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Marc Chagall: un viaggio onirico attraverso il Novecento

Marc Chagall: un viaggio onirico attraverso il Novecento
Marc Chagall Rabbino n.2 o rabbino di Vitebsk, 1914-22 Ca' Pesaro galleria Internazionale d'Arte Moderna - Venezia

Dal 30 settembre al 13 febbraio 2024 il Centro Culturale Candiani ospita l’esposizione “Chagall. Il colore dei sogni”

E’ per antonomasia il pittore del sogno e della fantasia creatrice e lo svelano i suoi dipinti dall’aurea e colori onirici.
Sarà il maestro bielorusso Marc Chagall a caratterizzare il nuovo viaggio attraverso il Novecento proposto dalla Fondazione Musei Civici di Venezia al centro Culturale Candiani di Mestre.
Chagall. Il colore dei sogni”, questo il titolo dell’esposizione a cura di Elisabetta Barisoni che si potrà visitare dal 30 settembre al 13 febbraio 2024, raccoglie i capolavori dell’artista provenienti da prestigiose collezioni internazionali assieme a opere conservate a Ca’ Pesaro e opere di altri artisti che da lui hanno preso ispirazione per sviluppare una propria arte.

Il viaggio attraverso l’arte del ‘900

La pittura di Chagall è legata al proprio mondo interiore. I temi sono così l’amore coniugale, la famiglia, la vita dei contadini in Russia, la struggente nostalgia per il proprio Paese, i motivi della tradizione ebraica.
Nelle sue opere ci sono innamorati nei cieli sopra i tetti delle città, acrobati, asini e mucche, figure animali umanizzate. Scenari onirici e fantasiosi dalle tinte vivaci e linee semplici.
Partendo dal suo “Rabbino n.2 o rabbino di Vitebsk, 1914 – 1922″, acquisito dal Comune di Venezia nel 1928 e conservato nella galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro,  “Chagall. Il colore dei sogni”  distribuisce il viaggio proposto attraverso l’arte del Novecento in sei sezioni che prendono il via da “Il sogno simbolista” con la poesia onirica di Odilon Redon, Cesare Laurenti e Adolfo Wildt e sviluppano i temi della poesia, dell’esilio, del colore, del sacro, e della fantasia come dimensione illogica, istintiva e gioiosa.

chagall
Place de l’Opéra @msamadzad

“Con questa mostra – ha sottolineato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro- continua il progetto dell’Amministrazione Comunale e della Fondazione Musei Civici di Venezia  per rendere il Candiani la casa della contemporaneità. Dopo Kandinsky, è la volta di Chagall: vogliamo continuare a presentare a Mestre proposte significative, concepite per un pubblico ampio, a partire dalle collezioni civiche di arte moderna e contemporanea per ricostruire un’identità visiva del nostro territorio.“.

Lo sguardo onirico di Chagall

Con lo sguardo onirico dell’artista come filo conduttore, il percorso espositivo condurrà il visitatore tra le avanguardie e i movimenti più disparati: dalle visioni simboliste alle sperimentazioni ardite dei cubisti e dei costruttivisti, dagli accesi colori dei maestri espressionisti come Emil Nolde all’immaginazione libera di George Grosz per arrivare al surrealismo di Max Ernst, per la cui arte Chagall fu un riferimento imprescindibile.

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Emil Nolde: Piante fiorite, 1909 – Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia

Un ampio spazio è dedicato alle opere religiose e in particolare alle illustrazioni di Chagall per la Bibbia, commissionategli da Ambroise Vollard.
Si potranno ammirare le incisioni donate dall’artista al Musée National Chagall di Nizza nel 1972 affiancate dalle preziose lastre originali con cui le grafiche sono state realizzate.
Il tema biblico e della Crocifissione parte da Chagall e si sviluppa verso esiti simbolisti o primitivisti che emergono nelle opere delle Collezioni di Ca’ Pesaro esposte così come il tema del sacro.
La mostra si chiude con una sezione tutta all’insegna della fantasia che esplora il progetto grafico realizzato da Chagall per le Favole di La Fontaine negli anni Venti e si apre alle visioni fantastiche di George Grosz e alle riflessioni di Félicien Rops, Frank Barwig e Mario De Maria.
L’eredità di Chagall si riflette anche nella seconda metà del secolo con opere oniriche come la scultura di Claudio Parmiggiani e la pittura di Corrado Balest e Carlo Hoellesch.

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