Il Governo Meloni con il sindaco della Capitale d’Italia Roberto Gualtieri sostiene la candidatura
Sono 4 le città candidate a ospitare Expo 2030.
Tra queste, Roma, che ha presentato la sua candidatura (le altre città sono Odessa, Busan e Riad) con il progetto “Persone e Territori, rigenerazione, inclusione e innovazione”.
«Il progetto “Persone e territori” – ha spiegato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, in videoconferenza con Parigi, – mira ad affrontare le sfide più urgenti come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la sostenibilità, l’inclusione e l’innovazione, nonché a trovare soluzioni per i territori in cui viviamo. Roma è un arazzo unico di storia, natura e cultura, dove le persone hanno vissuto insieme unite dai valori della liberà e Roma Expo 2030 è incentrato sulle persone, senza alcuna distinzione di etnia, genere, religione, credo o altro. Un progetto comune da sviluppare con tutti coloro che desiderano parteciparvi. Il Governo italiano è fortemente impegnato nella candidatura di Roma a ospitare l’Expo».
Expo 2030: un progetto che vale 50 miliardi di euro
A rappresentare l’Italia, il Comitato Promotore Roma Expo 2030 presieduto dall’ambasciatore Giampiero Massolo, che alla terza Assemblea del Bureau International des Expositions ha illustrato i temi del corposo dossier realizzato per promuovere la capitale italiana.
Suddiviso in 21 capitoli, il dossier ruota attorno a cinque parti fondamentali, tutte presenti nello stesso titolo scelto per l’iniziativa (Persone e Territori, rigenerazione, inclusione e innovazione), all’unicità storica e culturale di Roma, alla sua strategica posizione geografica, alla sua centralità nel dibattito contemporaneo e al fatto di essere sede di 337 organizzazioni non governative e di ben 420 ambasciate.
Expo 2030 è un progetto che per l’Italia vale 50 miliardi di euro, l’equivalente di 3-4 punti del Pil, ha ricordato il presidente del Comitato Promotore Giampiero Massolo.
Ospitare l’evento in occasione della particolare edizione del centenario rappresenterebbe inoltre un grande onore per l’Italia.
Soprattutto in un momento storico come questo.
«L’Italia e la sua Capitale – ha ribadito il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, presente a Parigi – rinnovano il loro impegno verso la pace, l’inclusione, la sostenibilità, la dignità e i diritti di ogni essere umano e la loro determinazione a lottare contro ogni forma di discriminazione».
Un dossier di 618 pagine a sostegno della candidatura di Roma
Il dossier, nella sua quarta sezione, il cuore del documento, contiene anche il piano di fattibilità economica, l’illustrazione dei padiglioni tematici e il dettaglio del progetto fisico che si estende su tutta la città, collegando i quartieri e arrivando al sito espositivo di Tor Vergata. Il quinto punto entra nel dettaglio degli aspetti di sicurezza e organizzazione che ruotano attorno all’evento.
Tra i progetti più significativi c’è la strategia energetica che rappresenterà un’opportunità di decarbonizzazione al contesto di Tor Vergata e al quadrante sud-est della Capitale.
Un grande Parco Solare
Sarà infatti creato un grande Parco Solare Expo con una superficie fotovoltaica di circa 150 mila mq e una capacità produttiva di picco di circa 36 MWp.
Non mancherà un grande cammino verde che attraverserà i Fori Imperiali, l’Appia Antica e gli acquedotti per arrivare fino all’area Expo.
In vista dell’evento, il Comitato promotore ha inserito nel dossier le previsioni: oltre 23 milioni di visitatori, il 55% italiani; 150 nazioni partecipanti; oltre 30 organizzazioni italiane e internazionali.
L’impegno verso l’inclusione e la pace, l’Ucraina candida Odessa
L’Assemblea del Bureau International des Expositions, a cui ha partecipato il Comitato Promotore Roma Expo 2030, ha candidato anche l’Ucraina con Odessa a rappresentarla.
«Nel 2030 – ha detto in un videomessaggio postato sul suo canale Telegram il presidente Volodymir Zelenky – quando la ricostruzione ucraina dimostrerà già una parte significativa dei risultati pianificati, sarà possibile vedere di cosa è capace l’umanità quando tutti i popoli cooperano per il bene della pace e della sicurezza, per il bene dello sviluppo e di un futuro più confortevole per tutti. Quando visiterete l’Ucraina e la nostra Odessa nel 2030 potrete sentire il potere, la libertà e la cultura non solo di un Paese e di una città, ma il potenziale di tutta l’umanità».