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Leucemia linfatica: nuovi marcatori riconoscono le forme più aggressive

Leucemia linfatica: nuovi marcatori riconoscono le forme più aggressive

La scoperta di uno studio internazionale coordinato dall’Università di Padova, svolto in collaborazione con ricercatori del Centro nazionale di terapia genica e farmaci a Rna

La leucemia linfatica cronica (Cll) è una delle forme più diffuse di tumore del sangue che colpisce i globuli bianchi, in particolare i linfociti B, ovvero le cellule che producono gli anticorpi. E’ una patologia tipica delle persone anziane: raramente colpisce prima dei 40 anni ed è diagnosticata mediamente intorno ai 72 anni. Si sviluppa lentamente e può restare asintomatica per anni. Nel mondo, ogni anno viene riscontrata in circa 5 persone ogni 100 mila, rappresentando circa il 30% di tutti i casi di leucemia. Una malattia, dunque, diffusa, per la quale però arriva ora, da un team internazionale di ricercatori coordinato dall’Università di Padova, una buona notizia riguardante alcuni Rna circolari, molecole speciali ancora poco conosciute ma promettenti.

La scoperta

Proprio alcuni Rna circolari si sono infatti rivelati indicatori chiave per marcare le forme più aggressive della malattia con alterazioni cromosomiche che aumentano la produzione della proteina BCL3. Con l’utilizzo di metodologie avanzate di sequenziamento e raffinati algoritmi informatici, i ricercatori per la prima volta hanno analizzato l’insieme degli Rna che invece di presentarsi nella solita forma “a filo”, nel caso di Rna circolari sono chiusi a cerchio in pazienti affetti da una rara forma aggressiva di leucemia linfatica cronica. Hanno così identificato alcuni Rna circolari molto abbondanti nelle cellule maligne, nello specifico le due molecole circCORO1C e circCLEC2D, presenti in quantità elevate nei casi più gravi della malattia.

Arrivare a queste conclusioni è stato un lavoro laborioso. Lo studio, pubblicato sulla rivista “Journal of Hematology &Oncology”, ha coinvolto 28 centri di ricerca e ospedali in 12 Paesi, con il coordinamento scientifico dell’Università di Padova e un ruolo di particolare rilievo svolto dai laboratori di Medicina computazionale, Ematologia e Biologia molecolare. Tra i giovani ricercatori, Eleonora Roncaglia ed Enrico Gaffo del Centro nazionale di ricerca sviluppo di terapia genica e farmaci a Rna, finanziato dal programma NextGeneration EU che hanno condotto un’analisi pionieristica sugli Rna circolare nelle cellule leucemiche.

I marcatori di aggressività tumorale

Stefania Bortoluzzi

Il team di ricercatori ha guidato la raccolta e l’analisi dei campioni confrontando cellule tumorali aggressive, forme comuni della leucemia e cellule sane del sistema immunitario. Come spiega Stefania Bortoluzzi, del Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell’Università di Padova, coordinatrice dello studio insieme ad Andrea Visentin, che ha raccolto i campioni dalla Svezia alla Grecia, agli Stati Uniti e alla Cina, “queste molecole possono diventare veri e propri marcatori di aggressività tumorale. La loro scoperta ci permette di prevedere con maggiore precisione l’evoluzione della malattia e, in futuro potrebbero diventare nuovi bersagli per lo sviluppo di farmaci a Rna“.

Andrea Visentin

“Studiare una forma così rara e aggressiva della leucemia – sottolinea Andrea Visentin – ha richiesto una collaborazione internazionale, ma grazie all’impegno e all’innovazione dei nostri giovani ricercatori siamo riusciti a compiere questo importante passo avanti. Queste nuove conoscenze possono contribuire a migliorare la diagnosi e aiutare a rendere più efficace la cura della malattia in futuro”.

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Tag:  leucemia, ricerca