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E l’undicesimo anno…

E l’undicesimo anno…

Le testimonianze dei protagonisti che hanno contribuito alla crescita del progetto, dal 2006 allo scudetto

Il 2006 è l’anno della svolta per i colori orogranata: dopo sei stagioni in serie B2, la squadra maschile viene promossa in B d’eccellenza. Luigi Brugnaro assume la presidenza di una nuova realtà societaria, la “S.S.D. Reyer Basket Venezia Mestre”, targata Umana, dando vita al progetto di rinascita della squadra. Vengono riunite la sezione maschile e femminile e si pongono le basi per il settore giovanile destinato a diventare unico nel suo genere per struttura e dimensioni. Una storia che, nel 2016, è stata ricostruita nel video realizzato per la festa del decennale dell’Umana Reyer, attraverso le parole di alcuni dei protagonisti, che riportiamo in questo articolo. Un filmato emozionante che, fors’anche con un pizzico di preveggenza, ha fatto da viatico alla stagione del tricolore…

2006:l’inizio [Luigi Brugnaro] «Nel 2006, da sponsor del basket femminile, ho pensato di costruire un progetto più ampio che prevedesse la fusione della Reyer maschile, del basket Reyer femminile e della squadra di basket di Mestre (i Bears). Ho costruito questa fusione assieme a tante persone innamorate di questa città, insieme alle quali, con cuore e passione, abbiamo iniziato e stiamo portando avanti un progetto per il territorio. Mi ricordo ancora il nulla, la mancanza di una qualsivoglia struttura organizzata che ci ha accolto la prima volta che siamo entrati al Taliercio. Quel che non è mai mancato, invece, è il lato umano, l’affetto delle tante persone che ho incontrato e conosciuto. È questo l’aspetto più bello di questi dieci anni».[Federico Casarin – Presidente Reyer] «Undici anni fa, l’inizio è stato una telefonata, ricevuta dal dottor Brugnaro, nella quale mi chiedeva se avevo piacere di incontrarlo per parlare di questo progetto. Ricordo che ci siamo trovati in un ristorante a Mestre, insieme a Paolo Bettio, e abbiamo cominciato a parlare. Mi chiese cosa ne pensassi di questa idea della Reyer, del progetto. Io da sportivo, da ex giocatore, cominciai a parlare di tattica, di tecnica, di allenatori e giocatori. Ma vedevo che, pur annuendo, non era però così convinto di quello che gli stavo proponendo; e infatti nel tempo capii perché. La sua idea era una società di pallacanestro che avesse anche degli obiettivi importanti legati al territorio e al settore giovanile». [Paolo Bettio – responsabile Marketing Umana Reyer]«Quando Luigi mi parlò del progetto Reyer di unire le squadre di basket di Venezia e di Mestre, per farne una unica, più forte, per una sola grande città, ne fui subito entusiasta. Si trattava di riportare alla luce una storica società che era di fatto scomparsa dai radar, la Reyer appunto, in un progetto di unione con i Bears di Mestre e con una mission ben precisa: cambiare il palinsesto domenicale delle nostre città».[Fabio Vianello – dirigente Umana Reyer dal 2006] «All’arrivo dell’attuale società nella struttura Reyer, non c’era nulla di quello di cui adesso il pubblico può godere».[Neddo Sponchiado – il custode del Taliercio] «Ricordo i numeri sul tabellone elettronico: non si distingueva tra il 5 il 4 o il 3… E le manutenzioni non venivano essere eseguite per mancanza di fondi». [Paolo Roberto De Zotti – responsabile Reyer Femminile] «La società antecedente all’avvento di quella attuale era molto più artigianale. C’era molta disponibilità, volontariato, però non era professionale, poche strutture e soprattutto poca organizzazione». La stagione 2006/2007 è la prima della squadra maschile in B1 e apre il periodo di coach Dalmasson. È il primo anno e i ragazzi chiuderanno la Regular Season con un ottimo secondo posto, cedendo in semifinale play-off a Fidenza.  [Eugenio Dalmasson – Head Coach 2006 – 2010] «Ho avuto la fortuna di partire proprio dai primi giorni. La forza di una persona come Luigi Brugnaro, che in quel momento sognava già l’A1, sognava già il derby con Benetton… e  si parlava ancora di niente, ha dato a tutti quanti noi una grande forza. E tutti quanti noi avevamo sempre degli obiettivi importanti. E siamo partiti veramente da zero». [Roberto “Bobo” Prandin – giocatore 2006 – 2008] «Sono stati fatti grandi investimenti e non solo in termini economici, ma anche di persone. Sono state scelte le persone giuste, i giocatori, gli staff giusti. Da una piccola realtà che voleva tornare grande in B2, siamo arrivati a una società di A1 tra le più quotate in Italia».[Mario Guerrasio – giocatore 2006 – 2008] «Con la promozione dalla B2 alla B1 e con l’entrata di Umana, il panorama cestistico è diventato molto più importante. È stato il vero salto di categoria in tutti i sensi». La stagione 2007/2008 è un crescendo di emozioni.

