraggio della flotta Gps. Particolare attenzione è dedicata al confort di guida e alla sicurezza per i conducenti e per i passeggeri. L’allestimento interno prevede la presenza di prese USB, pedana manuale per la salita a bordo di disabili in carrozzina, conta passeggeri e illuminazione LED, monitor LCD per i sistemi di info-mobilità. Rispetto a quelli elettrici questi bus hanno un’autonomia migliore che consente con un pieno di circa 17 kg di completare il servizio quotidiano, quindi basterà rifornirli una sola volta al giorno quando a fine servizio rientreranno in deposito.

Gli autobus del futuro

Il progetto è ambizioso e si inserisce nella misura Pnrr “Rinnovo flotte bus e treni verdi”.
Il Comune di Venezia ha previsto l’acquisto di 123 mezzi a idrogeno per il trasporto pubblico locale a emissioni zero per un costo complessivo di circa 80 milioni di euro con finanziamenti europei.
Oltre ai nuovi mezzi saranno necessarie le adeguate strutture per il loro funzionamento. A questo proposito si sono riunite congiuntamente la V, IV, VIII e IX Commissione Consiliare del Comune per esaminare due proposte di deliberazione, che a breve approderanno in Consiglio Comunale, riguardanti un permesso di costruire con deroga per la realizzazione di un impianto di produzioni di idrogeno da fonti rinnovabili e un altro per realizzare una stazione di rifornimento di idrogeno e deposito dei nuovi autobus.

L’“Hydrogen Valley” a Porto Marghera

Intanto procedono i lavori per la realizzazione della cosiddetta “Hydrogen Valley”, l’hub strategico per l’intero Nord-Est che si sta concretizzando a Porto Marghera.
Un “polmone pulsante di produzione di idrogeno da fonti rinnovabili e, ancor prima, l’aumento della capacità di stoccaggio di ammoniaca verde per ulteriori decine di migliaia di tonnellate. Proprio recentemente con l’autorizzazione dell’impianto Sapio, il progetto di trasformare l’ex Petrolchimico in un hub sostenibile si avvicina a grandi passi. L’obiettivo confermato dal presidente di Hydrogen Park Andrea Bos è di arrivare a produrre il primo kg di idrogeno verde “veneto” in giugno 2026.

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