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Il Garage dell'Arte.

Il Garage dell'Arte.

Ci sono luoghi del vivere quotidiano che raccontano la storia di una comunità. A volte sorprendono, perché nella loro capacità evocativa del passato sono completamente rivolti al futuro. Uno di questi lo conosciamo tutti. E’ il Garage San Marco di Piazzale Roma. La sua storia è oggi raccolta nelle pagine di un libro. Quel palazzo quasi nascosto tra corriere e fast food e dalla più grande autorimessa comunale costruita in epoca fascista è infatti un po’ come una scatola delle sorprese.

Racconta con la sua nascita quella di Piazzale Roma, dei veneziani che lo hanno eletto quale luogo di incontro, dei personaggi famosi che lo hanno scelto quale punto di riferimento, delle tante auto oramai quasi d’epoca che custodisce e di un sistema fatto di 50 persone che lavorano “alla vecchia maniera”, puntando su un concetto di accoglienza oramai desueto in un garage ma, a quanto pare, ancora molto apprezzato.

Il “parcheggio dell’arte”

Il Garage San Marco però tutto è fuorché vecchio stile. Lo si capisce appena varcato l’ingresso. Non solo per la modernità della struttura ma soprattutto perché sorprende constatare che un garage … può anche amare l’arte. Il San Marco lo fa in molti modi diversi che entrano nella sua comunicazione, che trovano espressione sulle sue mura interne, che si traducono anche in operazioni di marketing, con convenzioni con le fondazioni museali, sconti legati agli eventi, finanziando corsi e laboratori creativi rivolti alla cittadinanza.

Una rampa del parcheggio lungo la quale compaiono le oche stilizzate della Street art

 

Il presidente del Garage San Marco Alessandro Turrini

“Ci piace definirci un parcheggio dell’arte  – racconta il presidente Alessandro Turrini – In occasione della Biennale, per esempio, abbiamo aperto le porte all’arte contemporanea con l’opera site-specific “Pea Brain” di Monica Cuoghi e Cladio Corsello, due tra gli artisti più rappresentativi della Street Art.”

Street-Art sulle rampe, auto d’epoca e colonnine di ricarica

Sui muri delle rampe d’accesso, dal primo all’ottavo piano, ad accogliere i visitatori sono così ora delle grandi oche nere e bianche dalle lunghe zampe stilizzate. Un percorso lungo oltre trecento metri, che termina negli uffici della direzione unendo luoghi, persone e una particolare visione di quel che è un’autorimessa.
Nel garage attivo dal 1954 passato e futuro si fondono. Nelle sale che, come ha raccontato nel suo spettacolo “Il Milione” l’ attore Marco Paolini, custodiscono “il parco auto più vetusto del mondo con meno chilometri a macchina” e insieme la tecnologia più avanzata, con le colonnine di rifornimento per le Tesla e l’idea, spiega il presidente Turrini, “di allestire prima o poi un impianto fotovoltaico, ancor più ecologico delle colonnine perché prenderebbe l’energia direttamente dal sole”.

Veneziani e ospiti illustri

Dalla signora che lascia la spesa per il figlio in biglietteria fino ai tanti professionisti che vi si danno appuntamento prima del lavoro per un caffè, il garage annovera tra i suoi ospiti anche numerosi calciatori (Messi, Baggio, Del Piero, Mancini, Vialli, Ronaldo, Buffon e tanti altri hanno parcheggiato i loro bolidi al San Marco) e personaggi dello spettacolo (Zucchero Fornaciari, Roberto Vecchioni, Claudio Baglioni).

Piazzale Roma

Ricostruire la storia del Garage San Marco significa ripercorrere un po’ la storia di Piazzale Roma. E così fa il libro dedicato a questa struttura che è parte integrante di Venezia. E’ interessante scoprire così come questo piazzale, sin dal Trecento, si allungava verso ovest “a separare le due sacche (di Santa Marta e Santa Chiara) quasi come una penisola sul bordo sud del Canal Grande”. C’era già a metà del Duecento un convento di Clarisse laddove oggi c’è la Questura così come c’erano Chiese, chiostri e orti. Fino a metà Ottocento, infatti, Piazzale Roma ha mantenuto una “vocazione monastica“. Un altro importante convento nell’area fu quello di Sant’Andrea della Zirada, osteggiato dalle Clarisse ma nato sotto la potestà del doge.

Una nuova fase per il Piazzale

Fu a metà Ottocento che Piazzale Roma iniziò a legarsi all‘industria. Nacquero piccole “fabbriche” per la lavorazione della lana, delle cere, del tabacco e, di conseguenza, alcuni edifici residenziali.
“L’area -si legge in Garage San Marco, edito da Lineadacqua – era allora piuttosto animata e vissuta, per le attività lavorative ma anche per il tempo libero: erano presenti trattorie popolari, spazi ricreativi come campi per bocce e ricoveri per non abbienti”.
L’attuale funzione del luogo si è configurata con la creazione della Ferrovia, la costruzione del Ponte della Libertà, chiamato del Littorio e della grande Autorimessa Comunale. “L’autorimessa Littoria – si legge – sarebbe stata a lungo tra le più grandi d’Europa” Con i suoi 2200 posti, fu costruita con la tecnologia moderna del cemento armato e rampe elicoidali. Comprendeva tutta una serie di servizi per le automobili e locali ad uso commerciale con vetrine”.

L’inaugurazione del Piazzale risale però a circa vent’anni prima. Era il 1933, nel giorno di San Marco, il 25 aprile, quando Piazzale Roma fu inaugurato e a lungo, nella parte sud, rimase un parcheggio a cielo aperto. Poi, nel 1951, arrivò la grande autorimessa comunale e, nel 1954, fu inaugurato il Garage San Marco.

il progetto del Garage San Marco, a Venezia

Il Garage San Marco

Fu voluto dall’imprenditore veneziano Luigi Jarach, di famiglia ebraica, che aveva individuato nello spazio tra la Manifattura Tabacchi e l’area dell’Acquedotto, dove gli edifici erano stati bombardati nel corso della seconda guerra mondiale, la superficie giusta per concretizzare il suo progetto. L’autorimessa comunale era la più grande mai costruita in Europa, offriva servizi innovativi. La lungimiranza di Jarach collocò subito il suo garage, ampliato nel 1964, come complementare alla grande struttura già esistente nell’accoglienza del turismo in città. Poteva ospitare dopo l’ampliamento mille auto. Ora un po’ meno, perché l’aumento dei volumi delle macchine ha ridotto le sue capacità.

 

 

 

2 commenti su “Il Garage dell’Arte.

  1. Bello che anche a Venezia si porti l’arte in luoghi di lavoro rompendo l’idea di Venezia immobile rivolta solo alla conservazione del passato. Poi le immagini regalano un bel salto nel passato riportando memoria di luoghi che nel tempo si sono profondamente modificati.


  2. Renato Raccanelli

    E’ veramente ospitale, la cortesia e la disponibilità sono il dogma del personale e soprattutto quando la richiesta supera la capacità di normale parcheggio, gli addetti si prestano come in un gioco di Puzzle, per realizzare piu spazio possibile. Nel suo piccolo, il garage San Marco è Grande.


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