Dopo un avvio stentato, la squadra maschile ottiene una striscia di importanti vittorie, raggiungendo il primo posto al termine della regular season. [Rodolfo Rombaldoni – giocatore 2007 – 2010] «A metà anno, quando abbiamo fatto un raduno in montagna… Da lì in poi secondo me è scattato un qualcosa». [Mauro Sartori – giocatore 2006 – 2008; dal 2013 dirigente responsabile scouting] «Da quel momento in poi è cambiato un po’ tutto. È cambiata l’amalgama tra di noi, la chimica, la consapevolezza di quello che dovevamo fare e potevamo fare. Avevamo una grandissima squadra, avevamo giocatori come Alberti, Rombaldoni, Carrizo, Michele Ferri, Mauro Prandin…». La stagione si conclude in  tripudio: a Brindisi, circondati dal tifo del popolo orogranata arrivato in massa con un volo charter messo a disposizione dalla società, l’Umana Reyer vince la partita decisiva e viene promossa in LegaDue! [Alberto Causin – giocatore 2007 – 2012] «A Brindisi, in Gara2, loro hanno cercato di recuperare per portare a casa la partita, ma eravamo sempre in vantaggio di 10 punti. Avevamo la consapevolezza che stavamo toccando con mano un qualcosa che avevamo preparato dall’inizio della stagione. Veramente nessuno ce l’avrebbe portata via quella partita». [Federico Bacciolo – addetto stampa fino al 2016] «La trasferta di Brindisi fu qualcosa di clamoroso. Ricordo l’organizzazione di un charter, che era qualcosa di impensabile per una finale di serie B. Gli applausi del pubblico di Brindisi, al solo ingresso dei nostri tifosi… una festa incredibile. Ricordo che qualcuno si impossessò anche del microfono dell’aeroporto di Brindisi e annunciò che la Reyer era tornata in Serie A». Anche per le ragazze è un anno entusiasmante: vincono a Schio la Coppa Italia contro la Cras Taranto, 61-59, e arrivano in semifinale play-off sotto la guida di coach Massimo Riga. [Massimo Riga – coach Umana Reyer femminile 2007 – 2008] «La squadra del mio primo anno era una squadra dove noi abbiamo inserito soltanto un’americana e poi abbiamo vinto la Coppa Italia. Devo dire che abbiamo fatto un grande campionato». [Federico Casarin – Presidente Reyer] «La Coppa Italia è stato qualcosa di importante vinto in un campo storico per quanto riguarda la rivalità con Schio. E di conseguenza la Supercoppa, vinta subito dopo, è stata la ciliegina». Il 2008 è  l’anno in cui parte il progetto Reyer Baby.

