Salute +

Doccia: miliardi di batteri in agguato nel soffione

Doccia: miliardi di batteri in agguato nel soffione

Gli studi scientifici evidenziano la presenza di colonie in alcuni casi potenzialmente patogene, che rischiamo di inalare come aerosol quando apriamo l’acqua. Come proteggersi

C’è chi preferisce far scorrere liberamente a lungo l’acqua prima di immergersi nel flusso. E chi, al contrario, si gusta la sferzata del primo getto direttamente sul viso.
Ci son vari modi per iniziare a fare una doccia.
Ma uno è meglio dell’altro secondo la scienza. Ed è il primo.
Con buona pace di chi vi vede uno uno spreco di una risorsa preziosa e non illimitata. Che può comunque ovviare al problema ecologico raccogliendo in un secchio quella che viene fatta scorrere finché non si raggiunge la temperatura gradita per poterla riutilizzare per altri scopi casalinghi.
Diverse ricerche, a partire da quella che nel 2018 fece scattare il campanello d’allarme in questa prospettiva, ci dicono infatti che nei sistemi di distribuzione dell’acqua nelle nostre case, e in particolare nel soffione e nel tratto finale del tubo della doccia, si annidano colonie di batteri che possono raggiungere le centinaia di milioni di unità per centimetro quadrato. E se gran parte di questi microorganismi sono innocui, non mancano quelli che, al contrario, possono creare problemi per la nostra salute.

Le insidie che si nascondono nei tubi della doccia

L’appena citato studio di 7 anni fa richiama l’attenzione in particolare sui micobatteri del genere Mycobacterium, che, dai campioni raccolti dai soffioni della doccia di 656 famiglie statunitensi ed europee, sono risultati il genere di batteri più abbondante nei biofilm che rivestono i soffioni e i tubi delle docce residenziali.

batteri
Questi batteri risultano particolarmente insidiosi in quanto possono raggiungere le nostre vie respiratorie come una sorta di aerosol spinto proprio dalla pressione generata dal primo getto d’acqua della doccia. Un’inalazione che, spiegano i ricercatori “è stata implicata come modalità di trasmissione nelle infezioni polmonari micobatteriche non tubercolari”, una “minaccia crescente per la salute pubblica”.
Da allora, le ricerche in merito si sono moltiplicate.

Microbi e rischi nascosti nella doccia: cosa sappiamo finora

Alcuni studi hanno mostrato che gli aerosol prodotti da una doccia calda possono trasportare microbi già 2 minuti dopo l’accensione, restando nell’aria fino a 5 minuti dopo lo spegnimento e nell’ambiente fino a un’ora.
Altri studi hanno messo in luce rischi aggiuntivi per la salute: nei campioni raccolti nel Regno Unito è stato rilevato DNA di funghi come Exophiala, Fusarium e Malassezia, che possono provocare infezioni opportunistiche.
Esperimenti di laboratorio in Cina hanno inoltre mostrato che le colonie microbiche cambiano rapidamente: già dopo 4 settimane possono comparire batteri pericolosi come Legionella pneumophila.
E non sono mancati, in alcuni test, nemmeno ceppi patogeni responsabili di tubercolosi e lebbra.

batteri

 

Come proteggersi dai rischi della doccia

L’esatto mix di microbi presenti in tubi e soffioni dipende da un insieme di fattori, tra cui i materiali usati, la frequenza d’uso della doccia (il cui aumento riduce i rischi) e le caratteristiche dell’acqua, visto che, per esempio, la quantità di micobatteri è più elevata dove questa contiene più cloro.
Gli approfondimenti scientifici hanno dunque permesso di migliorare le possibili soluzioni preventive.
Ci sono condizioni non modificabili, come il fatto che la presenza di batteri è favorita dal fatto che il tubo offre loro un’ampia superficie ruvida e oltretutto rimane a lungo caldo e bagnato dopo l’uso. Ma, per esempio, un altro studio ha notato che, tra i vari tipi di plastica, il Pvc-P aumenta di 100 volte i batteri rispetto al Pe-Xc, perché, specie quando è nuovo, rilascia nell’acqua più carbonio, di cui si nutrono i batteri.
Il soffione, per rendere più difficile la formazione di biofilm, dovrebbe invece essere preferibilmente di acciaio inossidabile o ottone cromato (mentre, a differenza dei costosi filtri in linea, i test hanno detto che sembrano servire a poco quelli contenenti argento) e avere un design che intrappoli meno acqua stagnante possibile.
È importante anche la modalità di spruzzo, risultando 5 volte più rischiosa quella “nebbia” rispetto a quella “pioggia”.

Doccia e batteri: piccoli accorgimenti

Sono comunque utili anche alcune semplici modalità comportamentali. Per lavare via molti microbi può bastare per esempio far scorrere l’acqua, riscaldandola, per un periodo tra i 60 e i 90 secondi.
Per chi usa boiler o serbatoi, si raccomanda di mantenere la temperatura a 60°, mentre uno studio condotto in Cina e Olanda ha quantificato in 45° la temperatura adeguata per controllare la crescita microbica in un tubo usato regolarmente. Finita la doccia, ancora è consigliabile deumidificare e ventilare il bagno per ridurre i livelli di aerosol.
Ovviamente, la doccia va pulita e manutenuta regolarmente, facendo scorrere acqua molto calda nel tubo e decalcificando il soffione anche attraverso immersione nel succo di limone o in acqua e aceto, mentre la soluzione della sostituzione frequente del tubo doccia, perché in un accessorio nuovo i batteri si staccano più facilmente, finendo così più spesso nell’aerosol che si forma all’accensione dell’acqua.

Alberto Minazzi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il campo nome è richiesto.
Il campo email è richiesto o non è corretto.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.