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Il premier Draghi agli industriali: "serve un Patto per l'Italia"

Il premier Draghi agli industriali: "serve un Patto per l'Italia"

L’aveva promesso durante uno dei suoi primi discorsi a pochi giorni dall’insediamento.
L’ha ribadito davanti alla folta platea dell’assemblea di Confindustria che si è tenuta al Palazzetto dello Sport, nel quartiere Eur di Roma.
In questo momento i soldi si danno, non si prendono”.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, accolto con una standing ovation, per la prima volta in casa Confindustria, ha lanciato la sua idea di fare “un patto per l’Italia”.

Il discorso di Draghi agli industriali

“Le previsioni del governo che presenteremo a giorni stimano una crescita intorno al 6% quest’anno a fronte del 4,5% ipotizzato in primavera – ha rilevato – La crescita che abbiamo davanti è un rimbalzo, legato alla forte caduta del prodotto interno lordo registrata l’anno scorso. Ora, la sfida per il Governo e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile”.
Ecco perché serve un patto “economico, produttivo, sociale del Paese”.
Condizione necessaria per non frenare la ripresa è che non ci siano altre ondate del contagio.

Obiettivo: tenere a freno la pandemia

“A oggi, oltre 41 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale, quasi il 77% della popolazione con più di 12 anni – ha detto ancora il presidente Draghi -. E siamo vicini a raggiungere e poi superare l’obiettivo che c’eravamo posti, ovvero immunizzare entro fine settembre l’80% della popolazione vaccinabile. Se riusciremo a tenere sotto controllo la curva del contagio, potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore, per esempio nei luoghi di lavoro, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura”.
Poi, però, sta alle varie parti contribuire con una collaborazione che guardi a “una prospettiva economica condivisa”.

Confindustria
L’Assemblea di Confindustria @Confindustria

No all’aumento delle tasse

Il Governo si impegna quindi a non aumentare le tasse, ma a ottobre, ha annunciato il premier, si lavorerà per l’approvazione di un provvedimento volto a dare impulso alla concorrenza perché “il rafforzamento dell’economia – ha sottolineato – passa attraverso l’apertura dei mercati e non la difesa delle rendite. Le buone relazioni industriali sono il pilastro della unità produttiva. A voi imprese – ha concluso – chiedo di appoggiarci con convinzione”.
Gli obiettivi immediati sono l’equità e la pace sociale.
Quelli a medio termine, favoriti dalle prime due condizioni, sono l’accelerazione del programma di riforme e gli investimenti.

La posizione di Confindustria

E proprio su questi ultimi punti ha focalizzato anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi augurandosi che il Governo possa proseguire in questa direzione “senza che i partiti attentino alla coesione del Governo con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale”.
Le riforme sono fondamentali, gli industriali ben lo sanno. “Bisogna farle adesso – ha rincarato Bonomi anticipando che Confindustria “si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il processo delle riforme”.

Le richieste degli industriali

Quanto alle preoccupazioni condivise durante l’incontro con il presidente Draghi, Bonomi ha indicato le -scarse secondo Confindustria- risorse a disposizione per la riforma tributaria.
“A noi il deficit e il debito pubblico non sono mai piaciuti. Però su questo bisogna avere le idee chiare”, – ha ribadito proponendo un intervento sull’aliquota Irpef del 38%, un taglio del cuneo fiscale, la cancellazione dell’Irap e aiuti per le imprese. Nel suo intervento il presidente di Confindustria ha toccato anche la questione pensioni, augurandosi che la riforma non conduca a una sorta di “Quota 100 travestita” e che si apra un confronto su agevolazioni su lavori davvero usuranti.

La questione bollette: un’incognita che pesa sulla competitività

Tra le preoccupazioni, anche l’aumento delle bollette legate all’incremento del costo dell’energia, che metterebbe in seria difficoltà e renderebbe meno competitive numerose imprese.
“A questo proposito abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre di quest’anno gli oneri di sistema del gas per tutti e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese – ha risposto Draghi, ricordando che proprio oggi pomeriggio sarà varato dal Cdm un intervento in questo senso- Si tratta di una misura che prevede uno stanziamento di oltre 3 miliardi  di euro e che fa seguito a quello da 1,2 miliardi di giugno”.
Un ulteriore provvedimento, strutturale, sarà varato successivamente.
Consuelo Terrin

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