[Morris Ceron – dirigente] «Il presidente si era inventato il Reyer Baby, un momento per coinvolgere le famiglie nel momento della gioia più grande della vita, cioè quando nasceva un figlio. Sport è integrazione, sport è socialità in tutto il territorio metropolitano». Nella stagione 2008/2009, la squadra maschile, al suo esordio in LegaDue, si scontra con le difficoltà del campionato.  La squadra femminile si aggiudica la SuperCoppa e in campionato cede solo nella finale scudetto con il Taranto Cras Basket. Per la prima volta in Eurolega, le ragazze orogranata si impongono nel girone di qualificazione, battendo anche il CSKA Mosca e raggiungendo gli ottavi di finale per il secondo anno di fila. In questa stagione il settore giovanile segna il suo primo importante risultato. Le ragazze dell’Under 17 vincono il loro primo scudetto a Napoli. Nel campionato 2009/2010, la squadra maschile guidata da coach Dell’Agnello parte in salita: dopo un buon inizio, una serie di infortuni fanno arrancare la squadra. L’arrivo di coach Mazzon solleva le sorti degli orogranata che chiudono la regular season con una sofferta salvezza grazie alla vittoria sul campo della Fileni Jesi. Positiva invece la stagione delle donne allenate da coach Dalmasson, che conquistano la finale in Coppa Italia e la semifinale per lo scudetto. Nel 2010/2011 la Reyer maschile, vittoria dopo vittoria, si afferma tra le pretendenti alla promozione grazie a un team coeso e affiatato. [Christian Di Giuliomaria – Giocatore 2009 – 2010] «Fare degli acquisti mirati, come Keyden Clark, per rinforzarci e fare una stagione con delle vittorie all’inizio e arrivare ai play off così veramente in formissima. Vedere il Taliercio esplodere e poi vedere andare via Alvin in ambulanza (rottura del braccio di Alvin Young) è stata una cosa che raggruppa tutte le sensazioni del momento più bello e più brutto». Chiude la regular season al secondo posto e viene battuta solo in Gara5 di finale play-off da Casale Monferrato. Dopo una serie di ricorsi, a pochissimi giorni dall’inizio dei campionati, la società ottiene finalmente giustizia e quindi il diritto di partecipare al massimo campionato.


Le ragazze orogranata  si classificano al quinto posto, conquistando ancora una volta gli ottavi di finale nella EuroCup.  Nel 2011 la Reyer ottiene da ESICERT la Certificazione Etica nello Sport: [Morris Ceron – dirigente] «Altra grande soddisfazione è stata sicuramente aver raggiunto, per primi in Italia come società professionistica, la certificazione etica. Traguardo che è una garanzia per gli atleti, per tutte le loro famiglie, per tutti i genitori che portano i loro atleti nelle nostre società e anche per gli sponsor, perché penso che lo sport in Italia debba ripartire dai valori fondamentali e in questo senso credo, con molta umiltà, che il nostro progetto possa essere un grande esempio». 15 ottobre 2011: La Reyer finalmente debutta in A1, ma il Taliercio non ha i requisiti minimi di capienza per accogliere il pubblico di Serie A e la squadra si trasferisce al Palaverde di Villorba.

