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Ecco Saetta, il cane-robot-carabiniere

Ecco Saetta, il cane-robot-carabiniere

Entra in servizio un nuovo ausilio per le forze dell’ordine, ispirato alle tante funzioni di sicurezza svolte dai migliori amici dell’uomo

È a tutti gli effetti un robot, ma del cane non richiama solo la forma.
Saetta, il nuovo supporto entrato in servizio alle attività dei Carabinieri, svolgerà infatti molte delle attività svolte dai tanti “migliori amici dell’uomo” che già sono attivi per aiutare a garantire la nostra sicurezza da molteplici punti di vista.
Un’innovazione tecnologica che si traduce in un valore aggiunto importante non solo per rendere più efficaci le azioni di tutela della popolazione messe in campo delle forze dell’ordine, ma anche per contribuire a evitare che, in quelle più pericolose, possano andare perse vite. Umane o canine.

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Saetta: nelle attività più rischiose o per compiti antisabotaggio

Come illustrano i Carabinieri, che hanno annunciato l’entrata in servizio del cane-robot anche attraverso un post su Facebook, Saetta è “in grado di muoversi anche su terreni impervi, salire e scendere rampe di scale ed aprire autonomamente porte”. Ancora, “equipaggiato con avanzatissimi sistemi tecnologici”, come laser e sensori termici, è in grado di mappare gli ambienti e “può rilevare le più fievoli tracce di esplosivo o di agenti chimici e radiologici”.
Proprio per questo, il cane-robot-carabiniere, in forza al nucleo artificieri di Roma, “entra a far parte della famiglia dell’Arma con molteplici obiettivi, tra cui quello di operare nelle attività di ricognizione più rischiose o per compiti antisabotaggio”.
Ma gli scenari d’impiego non finiscono qui. Saetta, teleguidato da una distanza fino a 150 metri, è per esempio in grado di raggiungere terreni dove non sono in grado di arrivare i normali veicoli con ruote o cingoli.
Non ultimo, sottolineano i Carabinieri, è impiegabile per la messa in sicurezza delle aree cittadine in presenza di petardi inesplosi di particolare pericolosità. Per disinnescare gli ordigni, Saetta può infatti utilizzare un efficiente braccio robotico dorsale. E tornerà quindi sicuramente utile già dal prossimo Capodanno, quando, come avviene puntualmente, troppo spesso molti trascurano la sicurezza nella scelta di “botti” fin troppo potenti.

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@FbCarabinieri

Le unità cinofile delle forze dell’ordine

L’utilizzo di un cane-robot, ha tenuto a sottolineare l’Arma, non significa abbandonare la preziosa opera degli animali veri “arruolati” dalle forze dell’ordine.
Una collaborazione, quella del cane con le forze preposte alla tutela della sicurezza, iniziata ufficialmente, dopo i primi esperimenti del Regio Esercito Italiano di fine 1800, con la prima unità cinofila, in forza alla Polizia belga di Gand dal 1898.
Nel nostro Paese, oggi, sono decine i corpi di polizia, soccorso e forze armate a essere dotate di unità cinofile: da Carabinieri e Polizia a Esercito e Guardia di Finanza, da Vigili del fuoco e Protezione civile a Soccorso alpino e Polizia Locale, fino alla Polizia penitenziaria e alla Croce rossa. E, a seconda delle funzioni svolte, vengono scelte le razze di cani più adatte per svolgere attività di difesa piuttosto che di ricerca, in base alle specifiche caratteristiche.

Così, i cani che svolgono meglio le attività di inseguimento, ricerca e immobilizzazione sono ritenuti i pastori tedesco, belga malinois e olandese, il rottweiler e il dobermann; i più adatti per cercare droga, esplosivi o resti umani, insieme ai pastori tedesco e belga, risultano bloodhound, labrador retriever, springer spaniel inglese, border collie, cane lupo cecoslovacco e beagle; a essere maggiormente utilizzati per sicurezza e difesa sono sempre i pastori tedesco, belga e olandese, i labrador retriever e i rottweiler.

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Dai cani poliziotto ai cani da soccorso

Addestrati per almeno un anno, i cani-poliziotto garantiscono all’unità cinofila per esempio una capacità di rilevare odori fino a 40 volte più di un essere umano e in molti casi sono in possesso di caratteristiche che li rendono utilizzabili anche per l’ausilio delle persone disabili, oltre che alle attività di soccorso.
Quest’ultima funzione è ben nota, tant’è che è stata istituita anche una giornata mondiale, il 28 aprile, dedicata proprio ai cani che svolgono questa mansione.

Anche i cani destinati alle attività di soccorso vengono appositamente addestrati, in questo caso per aiutare l’uomo nelle attività di salvataggio. Anzi, attraverso la capacità di fiutare, attraverso le tracce lasciate nell’aria o nel terreno, l’odore di un una persona in difficoltà, il loro contributo risulta indispensabile.
Si va dai cani-bagnino, che assistono i guardaspiaggia, ai cani molecolari, addestrati specificamente per identificare tracce anche a distanza di giorni.

I cani da soccorso, utilizzati durante le ricerche di dispersi, risultano particolarmente utili durante la stagione invernale, per proteggere escursionisti e sciatori in particolare in caso di valanghe.
Proprio in vista dell’imminente affollamento delle località montane, così, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha salutato il contingente di stanza a Pieve di Cadore: Nina, Asia, Kira, Oak, Zara, Loky, Skary, Ira, Zen, Hope, Tiago e Jack. “Tutti pronti – ha ricordato Zaia su Facebook – ad imbarcarsi sull’elicottero del Suem 118 in caso di emergenza”.

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L’adozione dei cani “in pensione”

L’attività dei cani all’interno delle unità cinofile non dura per l’intera vita dell’animale.
Una volta terminato il servizio, questi vengono rieducati in vista del loro reinserimento all’interno di una famiglia.
Perché il cane “pensionato” può essere adottato, presentando un’apposita richiesta ai corpi di appartenenza: Polizia, Carabinieri, Esercito e Aeronautica Militare.
Le schede dei cani-poliziotto, così, sono inserite sul sito della Polizia di Stato, dove è disponibile anche il modulo per l’adozione, da compilare e spedire via pec o raccomandata.
La stessa procedura è prevista, sulla piattaforma del Ministero della Difesa, anche per i cani in forza all’Esercito.
La richiesta per i cani-carabinieri va inoltrata invece al Comando della regione di residenza.

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Tag:  cani, carabinieri