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Migranti: i 10 punti del piano Ue e il piano italiano

Migranti: i 10 punti del piano Ue e il piano italiano

Dopo la visita a Lampedusa della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, l’Europa presenta il pacchetto di iniziative per affrontare la crisi migranti. Il piano italiano

Mentre gli sbarchi a Lampedusa continuano, con l’hotspot che dopo gli arrivi delle ultime ore ha raggiunto quasi duemila persone, l’Unione Europea tende la mano all’Italia per fronteggiare l’emergenza. Secondo i numeri forniti dal Viminale, in Italia dal 1 gennaio al 13 settembre 2023 sono giunti in totale 123.863 migranti. E considerati gli sbarchi record a Lampedusa, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è recata in visita in Sicilia assieme alla premier Giorgia Meloni per toccare con mano la drammatica situazione.
Da qui è scaturita la risposta Ue, che si sviluppa in dieci punti tra i quali ci sono rimpatri più veloci, corridoi umanitari per l’immigrazione legale e la valutazione di nuove missioni navali. Da parte sua, il Consiglio dei ministri di ieri, 18 settembre ha varato il pacchetto di misure sui migranti annunciate nei giorni scorsi dalla presidente Meloni.

Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni

I dieci punti del Piano migranti Ue

“Qui è in gioco il futuro dell’Europa – ha dichiarato von der Leyen dopo la visita nell’isola simbolo dell’emergenza migranti -. Bisogna fermare le partenze illegali, serve un maggior coinvolgimento dell’Onu. I migranti sono una sfida europea e serve una risposta europea. Decideremo noi chi entra non i trafficanti di essere umani o gli scafisti”.
Il piano messo a punto dall’Ue prevede un supporto concreto all’Italia attraverso Frontex, l’agenzia per l’asilo, e altri soggetti.
Questo si traduce innanzitutto in accoglienza, registrazione e identificazione dei migranti che arrivano sull’isola. L’Ue intende poi intensificare l’impegno per far sì che i paesi membri attivino il meccanismo volontario di solidarietà e accoglienza così che i migranti possano essere trasferiti in luoghi diversi da Lampedusa.
Sul fronte dei rimpatri, l’Unione europea sarà di supporto a Frontex e per questo il Piano prevede l’intensificazione dei rapporti con i Paesi d’origine di chi sbarca in Italia.

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Le migrazioni illegali e le alternative

Sul fronte degli arrivi illegali, il Piano prevede l’aumento delle azioni contro i trafficanti anche attraverso un rafforzamento della normativa e una maggiore collaborazione con i Paesi di origine e transito. Sarà intensificata la sorveglianza aerea e navale attraverso Frontex ma anche valutando la possibilità, come l’Italia ha chiesto, di nuove missioni navali per garantire che le imbarcazioni utilizzate per il traffico di essere umani siano sequestrate e distrutte.
Il personale dell’Agenzia Ue per l’asilo aiuterà poi le autorità italiane nell’esame delle domande presentate dai migranti respingendo quelle prive di fondamento e predisponendo i rimpatri.
Alle rotte illegali vanno d’altra parte offerte alternative valide attraverso il rafforzamento dei corridoi umanitari. E bisogna arrivare al più presto, dice un altro punto del Piano, con la Tunisia, nell’ambito dell’attuazione del memorandum d’intesa sottoscritto lo scorso luglio, alla definizione di nuovi progetti per la lotta ai traffici illegali di migranti e arrivare allo sblocco dei fondi messi a disposizione dall’Ue. Infine, sarà rafforzata la collaborazione con le agenzie Onu (Unhcr e Oim) per garantire sempre la protezione dei migranti anche durante i ritorni assistiti.

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Il Piano italiano

Anche l’Italia ha varato un pacchetto di misure per contrastare il fenomeno. Una sorta di Piano di sviluppo e resilienza per l’Africa elaborato dal Ministero degli esteri e Palazzo Chigi e che la premier Giorgia Meloni illustrerà  a  New York nel corso della 78a assemblea Generale delle Nazioni Unite.
“L’unico modo valido per affrontare la situazione che si è creata – ha sottolineato Meloni in conferenza stampa a Lampedusa – è lavorare sulla dimensione esterna e fermare l’immigrazione irregolare”.
Tra i provvedimenti annunciati, l’innalzamento dei termini di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, che passerà a un massimo di 18 mesi, mentre sono 12 per i richiedenti asilo.
Inoltre sarà dato mandato al ministero della Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali che dovranno sorgere in luoghi a bassissima densità abitativa e facilmente sorvegliabili. Due proposte che saranno inserite nel Dl Sud per renderle efficaci nell’immediato.
La presidente del Consiglio ha annunciato anche nuove norme per i minori non accompagnati, ai quali sarà garantita ogni tutela, che prevedono canali differenziati per bambini e under 14 e per le donne . Da parte sua il Ministro degli esteri Antonio Tajani a New York ha precisato che l’unica soluzione al tema immigrazione è quella diplomatica e che la priorità è quella di fare accordi e investimenti in Africa. Per questo l’esecutivo italiano parlerà con il presidente Erdogan e con il Ministro degli esteri turco per bloccare la rotta balcanica.

Silvia Bolognini

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