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DA ROMA PER VENEZIA

DA ROMA PER VENEZIA

DA ROMA per VENEZIA Ministri veneti a sostegno della candidatura veneziana
Zaia-Brunetta
Vogliamo l’Olimpiade a Venezia, perché il percorso per organizzarla si intreccia strettamente con il processo di inversione del declino e con la rinascita della città. Processo che può trarre motivazioni e opportunità ancora più incisive dalla attuazione del più importante evento dello sport mondiale. L’organizzazione dei Giochi dell’Olimpiade rappresenta forse la più straordinaria ribalta mondiale per una Città, un’occasione che, se gestita con efficienza, si traduce in un miglioramento permanente del tessuto urbano e territoriale. Lo sviluppo della Grande Venezia e la realizzazione dei Giochi Olimpici avanzano insieme: non avrebbe senso alcuno celebrare i più alti valori della libertà e dello sport in una città ancora ripiegata su se stessa, resa indifferente e timorosa dalla propria debolezza. Lo spirito olimpico si integra senza sforzo nel progetto di rilancio di una Città aperta, accogliente e vitale e costituisce gran parte della base valoriale e identitaria della nostra migliore tradizione, cioè delle basi del futuro. Venezia presenta la propria proposta innovativa al mondo olimpico italiano e internazionale, consapevole di poter costituire un modello di sviluppo per il futuro dei Giochi, ormai di fronte all’alternativa tra una sfrenata escalation del gigantismo organizzativo e dei costi-Paese e un evento sostenibile e orientato prima di tutto all’eredità che esso lascerà nelle comunità che lo ospitano. Venezia, con lo sviluppo delle infrastrutture, proietta una formidabile piattaforma logistica intermodale di accesso al cuore dell’Europa, all’incrocio tra i Corridoi strategici di sviluppo continentali, imperniata sul nodo di Tessera, la migliore soluzione internazionale possibile per il futuro “Quadrante Olimpico”. Venezia partecipa nel Nord-est a una “Città diffusa”, dispiegata tra Mare e Terra che offre alla Famiglia Olimpica e agli appassionanti una rete di collegamenti efficienti e compatti, che rendono finalmente l’edizione dei Giochi completamente vivibile. Questo approccio richiede competenze diverse per confrontarsi con la complessità, e quindi si appoggia a tecniche gestionali evolute, a strumenti giuridico-amministrativi adeguati e a condizioni di allineamento politico e istituzionale tra Stato, Regione, Provincia e Comune. Ogni progetto di rinascita ha bisogno di una forte tensione ideale: nel caso di Venezia questa è data dalla sua storia di ponte tra culture, di modello avanzato di tolleranza e spesso di “meticciato” tra culture che ha lasciato tracce nella vita quotidiana della nostra comunità, dal lessico alla cucina. Molti aspetti propri dello spirito olimpico sono sempre stati di casa da noi, magari senza ostentazione e un po’ sotto traccia, come il gusto per la sana competizione, la tensione a fare sempre meglio, il piacere del risultato. Le ragioni che ci portano a volere fortemente i Giochi Olimpici a Venezia danno forma anche al modo che è stato individuato per attuare questo progetto: il “come” discende direttamente dal “perché”. Il grande progetto dei Giochi Olimpici è stato concepito con la volontà di lasciare un’eredità sostenibile per il dopo-Olimpiadi, una legacy economicamente tollerabile per il contribuente, in grado di inserirsi, in modo coerente e non intrusivo, nei piani di sviluppo urbanistici già esistenti e vigenti sul territorio, una risposta di alta qualità progettuale, di sensibilità ambientale e sociale, di profonda comprensione delle necessità della comunità. Per questo Venezia 2020 è la candidatura di tutta l’Italia, non solo del Nord-est, e lancia la sfida di diffondere lo spirito olimpico anche applicando progettualità innovativa agli impianti sportivi, che permetta di ricollocare altrove, anche all’estero, quella parte delle strutture che, alla fine dei Giochi, risultino sovradimensionate per l’impiego locale. Città dell’Umanità, sintesi perfetta tra Passato e Futuro, orientata a riaffermare il suo ruolo di Ponte tra Oriente e Occidente, Venezia merita il privilegio di poter riportare la Fiamma Olimpica in Italia, migliore esempio a cui passare il testimone che fu già di Roma nel 1960.
Di Renato Brunetta Ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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