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La riscoperta delle biblioteche

La riscoperta  delle biblioteche

Corsa al prestito dei libri, la vera novità sono i bambini

Le statistiche ufficiali continuano a rilevare che in Italia si legge molto poco e in Veneto ancor meno.

Per Venezia esistono però dei dati in netta controtendenza e riguardano i prestiti bibliotecari dell’ultimo anno.

Nero su bianco, li mostra soddisfatto l’assessore comunale alle Politiche di coesione sociale, Simone Venturini, mentre chiude un primo bilancio del suo lavoro per il piano strategico delle biblioteche.

Sappiamo così che, nel 2016, la nuova Vez di Villa Erizzo, a Mestre, ha registrato 160 mila ingressi e 65 mila prestiti bibliotecari.

Non è l’unico dato che sorprende: la biblioteca civica di Marghera ne ha contati 20.500, la  Hugo Pratt del Lido 12.000, le biblioteche comunali di Zelarino e Favaro rispettivamente 8700 e 8200, mentre non peggio è andata nelle altre isole, dove Burano, con i suoi 3292 prestiti, batte inaspettatamente Murano, che si ferma a 2000, ma non raggiunge ancora Pellestrina, dove in 3500 sono ricorsi al prestito bibliotecario.

Segno che cambiano i tempi o che anche la lettura va stimolata?

«Io – risponde l’assessore – credo molto nella seconda ipotesi. Da quasi un anno stiamo pianificando lo sviluppo del sistema bibliotecario sul territorio basandoci su nuovi criteri. Abbiamo ereditato una struttura frammentata, così l’abbiamo ripensata con l’idea di dare ad ogni biblioteca una mission. Ora le 19 biblioteche del Comune di Venezia, che prima afferivano a nove direzioni diverse, hanno un piano unitario e strategico. L’impennata di iscrizioni e prestiti che stiamo registrando ci sta dando ottime soddisfazioni».

Partendo dall’assunto che la diffusione della lettura poggia anche su presupposti infrastrutturali e su una distribuzione mirata delle risorse, il nuovo piano strategico di riorganizzazione prevede nuovi investimenti per la riqualificazione di alcune strutture e un incremento dei finanziamenti per l’acquisto di nuovi libri, che passa dai 50 mila euro degli anni precedenti ai 120 mila stanziati per il 2017.

«Il nostro patrimonio conta circa 150 mila volumi, ma va rinnovato e aggiornato. Proprio la Vez ha concluso il primo inventario da otto anni a questa parte, un lavoro importante: dodicimila libri movimentati, con altri 7.500 volumi esposti, per rispondere alle esigenze della cittadinanza. In tutte le biblioteche abbiamo poi riportato i quotidiani a disposizione dei lettori».

Le due biblioteche polo di riferimento a Mestre e a Venezia sono la nuova Vez in Villa Erizzo e la prestigiosa Querini Stampalia. Ma non si pensa solo agli adulti. «Puntiamo molto anche sull’infanzia e sull’adolescenza. La Vez Junior attiva nella foresteria di Villa Erizzo sta avendo un grande successo. Vogliamo creare una realtà simile anche in centro storico, dove abbiamo individuato la sede più idonea alla biblioteca Lorenzo Bettini di Castello, che sarà rinnovata anche negli arredi».

E la raccolta più specialistica ora in dotazione alla Bettini? «Si collocherà alla biblioteca di via Dante. Ogni biblioteca ha un suo obiettivo e un suo target. Definite le due biblioteche di riferimento, le quattro municipali più grandi, quelle di Marghera, Zelarino, Favaro e Lido, offriranno un servizio più generale, mantenendo una vocazione ampia. La biblioteca della Bissuola invece avrà un target più giovanile. Vi si troveranno fumetti, musica, letteratura mirata, mentre la biblioteca di San Tomà sarà risistemata e destinata anche ad ospitare eventi legati al mondo dei libri e ai convegni. L’obiettivo è dare alla città entro il 2018 un servizio non solo basato sulla capillarità ma anche sulla qualità dell’offerta e delle competenze interne».