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L’aspirina può contrastare il tumore del colon-retto

L’aspirina può contrastare il tumore del colon-retto

Uno studio coordinato dall’Università di Padova rivela che il farmaco attiva la risposta del sistema immunitario contro questa forma di cancro

E’ di un team di ricerca tutto italiano la scoperta che l’aspirina difende dal tumore al colon-retto. La buona notizia arriva da Immunoreact 7, uno studio che ha coinvolto 14 gruppi di ricerca italiani coordinati da Marco Scarpa del Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e gastroenterologiche dell’Azienda ospedale/Università di Padova.
Il team di esperti ha valutato l’effetto dell’acido acetilsalicilico, una delle componenti dell’aspirina, per contrastare questa tipologia di tumore.
Secondo quanto rilevato sembra che l’uso regolare di questo farmaco aumenti l’effetto preventivo della malattia attraverso un meccanismo d’azione che attiva una risposta immunitaria.

La ricerca italiana

Il cancro al colon-retto è una tra le malattie maggiormente diagnosticate in Italia e nel mondo.
Secondo il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2023”, nel nostro Paese lo scorso anno ci sono stati 50.500 casi e nel 2022 per questa malattia oncologica sono morte 19.800 persone.
Lo studio Immunoreact 7, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Cancer, ha l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto.

aspirina

Come spiega Marco Scarpa ad Adnkronos, in una prima fase del lavoro sono stati analizzati retrospettivamente campioni e dati di pazienti con diagnosi di cancro al colon-retto operati tra il 2015 e il 2019 e successivamente sono stati analizzati i geni delle cellule del tumore primario dei pazienti che assumevano l’aspirina.
In particolare è stata analizzata in queste cellule la molecola di Rna messaggero (mRna) espressa nei geni correlati alle difese immunitarie. Sperimentalmente sono state replicate queste misurazioni con animali di laboratorio all’Università di Padova e all’Istituto Oncologico Veneto. Inoltre il team ha ulteriormente studiato il microambiente immunitario della mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto, in campioni ottenuti da un ampio sottogruppo di pazienti che ha partecipato al progetto Immunoreact 7, in rapporto alla assunzione regolare di acido acetilsalicilico da lungo tempo.

La proteina CD80: minore diffusione del tumore e maggiore risposta immunitaria

Rispetto ai campioni di tessuto di pazienti che non prendevano l’aspirina, quelli ottenuti da pazienti che la assumevano hanno rivelato una minore diffusione del tumore ai linfonodi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore. Nelle analisi in laboratorio sulle cellule tumorali esposte all’aspirina è stato osservato un aumento del livello della proteina CD80, un modulatore della funzione immunitaria.

Questo incremento sembra aver migliorato la capacità delle cellule di allertarne altre di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore, in particolare i linfociti T che costituiscono la prima linea di difesa dell’organismo. Gli esperti hanno anche dimostrato che nei pazienti con cancro del colon-retto chi assumeva acido acetilsalicilico aveva livelli di CD80 più elevati nel tessuto rettale sano. Questi risultati suggeriscono dunque come l’aspirina, presa a lungo termine e a basse dosi, possa sostenere il sistema immunitario nella sua azione di sorveglianza anche nella mucosa sana e non solo nel tumore.

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