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L’istruzione allunga la vita

L’istruzione allunga la vita

Uno studio della Columbia University rivela che ogni anno passato a scuola o all’università aumenta la nostra aspettativa di vita del 2%

Avreste mai pensato che più si è istruiti, più lentamente si invecchia? A scoprire il legame tra gli anni sui libri e la longevità è uno studio della Mailman School of Public Health e del Robert N. Butler Columbia Aging della Columbia University, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Jama Network Open.
Secondo quanto dimostrato dai ricercatori, ogni due anni aggiuntivi di scuola comportano un rallentamento del ritmo di invecchiamento compreso tra il 2 e il 3%.
In totale, una persona con un’istruzione superiore presenta un rischio di morte inferiore del 10% rispetto a chi ha un’istruzione media.

Più si studia, più ci si mantiene giovani

I ricercatori della Columbia University hanno utilizzato un campione formato da circa 14 mila persone nell’arco di tre generazioni per collegare i dati relativi al livello di istruzione di bambini con quelli dei loro genitori (mobilità educativa). Successivamente hanno sfruttato i dati di un sottoinsieme di partecipanti che hanno fornito campioni di sangue per calcolare il ritmo dell’invecchiamento biologico. L’analisi è la prima a calcolare il numero esatto di anni di istruzione in relazione alla mortalità collegandola allo studio e all’invecchiamento biologico.
Per trarre le conclusioni, gli esperti si sono basati su quanto messo in luce dal Framingham Heart Study, uno studio osservazionale in corso, nel quale la mobilità educativa verso l’alto è stata associata a un ritmo più lento di invecchiamento, misurato con dati sulla metilazione (una modificazione epigenetica, ndr) del DNA nel sangue intero, e a un minor rischio di morte.

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I ricercatori hanno esaminato i dati genetici dei partecipanti utilizzando un algoritmo “orologio” epigenetico dal nome DunedinPACE, simile a un “tachimetro per l’invecchiamento” che indica il ritmo con cui il corpo subisce cambiamenti nel tempo.
I dati sull’invecchiamento genetico sono stati correlati con i risultati scolastici dei partecipanti isolando gli effetti dell’istruzione. Il ritmo più lento dell’invecchiamento rappresenta circa la metà dell’associazione tra mobilità educativa e mortalità ed è risultato corrispondente al 2-3% per unità di mobilità educativa verso l’alto, vale a dire circa due anni di istruzione aggiuntiva.
A sua volta, l’analisi di mediazione che permette di scoprire se l’effetto di una variabile indipendente sulla variabile dipendente è totale (effetto diretto) o parziale (effetto mediato), ha rivelato che l’entità del rallentamento del rischio di invecchiamento corrispondeva a una riduzione di circa il 7% del rischio di mortalità, metà dell’effetto complessivo della mobilità educativa.

Invecchiamento biologico rallentato e longevità

Dallo studio è poi emerso che la mobilità scolastica verso l’alto è associata anche a una diminuzione del rischio di morte.
Infatti le traiettorie di invecchiamento migliori, sono state riscontrate sui partecipanti più istruiti. Le persone che completano più anni di scuola tendono a vivere una vita più lunga e più sana che si ritiene derivi dal miglioramento delle risorse socio-economiche e dal conseguente accesso ai servizi sanitari, alle reti sociali e le comunità che promuovono la salute e i comportamenti sani.

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I risultati di questo studio supportano l’ipotesi che gli interventi per promuovere il livello di istruzione possono rallentare il ritmo dell’invecchiamento biologico e promuovere la longevità.
In altri termini, rafforzano però anche la teoria che la disuguaglianza tra individui con maggiore istruzione e altri vantaggi sociali portino a un invecchiamento più lento e a una minore mortalità. Va tuttavia precisato, come si legge nello studio, per quanto riguarda l’invecchiamento biologico non esiste un criterio di misura standard e che ci sono molti fattori che possono rallentarlo come anche influenzare il livello di istruzione, quali per fare un esempio la povertà infantile.

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