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Italia a rischio zona arancione: novità prima di Natale

Italia a rischio zona arancione: novità prima di Natale

Da oggi, lunedì 20 dicembre, Liguria, Veneto, Marche e Provincia di Trento si uniscono a Friuli Venezia Giulia, Calabria e Provincia di Bolzano in zona gialla.
Entro fine anno arriveranno probabilmente al declassamento anche tre delle più popolose regioni del nostro Paese: Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, dove risiedono circa 21 milioni di Italiani.
In realtà è l’intera Italia che rischia. E non solo il giallo.
Lo ha ammesso il consulente del commissario per l’emergenza Figliuolo, l’ex direttore dell’Ema Guido Rasi, sottolineando come continua ad aumentare l’occupazione dei posti ospedalieri.
Il Governo si prepara così ad assumere nuove contromisure per affrontare la nuova ondata pandemica.

Lo stato della pandemia in Italia

Per il momento, come ha chiarito il ministro per la Salute, Roberto Speranza, nessuna decisione è stata ancora presa.
Il passaggio cruciale, con la riunione della Cabina di regia prima e del Consiglio dei Ministri poi, è in agenda per giovedì 23 dicembre. Il punto di partenza, ancora incoraggiante, è l’attuale limitata diffusione nel nostro Paese della variante Omicron. Mutazione riguardo alla quale iniziano ad arrivare i primi riscontri scientifici. Pur non essendo ancora chiaro l’effetto dei vaccini contro l’infezione, l’Imperial College, riguardo alla malattia sintomatica, ha affermato che 2 dosi proteggono tra il 20 e il 50% e 3 tra il 50 e il 70%.

“Una corsa contro il tempo”

Ma la base delle mosse dell’Esecutivo saranno proprio i dati di questi giorni.
Compresi quelli dell’andamento della campagna vaccinale.
«Dieci giorni – ha affermato Speranza a “Che tempo che fa” – significano 4-5 milioni di terze dosi e questo può fare la differenza». «È una corsa contro il tempo» ha confermato Rasi a “Mezz’ora in più”.
Nonostante i contagi siano tre volte inferiori a quelli attuali della Gran Bretagna e la metà di Francia e Germania, l’allerta è quindi massima, perché anche da noi i dati stanno comunque crescendo.

Quali decisioni dal Governo?

Fermo restando che l’uso della mascherina e il massimo rispetto dei distanziamenti, evitando gli assembramenti, restano le norme-base di condotta per tutti, l’ ipotesi più concreta finora al vaglio riguarda l’ obbligo di tamponi anche per i vaccinati in occasione di eventi o in particolari luoghi, come le discoteche.
Ma ci sono richieste al Governo, da parte di primi cittadini e di categorie, volte a misure più forti.
Tra queste, l’obbligo vaccinale degli studenti, per il quale premono diversi sindaci, capitanati dal pesarese Matteo Ricci. Tra gli aderenti, anche i primi cittadini di Milano, Roma e Bologna.
Auspicato dagli anestesisti, alle prese in questi giorni con un’occupazione sempre più importante delle terapie intensive soprattutto di contagiati non vaccinati, è un lockdown per questi ultimi.
Anche il Green Pass, soprattutto se Omicron dimostrerà di poter superare i vaccini attuali, potrebbe essere rivisto. Tra le ipotesi, in questo ambito, la riduzione della durata dagli attuali 9 a 6 mesi.

Come ci si sta muovendo

L’Italia, ammette una circolare del Ministero della Salute, è “in fase epidemica acuta”.
Il Ministero ha quindi, al momento, raccomandato “la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative” per fronteggiare eventuali incrementi della diffusione della pandemia. La circolare fa così espresso riferimento alle circolari emesse nelle precedenti ondate per quanto riguarda ad esempio la riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali.
Nelle prossime ore, l’Istituto Superiore di Sanità effettuerà intanto una nuova flash survey per aggiornare la fotografia della diffusione di Omicron. Nel frattempo, si moltiplicano le iniziative locali. Tra le più significative, quella della Campania, che, con un’apposita ordinanza, ha vietato “feste ed eventi consimili in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”. Restano così consentiti “il solo svolgimento di pranzi e/o cene, nel rispetto dei protocolli vigenti” e di “altri eventi esclusivamente in forma statica”. In questi casi, obbligatorio indossare sempre la mascherina.

Alberto Minazzi

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