Oltre 50 delfini sono stati avvistati tra la Toscana e la Corsica, un giovane esemplare staziona invece a Chioggia, non mancano balenottere e capodogli a Ischia e le tartarughe in provincia di Venezia
I delfini sono ormai diventati delle presenze abituali nei mari italiani.
Saltano e giocano tra le onde e avvistarli non è difficile.
Più raro, come avvenuto in questi giorni, vederne tanti tutti assieme.
Uno spettacolo incredibile e che lascia con il fiato sospeso: un branco di 50 comuni Delphinus delphis se la spassava allegramente nelle acque tra lo Scoglio d’Africa, un isolotto nell’arcipelago della Toscana a ovest di Montecristo e la Corsica.
A diffondere il video del giocoso gruppo, diventato virale in rete, è stato il Centro Ricerca Cetacei.
Si tratta di un avvistamento che si aggiunge a quelli registrati nel 2024 e che segnala il graduale ritorno della specie nel Mediterraneo, dove fino a pochi anni fa era considerata quasi scomparsa.
Il giovane Felix nelle acque dell’Adriatico
Nelle acque italiane la presenza di delfini ha concentrazioni maggiori nel Mar Ligure, nelle acque dell’arcipelago toscano, della Sicilia, della Sardegna e del Golfo di Taranto.
Ma anche l’Adriatico deve avere il suo perché.
Nell’ultima settimana, infatti, alcuni delfini sono stati visti al largo di Chioggia, nel veneziano, dove in particolare un giovane esemplare staziona da qualche giorno nello specchio acqueo tra il Forte di San Felice, il bacino di Vigo e la Darsena Le Saline.
Felix, come l’hanno chiamato i diportisti del luogo in omaggio al luogo in cui è stato avvistato la prima volta (appunto il Forte di San Felice), “non appare spaventato dalla presenza delle barche: al contrario -scrivono in un post gli associati di Velaveneta – sembra gradire il fatto di essere osservato, fotografato e ripreso mentre nuota curioso vicino alle prue delle imbarcazioni”.
Diventato una vera e propria attrazione, Felix però va tutelato. Ecco perché Velaveneta ricorda di rispettare alcune norme di comportamento per non danneggiare il delfino vip.
“Chi si trova in zona deve mantenere una velocità moderata, evitare brusche accelerazioni o manovre improvvise e spegnere i motori se il delfino si avvicina spontaneamente – si legge nel post pubblicato sui social – Inoltre, non bisogna mai tentare di toccarlo o nutrirlo: i delfini devono restare animali selvatici, liberi di scegliere se interagire o meno”.
I delfini, si sa, sono “bioindicatori” di acque pulite e in salute.
La loro ricomparsa, dopo decenni in declino, indica che l’ambiente marino sta migliorando .
Altre 28 presenze sono state fotoidentificate anche a distanza di 8/10 miglia dalla costa ligure dall’unità di ricerca romagnola del progetto di monitoraggio coordinato da Acquario di Genova e Fondazione Aquario di Genova.
Le balenottere a Ischia
Se ai delfini ci stiamo abituando, sono risultate sorprendenti ed emozionanti gli avvistamenti di questi giorni a Ischia, nel Golfo di Napoli.
Nel tratto di mare tra Casamicciola e Lacco Ameno, all’interno dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, hanno infatti fatto la loro comparsa ben 13 balenottere comuni.
Uno spettacolo raro, considerato che tante insieme non si vedevano da almeno una trentina di anni.
La balenottera è il secondo animale più grande al mondo e il più grande cetaceo presente nel Mediterraneo.
Ha un corpo lungo e slanciato, la testa appuntita e una piccola pinna dorsale posizionata nella parte posteriore del corpo.
Ha un colore grigio-marrone sul dorso, il ventre bianco e la testa con una guancia bianca e l’altra scura.
Il suo soffio può raggiungere i sei metri di altezza.
Anche in questo caso, Guardia Costiera e ricercatori di Oceanomare Delphis, che sono giunti sul posto per la fotoidentificazione dei cetacei, dopo aver accertato lo stato di buona salute degli esemplari, hanno invitato i diportisti a “mantenere la distanza e a rispettare il loro benessere”.
Sempre in Campania, sono stati avvistati dei capodogli.

Le tartarughe nidificano sulle nostre spiagge
Negli ultimi giorni sono state segnalate anche presenze e nidificazioni di tartarughe Caretta caretta in diverse località dell’Adriatico, soprattutto in Riviera romagnola da Riccione a Punta Marina di Ravenna, a Pescara e al Lido di Venezia .
A Pescara una tartaruga per la prima volta nel capoluogo abruzzese ha deposto le uova sulla spiaggia come già era accaduto a Jesolo, in Veneto, in provincia di Venezia.
Il ritrovamento di nidi di Caretta caretta in zone in cui non era comune vederle, come l’Adriatico, è un segnale positivo per la conservazione della specie che sta trovando habitat adatti alla nidificazione.