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Sostegni: ok della Camera. Il varo in Consiglio dei Ministri del decreto “bis”

Sostegni: ok della Camera. Il varo in Consiglio dei Ministri del decreto “bis”
Il presidente del Consiglio Mario Draghi decreto

Con 375 voti favorevoli, 45 astensioni e nessun voto contrario, la Camera ha dato ieri sera, 19 maggio 2021, il via libera definitivo alla conversione in legge del decreto “Sostegni”, finanziato con lo scostamento di bilancio da 32 miliardi autorizzato dal Parlamento a gennaio.
È intanto in dirittura d’arrivo l’ulteriore decreto “Imprese, Lavoro, Professioni”, meglio conosciuto come “Sostegni bis”.
La seduta del Consiglio dei ministri per l’approvazione del testo è fissata per le 11.15 di giovedì 20 maggio a Palazzo Chigi.

La conferenza stampa alle ore 16

Sarà quindi il premier Mario Draghi, insieme ai ministri dell’Economia, Daniele Franco, e del Lavoro, Andrea Orlando, a illustrare in una conferenza stampa fissata per le 16 le nuove misure di sostegno per la ripartenza dopo la pandemia. Dai nuovi ristori alle imprese alle misure a sostegno dei lavoratori in vista dello sblocco dei licenziamenti, dalla sanità a giovani e famiglie, il decreto affronterà tematiche a 360 gradi in un centinaio di articoli. Vi sono ancora alcuni punti da definire, ma da giorni ha iniziato a circolare una serie di anticipazioni sulle misure che oggi il Governo ufficializzerà.

La legge “Sostegni”

Intanto, il testo diventato legge alla Camera svincola innanzitutto i ristori per le aziende dai codici Ateco. Il provvedimento sospende anche alcune imposte e tasse come la prima rata dell’Imu per le partite Iva, la Tosap, la Cosap e il canone Rai per bar e ristoranti.
Ma interviene anche sull’Irap, e prevede una rottamazione delle cartelle esattoriali fino a 5 mila euro per chi ha un reddito fino a 30 mila euro.
Sul fronte casa, estende l’esenzione Irpef per i canoni d’affitto non pagati e sospende l’esecuzione degli sfratti fino a settembre o dicembre, a seconda della data del provvedimento di rilascio.

Quanto al lavoro, con un rifinanziamento per 2,4 miliardi la cassa integrazione Covid potrà essere fruita fino al 30 giugno per i trattamenti ordinari e fino al 31 dicembre per quelli in deroga.
Previsto anche un incremento del reddito di cittadinanza e un rafforzamento del reddito d’emergenza. Tra le altre misure, l’estensione della validità a 24 mesi dei voucher viaggi, l’introduzione di un contributo a fondo perduto fino a 1.000 euro per le partite Iva attivate nel 2018 e l’incremento di 300 milioni delle risorse destinate alla scuola.

Il decreto “Sostegni bis”: le imprese

Il nuovo decreto sul quale è al lavoro il Governo può contare su complessivi 40 miliardi.
Circa la metà saranno destinati al sostegno delle imprese in difficoltà a causa del Covid.
Si andrà dai contributi a fondo perduto (per circa 14 miliardi) ai crediti d’imposta, dal sostegno alla liquidità a misure fiscali.
Per i ristori, dovrebbe essere introdotto un nuovo meccanismo. Insieme a un primo indennizzo calcolato sulla perdita di fatturato ed erogato automaticamente in tempi brevi a chi ha già ottenuto aiuti, ne dovrebbe essere infatti introdotto un secondo, basato su costi fissi e risultati d’esercizio, attraverso un conguaglio a fine anno.

I lavoratori

Il blocco ai licenziamenti introdotto in considerazione dell’emergenza sanitaria scadrà il 30 giugno e non è intenzione del Governo quella di prorogarlo.
Il decreto “Sostegni bis” dovrebbe dunque prevedere una serie di misure, sostenute con uno stanziamento tra 4 e 5 miliardi di euro, per fronteggiare il temuto boom di licenziamenti.
Il principale strumento annunciato dal ministro Orlando è il “contratto di rioccupazione”, applicabile a tutti i settori, con sgravi contributivi al 100% legati all’effettiva assunzione del lavoratore al termine di un periodo di prova di massimo sei mesi.

Un’altra forma contrattuale su cui si punterebbe è quella del “contratto di espansione”, con un’estensione alle imprese fino a 100 dipendenti, a cui si ricollegherebbe una sorta di “scivolo” pensionistico, favorendo il ricambio generazionale. Verrebbero consentiti anche contratti di solidarietà con retribuzione al 70% per le aziende che hanno dimezzato il fatturato, a fronte di un impegno a mantenere i livelli occupazionali.
Previsti infine altri due mesi di indennità per alcune tipologie di lavoratori, come quelli del turismo, dello spettacolo, dello sport e gli stagionali, e un’ulteriore estensione del reddito di emergenza, forse fino a settembre.

Le altre misure

Nel pacchetto complessivo, un paio di miliardi dovrebbero essere destinati alle esigenze della sanità, compresa l’introduzione dell’esenzione dal ticket per il monitoraggio di chi sia stato ricoverato per Covid.
Lo stop delle cartelle esattoriali potrebbe poi arrivare fino a fine giugno. Per i giovani under 36, le misure a sostegno dell’acquisto della prima casa, con l’esenzione dalle imposte, dovrebbero essere allungate fino a fine 2022. Per le partite Iva si pensa invece alla riproposizione del bonus affitti. Infine, per le famiglie in difficoltà, i Comuni dovrebbero ricevere 500 milioni di euro per l’erogazione di buoni spesa e per sostenere il pagamento di affitti e utenze.

Rottamazione auto

Tra i punti su cui il Governo deciderà all’ultimo, quello relativo al settore dell’auto.
L’ipotesi è quella di rifinanziare gli incentivi per la rottamazione, favorendo l’acquisto di veicoli meno inquinanti, sia pure a benzina o diesel.
I 250 milioni stanziati dalla legge di Bilancio sono stati infatti esauriti con quasi 3 mesi d’anticipo rispetto alla scadenza fissata per il 30 giugno.
In caso di rifinanziamento, il bonus sarebbe fruibile fino a fine anno. Il tutto fermo restando l’ecobonus per auto elettriche e ibride.

Alberto Minazzi

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