Lo chef vicentino Carlo Cracco al centro del Gran Banchetto Rinascimentale di Ferrara, dove si sperimenta un’innovativa formula di promozione del territorio
Se, da sempre, la cucina italiana è una delle più apprezzate in tutto il mondo, l’evoluzione degli ultimi anni l’ha portata sempre più al centro di nuove prospettive.
Così, dopo aver “colonizzato” sempre più spazi televisivi, la nuova tendenza di espansione del settore culinario riguarda ora il turismo. E l’attenzione a tutto quel che gira intorno alla tavola non si limita solo ad aggiungere elementi d’attrazione alle varie offerte proposte ai visitatori. Proprio la cucina può infatti fungere anche da importante trait d’union per coniugare, all’interno di un’unica proposta, aspetti che all’apparenza possono sembrare molto distanti tra loro e accomunati solo dall’appartenenza territoriale, come storia, natura e cultura.
Carlo Cracco nel Rinascimento per promuovere Ferrara e Delta del Po
Esempio perfetto di questa innovativa formula è “La Cena di Gala degli Este, il Gran Banchetto Rinascimentale”, organizzato dalla Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara e del Comune di Ferrara per il 30 ottobre 2025, che avrà come protagonista proprio uno chef stellato: Carlo Cracco.
Per l’occasione, il cuoco vicentino indosserà infatti i panni di Cristoforo da Messisbugo, lo scalco della corte estense che nel Rinascimento rappresentava l’incarnazione della perfezione culinaria, con la capacità di trasformare l’atto del mangiare in un’esperienza totale, proponendo i suoi piatti.

La cena, nello scenario del Castello Estense e poi nel salone d’onore del Palazzo Ducale, tra sbandieratori, musici, abiti d’epoca e performance teatrali, sarà però al tempo stesso un evento e un punto di partenza per un’avventura più ampia. L’iniziativa intende infatti sfruttare il volano dell’appuntamento culinario per invitare alla scoperta di 6 itinerari tematici immersi tra le ricchezze storico-architettoniche del capoluogo e le bellezze naturalistiche del territorio che lo circonda, fino a raggiungere il mare. È inserita nel progetto “Festina Lente”, finanziato dal Ministero del Turismo che ha assegnato fondi specifici ai Comuni di Ferrara, Comacchio e Ostellato, per celebrare i 30 anni della città emiliana come Patrimonio Unesco e i 10 del Delta del Po come Riserva MaB sempre dell’agenzia delle Nazioni Unite.
Un viaggio nell’identità profonda di Ferrara e del Delta del Po
Prima o dopo la cena, i partecipanti avranno insomma l’occasione di scoprire, a piedi, in barca o in bici, all’insegna del cosiddetto “slow tourism”, anche un primo assaggio dei luoghi più significativi del mondo estense: dalla corte alle campagne, dalle delizie rinascimentali alle valli lagunari. Non una semplice escursione, ma un vero viaggio nell’identità profonda del territorio, in tutti i suoi caratterizzanti aspetti naturalistici, artistici e gastronomici, proposto attraverso 6 percorsi specifici.
I sei itinerari
Con “Le Mura Estensi”, così, si potranno conoscere meglio in una piacevole passeggiata i 9 km di fortificazioni che abbracciano la città, trasformate in parco urbano.
Servono invece bicicletta e battello per l’“Anello del Rinascimento”: 65 km che uniscono Ferrara al Delta, passando per Belriguardo, il Verginese e le acque del Po di Volano.

Ben più impegnativo, richiedendo 3 tappe in altrettanti giorni, il cammino nella storia di “Nel Ducato degli Estensi” da Ferrara a Comacchio, per le residenze estensi, la Necropoli Romana di Voghenza, le oasi naturalistiche di Ostellato e l’antica città etrusca di Spina.
Bastano invece un paio d’ore per osservare aironi, fenicotteri e sterne nel “Birding Tour” nelle Valli di Comacchio.
Nell’itinerario “Hike & Boat tra i Casoni” si alternano barca elettrica e cammino a piedi nei 10 km alla scoperta della cultura del cibo popolare delle valli e della pesca.
Infine, si può andare per 4 km, fino al Casone Donnabona, “In sella con il vallante”, che svelerà i segreti di questo territorio anfibio.

La cucina nel futuro del turismo
Proprio i temi culinari, intanto, sono uno dei trend più significativi evidenziati da Booking.com nella 10^ edizione della ricerca globale “Travel Predictions”, che ha provato ad anticipare il modo in cui cambierà nel 2026 il modo di viaggiare, partendo dalle opinioni di oltre 29 mila viaggiatori di 33 Paesi e territori e presentando poi 10 formule particolari di turismo. All’interno della tendenza generale a ricercare esperienze sempre più personali e su misura, sfruttando anche le nuove opportunità legate all’Ai, uno dei trend più curiosi relativi alla cucina, intesa in questo caso come locale domestico, è quello chiamato “Shelf-ie Souvenirs”, che la trasforma in una sorta di vetrina in cui esporre i ricordi di viaggio più autentici: non solo solo i classici magneti o cartoline, ma anche oggetti di design e prodotti gastronomici scelti con gusto e consapevolezza. Il 62% dei viaggiatori italiani, del resto, secondo la ricerca afferma che prenderebbe in considerazione l’acquisto di utensili da cucina o prodotti da dispensa di design durante le vacanze, variando dai barattoli di spezie dipinti a mano alle lattine di olio d’oliva artigianale. Anzi, il 37% sceglierebbe addirittura la meta proprio in base alla presenza di questo tipo di articoli. Ma, ovviamente, il cibo non è solo estetica, anzi. Il 21% del campione ha detto che i souvenir commestibili permettono di rivivere un luogo ogni volta che si cucina, e la stessa percentuale apprezza la promozione dell’artigianato locale e della sostenibilità. L’11% cerca invece oggetti unici o in edizione limitata, perfetti da esporre, anche sui social.
Alberto Minazzi