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In Toscana, Anghiari diventa “Città della Donna”

In Toscana, Anghiari diventa “Città della Donna”

Il comune in provincia di Arezzo fino al prossimo 8 marzo anima il centro storico con decine di opere raffiguranti l’immagine femminile dal Rinascimento a oggi

Anghiari è un caratteristico borgo della Toscana, in provincia di Arezzo. Fa parte della Valtiberina, la parte più orientale della regione che trae il suo nome dal fiume Tevere, che la percorre in tutta la sua lunghezza. Il passo della Libbia lo collega ad Arezzo. Forse pochi lo conoscono ma il comune è celebre per la battaglia campale nel Quattrocento tra fiorentini e milanesi, dipinta da Leonardo da Vinci per la Sala del Consiglio di Palazzo Vecchio a Firenze. E diventa ora “Città della Donna” grazie a un’esposizione dedicata all’immagine femminile dal rinascimento a oggi, tra storia, mito, rappresentazioni bibliche ed evangeliche.

Chiesa di Sant’Agostino, Ilario Fioravanti (Anghiari, Arezzo)

“Storie di Donne”: Il percorso espositivo in quattro sedi del borgo

Inaugurata il 5 novembre e visitabile fino all’8 marzo, la mostra è ospitata nel Museo della Battaglia e di Anghiari, il Museo di Palazzo Taglieschi, la Chiesa di sant’Agostino e Palazzo Pretorio.

“Storie di Donne”, Museo della Battaglia e di Anghiari (Arezzo)

Storie di Donne” offre la possibilità di ammirare dipinti, disegni e sculture dedicati all’universo femminile. L’esposizione sintetizza cinque secoli di cultura occidentale attraverso le rappresentazioni iconografiche di Eva, Maria, Maria Maddalena, Santa Caterina e ancora Leda, Medea, Penelope, solo per citarne alcune.
Si tratta di opere realizzate da grandi maestri quali Michelangelo, Durer, Jacopo della Quercia, Giovanni dal Ponte, Goya, Manet fino al recupero contemporaneo di forme figurative più arcaiche della femminilità portato avanti dallo scultore romagnolo Ilario Fioravanti.

Palazzo Pretorio, Anghiari (Arezzo)

Una mostra diffusa che celebra l’universo femminile

L’esposizione al femminile è nata dalla volontà di due donne, gli assessori alla Cultura e al Turismo del comune di Anghiari Alberica Barbolani da Montauto e Ilaria Lorenzini per celebrare la potenza espressiva e simbolica della figura femminile.
In particolare il Museo della Battaglia e di Anghiari presenta 18 opere. Tra queste la “Creazione di Eva” di Michael Wohlgemuth (Norimberga, 1434 – 1519) e il “Prezioso foglio con Adamo ed Eva” di Albrecht Durer (Norimberga, 1471 – 1528). E ancora l’ “Olympia” di Eduard Manet (Parigi, 1832 – 1883), la “Penelope” di Max Klinger (Lipsia, 1857 – Grossjena, 1920) e anche un raro foglio contenente “Leda e il cigno di un paesaggio”, disegno cinquecentesco che riproduce la perduta opera omonima di Michelangelo Buonarroti. Vi è anche una piccola tavola rappresentante il “Matrimonio Mistico di Santa Caterina”, considerata copia del famoso soggetto di Correggio e la “Maddalena penitente” di Francesco Morosini.

Anghiari
Museo della Battaglia, il prezioso Foglio di Adamo ed Eva (Anghiari, Arezzo)

Il Museo di Palazzo Taglieschi concentra invece l’attenzione su tre rappresentazioni della Vergine particolarmente significative: “La Madonna” di Giovanni dal Ponte, l’iconica “madonna con Bambino” di Jacopo della Quercia e la dolcissima “Vergine” attribuita a Benedetto Buglioni.
Nella Chiesa di Sant’Agostino e a Palazzo Pretorio l’esposizione si completa con le sculture di Ilario Fioravanti (Cesena, 1922 – Savignano sul Rubicone, 2012) in un itinerario tra contemporaneità e ricerca delle origini.

Anghiari tra i 15 Comuni più belli d’Europa

Il borgo di Anghiari non è solo “Città delle Donne”. La Cnn, nota emittente televisiva degli Stati Uniti ha inserito questo Comune tra i 15 luoghi più belli d’Europa, premiando il fascino medievale della cittadina.

Anghiari
Anghiari (Arezzo)

La motivazione della scelta dice: “In bilico su una collina vicino al confine tosco-umbro, Anghiari è un’autentica delizia. Una piccola città murata che si avvolge su se stessa mentre si aggrappa al paesaggio. Un dedalo pedonale di vicoli e strade da montagne russe pieno di grandiosi palazzi che furono costruiti da misteriosi mercenari e uomini d’arme che vissero qui nel periodo rinascimentale”.

Silvia Bolognini

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