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Da autismo ad Artismo. La creatività per l’autonomia dei disabili

Da autismo ad Artismo. La creatività per l’autonomia dei disabili
Angelina Vizzolini, serigrafia

Grazie all’arte, oltre la disabilità. La spiccata predisposizione artistica di alcuni giovani disabili rappresenta un’importante risorsa nella prospettiva della loro autonomia e inclusione sociale. E Venezia, dallo scorso 4 marzo, può ufficialmente contare su un’associazione no profit, “Artismo”,che si occupa di pittura, disegno, scrittura creativa e stampa serigrafica come campi artistici attraverso i quali raggiungere gli obiettivi fissati per questi ragazzi.
Artismo è nata infatti un anno fa come laboratorio d’arte per l’avvio di un percorso protetto e guidato con una prospettiva futura.
Quella che le nozioni qui acquisite possano diventare una vera e propria fonte di autosostentamento per ragazzi e adulti con disabilità ma dotati di talento creativo.

Enrico Conte, serigrafia
Enrico Conte, serigrafia

«Il nostro progetto è nato dall’incontro tra alcuni genitori di ragazzi autistici, dotati di particolare talento artistico, e un gruppo di artisti con esperienza psicopedagogica attivi all’interno del Lab 43 di Forte Marghera» spiega la presidente dell’associazione Patricia Toffolutti.
Lab 43 di Forte Marghera, associazione culturale No Profit che propone didattica e ricerca nel campo della grafica, stampa d’arte e comunicazione visiva, ha accolto fin da subito con entusiasmo i diversi progetti proposti dai genitori che ora fanno parte di Artismo, offrendo uno spazio dove i ragazzi possono realizzare quadri e stampe, guidati sia da terapisti che da artisti formati nel campo della disabilità.

Non più isolati, non più senza prospettive

Al compimento della maggiore età e al termine dell’iter scolastico spesso accade che le persone disabili con livello di autonomia limitato si trovino senza una reale prospettiva di inserimento sociale e lavorativo.
La formazione individuale viene interrotta bruscamente e la responsabilità di sostegno, anche prettamente didattico, ricadono sulle famiglie di provenienza, con il rischio, nei casi più gravi, che i ragazzi finiscano in una condizione di isolamento quasi totale.
Nonostante la presenza sul territorio di diverse realtà che si occupano dei problemi inerenti le disabilità, le richieste di sostegno e collaborazione risultano spesso superiori alle risorse disponibili e, di conseguenza, non vengono integralmente soddisfatte, così che le persone disabili si ritrovano, ancora oggi, in uno stato di invisibilità sociale. «L’esperienza di laboratorio ci ha dimostrato come l’isolamento non sia necessariamente un destino definitivo – aggiunge Patricia Toffolutti – Nonostante le nostre risorse siano ancora limitate (spazi, materiali, ore di assistenza) le attività realizzate stanno dando risultati estremamente soddisfacenti, con importanti progressi sia per quanto riguarda l’autonomia che per ciò che concerne le capacita relazionali. Siamo infatti convinti che neurodiversità non debba coincidere con alienazione ma che le particolari attitudini di ognuno possano aprire la strada a nuove forme di comunicazione artistica».

Angelina Vizzolini disegno digitale
Angelina Vizzolini disegno digitale

Autonomi in laboratorio e nella vita

Nel Lab 43 di Forte Marghera i ragazzi disabili di Artismo lavorano in un ambiente positivo e professionale, collaborando sia tra pari che con artisti già formati.
Tra l’altro, essendo Forte Marghera un luogo di incontro di diverse realtà artistiche e non, le possibilità di interazione sociale si sono moltiplicate sia per gli utenti che per le loro famiglie. Nel Lab 43 i ragazzi hanno imparato le tecniche di stampa serigrafica. La serigrafia, una tecnica artigianale di riproduzione grafica, si presta in particolare modo alla creazione di laboratori educativi. Il processo è composto infatti da diverse fasi in un ordine preciso, la ripetitività della stampa e la possibilità di suddividere i compiti facilita l’acquisizione di autonomia ma anche la collaborazione e il lavoro di gruppo. Gli utenti hanno così la possibilità di partecipare attivamente a tutti i momenti che compongono la realizzazione di un’opera tangibile. I materiali necessari ai corsi e gli stipendi degli operatori sono rimborsati con i contributi pubblici per la disabilità, dalle famiglie e grazie alla vendita delle opere realizzate dagli utenti.

«Al momento gli utenti di Artismo sono solo quattro ragazzi di età compresa tra i 13 ed i 22 anni, ma l’obiettivo è di allargare il progetto ad altri giovani. Una miglior qualità della vita per tutti i giovani coinvolti ci ha convinto infatti della necessita di rendere i laboratori più costanti nel tempo e aperti ad un maggior numero di persone. Ci sono già pervenute ulteriori richieste di inserimento nel gruppo che auspichiamo di poter soddisfare presto» spiega Patricia Toffolutti.

Trovare uno spazio dove aprire un vero e proprio atelier, un luogo che possa offrire laboratori continuativi per cinque giorni alla settimana, sia al mattino che al pomeriggio, ma anche un luogo aperto ad pubblico eterogeneo, dove organizzare eventi, workshop e mostre. Questo, oggi, l’obiettivo prioritario dell’associazione Artismo.
Nel nuovo atelier gli attuali laboratori di pittura, disegno, scrittura creativa e stampa serigrafica sarebbero integrati da altre forme d’arte, come musica, ceramica e scultura. «Essendo Lab 43 un laboratorio di stampa d’arte con diversi progetti attivi può ospitarci solo alcune ore a settimana, per questo motivo ho momentaneamente messo a disposizione del progetto Artismo anche il mio studio, visto che anch’io lavoro nel campo dell’arte -racconta la presidente-. Ora si è però fatta sempre più evidente la necessità di un luogo più ampio e attrezzato per far crescere Artismo e, con l’associazione, anche i nostri ragazzi». Per ulteriori informazioni: https://www.facebook.com/artismovenezia

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