[Alberto Causin – giocatore 2007 – 2012] «Quando sono entrato per la prima gara a Siena, ho detto: caspita sono con la maglia e con la squadra della mia città e sto giocando una partita di serie A!». Gli orogranata disputano una grande stagione piazzandosi al settimo posto e qualificandosi per i play-off. Estate 2011. La dirigenza decide di rinunciare all’iscrizione della squadra femminile nella massima serie ripartendo dalla Serie B e puntando a valorizzare il proprio settore giovanile. Le ragazze ripartono alla grande e il team composto prevalentemente di Under 19, guidato da coach Liberalotto, si classifica al primo posto nella regular season grazie a 18 vittorie su 18 partite. È il ritorno in A2. Il settore giovanile si contraddistingue anche quest’anno: l’Under 15 maschile vince un memorabile scudetto, il primo nella storia del settore giovanile maschile della Reyer. [Francesco Benedetti – responsabile settore giovanile dal 2007] «Sicuramente per noi è stata una grandissima soddisfazione, il primo scudetto Under 15. Nessuno se l’aspettava, ci siamo trovati con un gruppo che ha avuto un grande exploit per vari motivi e per grandissima dedizione dei protagonisti. Quello che in questi dieci anni abbiamo sempre cercato di fare è di mettere al primo posto la persona oltre che il giocatore di pallacanestro. Non c’è un segreto per il quale il settore giovanile è cresciuto in questi anni: tanto tanto lavoro e tanta passione». Nel campionato 2012/2013, grazie a un investimento della Società di 1.400.000 euro per l’adeguamento del palasport, si torna a Mestre. [Andrea Mazzon – Head Coach 2009 – 2014] «La soddisfazione più grande è stata certamente rientrare al Taliercio, rientrare in un palasport dove sono cresciuto, dove ho iniziato i primi passi da allenatore. Ricordo cose speciali che chiaramente non potranno mai essere cancellate». La squadra maschile accede per la seconda volta consecutiva ai play-off terminando la regular season all’ottavo posto. La squadra femminile vince la Coppa Italia di A2 battendo Ragusa e si classifica al primo posto del campionato con 26 partite giocate e 25 vittorie. Un risultato straordinario che promuove le ragazze orogranata in A1 con una striscia record di vittorie in due anni: 43 partite vinte su 44 giocate! È anche l’anno d’oro delle giovanili, che centrano il record di sette finali nazionali in altrettanti campionati disputati, totalizzando tre scudetti tra maschile e femminile. L’anno successivo, la formazione maschile subisce diversi cambiamenti. Alcuni protagonisti della promozione lasciano la squadra. Durante il campionato, a coach Mazzon subentra Zare Markovski. La stagione si conclude con un undicesimo posto, al di sotto delle aspettative, nonostante l’innesto del due volte campione NBA Sasha Vujacic. Le donne, di nuovo nella massima competizione, conquistano subito i play-off, mentre le ragazze dell’Under 15 e dell’Under 17 sono campionesse d’Italia. Nel 2014/2015, una Reyer completamente rivoluzionata, guidata da Carlo Recalcati, si dimostra la rivelazione del campionato, concludendo la stagione con uno storico secondo posto e uscendo in Gara7 di semifinale contro Reggio Emilia al termine di una vera e propria battaglia. [Tomas Ress – giocatore dal 2014] «Ho trovato soprattutto grande passione e disponibilità di tutti per cercare di migliorare insieme la Reyer e arrivare ai livelli a cui siamo adesso. Ovviamente, nel primo anno ci si aspettava poco o niente da noi e siamo subito arrivati in semifinale, agguantando un posto in Europa. Per questo l’asticella si è alzata subito». La squadra femminile conquista la coppa Adriatic League battendo la Radivoj Korac e piazzandosi tra le prime quattro in Serie A. Le giovani dell’Under 17 si confermano ancora una volta campionesse d’Italia battendo in finale il Famila Schio. Nella stagione 2015-2016, la squadra femminile raggiunge gli ottavi dell’EuroCup. In campionato, si conferma tra le prime quattro, combattendo per il primo posto fino all’ultima giornata e uscendo in semifinale play-off in una sfortunata serie contro Lucca.  Le promesse del basket dell’Under 18, sia maschile che femminile, realizzano una fantastica doppietta, conquistando entrambe lo scudetto.  Nel 2015/2016, la squadra maschile ritorna nelle competizioni europee. In campionato il percorso è altalenante, determinando un cambio di guida tecnica. La squadra si dimostra caparbia e, con coach De Raffaele, centra il quinto posto nella regular season, arrivando di slancio ai play-off. [Walter De Raffaele – Head Coach dal 2016] – Assistant Coach 2011-2016 «La partita che mi ha dato il senso che la squadra era diventata una squadra coesa, con uno spirito, è stata la vittoria a Trento. Diciamo che ci ha dato quella spinta per poi arrivare con un trend positivo ai play off. Nei play off ho obiettivamente percepito una squadra che non temeva nessuno, ma anzi aveva la consapevolezza di poter arrivare in fondo. E credo che abbiamo fatto il massimo». Superata ai quarti la Vanoli Cremona, il cammino verso lo scudetto è fermato solo in Gara6 di semifinale dall’EA7 Milano, che poi vincerà lo scudetto. [Stefano Tonut – giocatore dal 2015] «Con Milano non era semplice, siamo riusciti anche a vincere la prima gara fuori casa. L’aver messo in difficoltà Milano in quella serie è stato un punto di partenza per l’inizio del campionato. Credo che questa squadra incarni lo spirito Reyer».[Luigi Brugnaro] «Dopo dieci anni posso dire che ho ricevuto molto. Chiaramente vogliamo sognare, continuiamo a sognare. Non abbiamo mai fatto dichiarazioni, siamo riusciti sempre a tenere un profilo coraggioso e soprattutto umile. Ma è ovvio che sogniamo…».

E il sogno è diventato realtà. Perché il seguito è storia recente: Campioni d’Italia!

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